A volte ritorno A volte ritorno

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Mian88 Opinione inserita da Mian88    31 Marzo, 2020
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Fate i bravi ma non troppo!

Non doveva essere altro che una settimana di vacanza dedita alla pesca e al relax dopo aver dato origine all’universo, non doveva essere altro che una piccola pausa dopo tanta fatica. Una settimana che però corrisponde a cinque secoli di tempo terrestre e che fa sì che, al suo ritorno, Dio si trovi innanzi ad una situazione completamente stravolta rispetto a quella che ha lasciato: da pieno Rinascimento, quando un continente a settimana veniva scoperto, adesso il pianeta è ridotto ad un immondezzaio, con genocidi e guerre che si susseguono senza pietà, con violenze di ogni genere e su ogni età che non risparmiano nessuno, neanche i bambini. Che fare? Come porre rimedio alla situazione catastrofica che si è venuta a creare? Dio non solo è depresso ma è anche estremamente arrabbiato, non ha altra alternativa che rimandare tra gli uomini suo figlio, Gesù. Quest’ultimo non è però propriamente in forma, forse ha frequentato un po’ troppo Jimi Hendrix e forse ha un po’ esagerato con le canne, di fatto non è molto responsabile. E dire che il padreterno si era pronunciato in un unico consiglio: “fate i bravi”!
Con una penna ironica, sarcastica e dissacrante, John Niven dona al suo lettore un elaborato che sa far sorridere e in cui il bersaglio principale è la Chiesa con i suoi dogmi e la sua stratificazione temporale. Le figure sante a cui siamo abituati vengono in questa opera molto umanizzate tanto nei gesti quanto negli usi e costumi. Il linguaggio può risultare essere a volte troppo sboccato e poco curato, cosa che può far storcere il naso risultando eccessivo. E non tanto per una questione prettamente religiosa che esula da chiunque decida di avvicinarsi a questo titolo, bensì quanto una impostazione prettamente narrativa che già di suo è ben delineata e radicata.
In conclusione, una lettura interessante che sa far sorridere, tuttavia, non indimenticabile.

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Vincenzo1972 Opinione inserita da Vincenzo1972    25 Luglio, 2019
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State buoni.. se potete

C'è gran fermento in Paradiso: il capo sta tornando da una settimana di ferie e tutti si adoperano per rendergli il ritorno in ufficio il meno traumatico possibile, a dimostrazione che la sindrome da rientro è un disturbo sempre più diffuso negli ultimi tempi e non risparmia proprio nessuno.
Ma nonostante lo sforzo di tutti, angeli e santi del Paradiso, l'umore del capo scende ai limiti della disforia quando scopre come sia peggiorata la situazione sulla Terra durante il suo periodo di ferie (ah, per chi non lo sapesse, una settimana in Paradiso corrisponde a circa mezzo millennio sulla Terra): guerre di religione, intolleranze razziali, la Chiesa che predica amore e fratellanza in lungo e in largo e poi ripudia gli omosessuali ed occulta i preti pedofili, senza tralasciare i danni arrecati all'ambiente, buco dell'ozono, foreste disboscate, aria ed oceani inquinati.
Eppure il suo messaggio, l'unico messaggio che Dio aveva rivolto agli uomini, era semplice, chiaro e conciso: 'Fate i bravi!'
Tralasciando le colpe di Mosè che per vanagloria e di sua iniziativa ha voluto sostituire quell'unico comandamento con altri dieci più pomposi e - a suo parere - più confacenti ad un diktat di origine divina, com'è possibile che gli uomini abbiano raggiunto un tale livello di degrado sociale e morale?
"In confronto, un congresso di stupratori e usurai è un simposio di santarellini".

Urge un intervento immediato e quale alternativa migliore per il buon Dio se non rimandare sulla Terra il figlio, suo unico portavoce ufficiale?
Rieccolo quindi Gesù, di nuovo in mezzo agli uomini, nella culla dell'umanità direi, a New York, squattrinato, senza un lavoro fisso se non qualche serata a suonare in pub e locali col suo gruppo di sfigati. Ma Gesù ha un talento, è un bravo chitarrista e cantante, anche se nessuno l'ha ancora notato tranne i suoi amici, tanto da convincerlo a partecipare al più seguito e famoso programma televisivo americano dedicato alla scoperta dei nuovi talenti, sul genere di X-Factor per intenderci. E quale migliore occasione per Gesù di divulgare il messaggio paterno ad una platea così ampia e variegata rispetto ai pochi passanti che talvolta si fermavano ad ascoltare i suoi sermoni per strada scambiandolo inesorabilmente per uno svitato... già il fatto di chiamarsi Gesù Cristo..

