Dettagli Recensione
un mondo andato avanti (nel senso peggiore)
Un ottimo romanzo, a prescindere dal fatto che i personaggi potevano essere forse maggiormente caratterizzati e che alcune situazioni non appaiono molto realistiche (i protagonisti in certi momenti sarebbero sicuramente morti assiderati). Lo scrittore narra del disperato tentativo di manciate di uomini di sopravvivere alla devastazione causata da un apocalisse (forse atomica) che ha spazzato dal mondo non solo gran parte della popolazione, ma anche ogni tipo di benessere, di ordine sociale e morale. Romanzo dall'atmosfera particolarmente cupa, molto cinico, in un mondo desolatamente annerito e privo di colori, dove non c'è quasi spazio per la misericordia (i barlumi autentici di umanità arrivano in gran parte dal bambino – portatore autentico del fuoco e speranza di un mondo migliore), in quanto l'unico obiettivo è la sopravvivenza, l'andare sempre avanti lungo l'interminabile strada fino ad arrivare al mare. Un libro che si legge in un fiato, che consta di circa 220 pagine, privo di capitoli come a sottolineare che non vi sono eventi particolari o straordinari tali, da dover dividere il romanzo in capitoli, dato che rispecchia ciò che aspetta i due protagonisti, cioè il susseguirsi di una grigia esistenza colma di paura e di stenti, seguendo un percorso quasi di espiazione, accollandosi il fardello pesante delle colpe di tutta l'umanità. Il romanzo getta inoltre inquietanti interrogativi (attuali per la nostra società – attenta solo ai profitti e non al costo ambientale da pagare) su un futuro in cui l'ambiente è stato totalmente distrutto, probabilmente irrimediabilmente.