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to be or not to be...
Un romanzo-monologo di difficile interpretazione ma di profonda intensità, in uno stile fluido, avvincente che riesce a perforare l’animo umano.
Henrik e Konrad si conoscono in un collegio militare, all’età di dieci anni e diventano inseparabili. Il primo è di discendenza nobile, l’altro, si mantiene agli studi grazie ai grandi sacrifici dei suoi genitori. Ambedue intraprendono la carriera militare: Henrik, il generale, per devozione, l’amico, amante della musica e della lettura, la considera quasi una costrizione. Tra di loro un’amicizia totale, fatta di condivisione, amore, solidarietà.
Poi le loro vite si separano per quarantuno anni. Che cosa succede perché una tale amicizia stravolga le loro vite?
Si ritrovano già vecchi, alle spalle un’esistenza sconvolta, vissuta nella consapevolezza di una rottura e nell’indignazione di chi si sente oltraggiato. Ma il tempo attenua la rabbia e addolcisce i sentimenti, così, chi ha ricevuto un danno si sente colpevole e il tradito diventa traditore di se stesso.
In un lungo monologo, davanti a una tavola apparecchiata, il generale racconta i fatti, esternando il suo dolore, in attesa della verità. Parla con l’amico, co-protagonista del romanzo, che per tutto il tempo di una lunga cena dice poche parole, e, intanto…ascolta…, in un silenzio più eloquente di qualsiasi parola.
“Le braci” è un romanzo introspettivo, psicologico, un viaggio nella psiche umana dove la verità si annida negli angoli più reconditi, rimanendo spesso enigmatica.