Per chi avesse già letto il romanzo di esordio di John Niven 'Uccidi i tuoi amici' non sarà difficile riconoscere anche in questo libro i tratti peculiari del suo stile: sarcastico, dissacrante, ironico e schietto. Se nel primo romanzo viene preso di mira e messo a nudo il mondo discografico, da cui lo stesso autore proviene, in cui ogni sano valore etico e morale è sottomesso all'interesse e al successo personale, in 'A volte ritorno' è senza dubbio la Chiesa il bersaglio principale. E tutto ciò che la Chiesa ha costruito artificialmente intorno alla figura di Dio. In realtà Dio è e continua a rimanere un mistero per tutti noi, un'entità suprema in cui credere o meno. Molti potrebbero storcere il naso dinanzi alla caratterizzazione che l'autore ne fa qui, umanizzandolo negli atteggiamenti e persino nel linguaggio, sin troppo sboccato. Ma è semplicemente un'esigenza stilistica, la satira nasce proprio dal contrasto tra un Dio irriverente e tendenzialmente hippie con una Chiesa pomposa ed intransigente. Ma ripeto, non è Dio il problema, ognuno è libero di immaginarselo come più gli aggrada: ciò che l'autore critica col suo sarcasmo è la figura di Dio che la Chiesa vuole imporci e ancor più i comandamenti e le leggi che secondo la Chiesa traggono origine dal volere divino ma che sinora hanno solo determinato divisioni, guerre ed intolleranze:

"Che cazzo è successo ai cristiani? - chiede Dio. - Ci sono cristiani dappertutto, cazzo.
- La cosa, ehm, si è un pochino involuta, - risponde Pietro.
- Involuta? Cosa c'era di potenzialmente involuto in "fate i bravi?"
- Se posso permettermi, Signore.. - fa Matteo, alzandosi. Dio fa un cenno per dirgli che i presenti sono tutt'orecchi. - C'è stata una certa frammentazione. Ovviamente ci sono i cattolici.
-Ok, fuori uno, -risponde Dio.
-Ahimè, non proprio uno, Signore. Fra i cattolici ci sono, ehm, diversi sottogruppi. C'è la Chiesa maronita, quella greco-melchita, quella cattolico-rutena o bizantina, quella caldea, quella..
-Bè, qual è la differenza? - chiede Dio.
-Quasi tutti credono che il papa sia il Suo rappresentante sulla Terra..
-Col cazzo, - risponde Dio.
-Però.. - continua Matteo. -Ci sono divergenze di natura teologica su... Vediamo, per esempio sulla raffigurazione latina del Purgatorio.
-C'è qualcuno a cui frega una cippa di minchia della raffigurazione latina del purgatorio?- reagisce Dio, versandosi dell'altro caffè."

Ovviamente la Chiesa non è l'unica imputata; poi ci sono gli uomini. Come abbiano potuto nel giro di pochi secoli trasformare il pianeta terra in un'enorme discarica a cielo aperto è un mistero che neanche il Creatore riesce a comprendere. E ancor più inspiegabile è il decadimento etico e morale di una società in cui consumismo sfrenato, desiderio di potere e ricchezza, egoismo ed edonismo prevaricano su valori più sani ed ormai dimenticati come l'amicizia, il rispetto altrui e l'amore. E se il grande poeta Thomas Eliot si chiedeva: "È l’umanità che ha abbandonato la Chiesa o è la Chiesa che ha abbandonato l’umanità?", leggendo il libro di Niven e riflettendo seriamente sull'amara realtà che Niven attutisce con la sua ironia, verrebbe spontanea la risposta al dubbio di Eliot: si sono persi entrambi, la Chiesa e gli uomini.

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La Lettrice Raffinata Opinione inserita da La Lettrice Raffinata    27 Gennaio, 2019
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Vangelo moderno

