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Espiazione
 
Espiazione 2010-06-09 07:38:15 murasaki
Voto medio 
 
5.0
Stile 
 
5.0
Contenuto 
 
5.0
Piacevolezza 
 
5.0
murasaki Opinione inserita da murasaki    09 Giugno, 2010
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Il dono dell' impunità al lettore è altrove

Le ipocrisie del mondo si raffinano nel tempo; all' improvviso -ma non troppo- arriva qualcosa che fa piazza pulita: una guerra, una rivoluzione, un' epidemia. Colpe e inganni, condizionali mai risolti se ne vanno così senza che ci si possa più fermare.
Ciò che avrebbe potuto essere finisce. Il tempo finisce. Resta l' espiazione. Come sempre, almeno a me così pare, ogni romanzo degno di tale "valuta" verbale e significante, cela un discorso "stereomobile".
E' certamente il caso di questo cristallino e tagliente lavoro di McEwan. Lode alla magnifica traduzione di Susanna Basso per Einaudi, traduzione che riesce a conservare proprio quel cesello e quel gelo al quale la pelle del leggere si appiccica.
La storia, lo so che si vuole sempre una storia; e va bene.
Inizia la sceneggiata durante un' estate della metà degli anni '30. Una ragazzina propina i suoi lavoretti letterari ai famigliari.
E' evidente fin da subito che farà la scrittrice. Ma è noto che da piccoli, ciò che si vede è differente da ciò che si vedrà più tardi. Con i propri strumenti critici, Briony Tallis arriva ad accusare una persona di aver commesso un crimine. All' errore non verrà mai data la possibilità di riscatto : espiazione. E Briony espierà per sempre. Come lei , noi tonti voyeur che leggiamo: per sempre un' opera , nascosta, "CI" sarà assente nella sua perpetua presenza. "In absentia" ricorderemo qualcosa leggendo, confonderemo l' immaginario con ciò che accade nel sogno o in un ricordo. Non sarà che un' opera assente, desiderata, mai realizzata se non nella eterna espiazione.

"Ma cosa è successo veramente? La risposta è semplice: gli amanti sopravvivono, felici (...)"

Questo è ciò che la Briony ormai anziana e in procinto di perdere la memoria per una grave malattia, domanda retoricamente a chi legge e chi leggerà; e ancora:

"Come può una scrittrice espiare le proprie colpe quando il suo potere assoluto di decidere dei destini altrui la rende simile a dio? Non esiste nessuno , nessuna entità superiore a cui possa fare appello , per riconciliarsi, per ottenere il perdono. Nulla al di fuori di lei. La sua fantasia sancisce i termini della storia... Si risolve tutto nel tentativo (...)"

Indicazioni utili

Lettura consigliata
Consigliato a chi ha letto...
Il piccolo libraio di archangelsk, Simenon;
La signora Dalloway, Woolf;
Il colpo di grazia, Yourcenar;
L' abbazia di Northanger, Austen
Rashomon, Akutagawa
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