“A volte ritorno” è un romanzo satirico con target adult, soprattutto per il ricorso continuo ad imprecazioni e parecchie scene ricche di violenza grafica. Pubblicato nel 2011, si tratta del primo romanzo di Niven tradotto in Italia, e pur avendo in libreria "Le solite sospette" da più tempo ho deciso di conoscere l'autore con questo titolo ed esplorare in un secondo momento un testo più maturo stilisticamente.
La storia segue le avventure (ma più spesso, le disavventure) di Gesù, obbligato dal Padre a scendere sulla Terra una seconda volta. Dopo una meritata vacanza a pesca di trote, Dio torna in paradiso per scoprire che in Sua assenza l’umanità sta andando a scatafascio: non solo genocidi e violenze di ogni genere, ma anche casi macroscopici di inquinamento ambientale e piccoli odi domestici. Indeciso se sterminare la razza umana e ricominciare da capo o meno, Dio decide di concedere una nuova chance agli uomini mandando di nuovo tra loro Suo figlio.
Gesù scende in Terra con le migliori intenzioni, ma capisce ben presto che nel mondo moderno non è così semplice trasmettere il suo messaggio di pace; è così costretto a ripiegare su azioni più concentrate e dirette, aiutando un gruppo di persone in difficoltà, economiche e non solo, che diventeranno in seguito parte dei suoi nuovi discepoli. L’intero romanzo si può infatti interpretare come una versione contemporanea del Vangelo

«-Senti, Morgs, - fa Gesù, con uno sbadiglio, - a volte la strada più difficile ha i suoi buoni motivi per essere più difficile. […] -Devo prendere appunti? Aggiungerla al novero delle tue massime di modo che quando non ci sarai più io possa tramandare ai posteri i tuoi merdosi insegnamenti?»

e ripropone alcuni episodi famosi, come l’ultima cena con gli apostoli o la peregrinazione per il deserto (gli Stati Uniti!).
Prima di analizzare questa lettura, ritengo necessario avvisare i potenziali lettori di questo romanzo, perché non credo si tratti di una lettura adatta a tutti: oltre alle già citate imprecazioni e violenze, molte scene potrebbero offendere la fede religiosa dei lettori, basta un’occhiata alla sinossi come accennata qui sopra.
La trama si presenta abbastanza semplice e priva di colpi di scena rilevanti, ma risulta comunque interessante per l’abilità di Niven nel trasporre nel ventunesimo secolo una storia già nota in tutto il mondo. Senza volere far ridere a tutti i costi i lettori,

«-Scusate, - ridacchia Satana. […] -L’ironia del contrappasso. Che ci volete fare?
-Mah, - commenta Dio. -A me non sembra tanto ironico. Da nessun punto di vista.»

è importante anche l’inserimento di battute genuinamente divertenti che si coniugano comunque in modo molto fluido alle scene di tutt’altro tono, come il racconto del passato di Big Bob, il reduce della guerra del Vietman.
Cover britannica
Quest’ultimo è uno dei novelli apostoli, tra i quali sono annoverati rappresentati delle categorie più varie ma soprattutto più miserabili di persone: c’è una ragazza madre con i due figlioletti, una coppi di ubriaconi, un ragazzo dalla famiglia difficile, un malato di AIDS che il gruppo deve quasi salvare da una folla inferocita in una cittadina chiamata senza troppa cognizione Democracy. Non tutti i personaggi purtroppo ottengono lo spazio necessario ad una buona caratterizzazione, ma Niven tenta di spendere comunque qualche parola per ognuno, anche per i parecchi antagonisti.
Il testo è arricchito dalla presenza costante di riferimenti al mondo della musica, come pure accenni alla nostra attualità sebbene l’autore inventi nomi di personaggi e marche di sana pianta.
Personalmente ho trovato la storia molto ben equilibrata, tra i momenti buffi, dissacranti e le riflessioni più concrete sui problemi che affliggono il mondo moderno. Trovo positivo che Niven abbia scelto di spaziare su tematiche che riguardano diverse aree del pianeta, seppure il romanzo sia ambientato negli Stati Uniti, come la presenza di isole di rifiuti negli oceani, le violenze contro le donne ad opera dei talebani in Medioriente e gli scandali legati alla pedofilia in Vaticano.
In conclusione, se avete una mente abbastanza aperta a conoscere punti di vista diversi senza offendervi troppo, vi consiglio sinceramente questa lettura per lo svago e per la riflessione sul solo comandamento valido: fate i bravi!

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Gesko Opinione inserita da Gesko    13 Gennaio, 2018
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LOVE & PEACE

Il libro mi è stato regalato. Sono contento di averlo letto perché non l’avrei mai incontrato. Non conoscevo l’autore e ne sono rimasto colpito. Devo dire che all’inizio l’umorismo nero e quasi blasfemo prende in contropiede, ma poi le nubi si diradano e rimane un libro che, non sarà un capolavoro, ma è geniale nell’idea. Se sei omofobico, contro le droghe o un integralista, questo non è il libro per te. In caso contrario devi solo lasciarti prendere dal flow e goderti la narrazione. Cosa farebbe Gesù se tornasse sulla Terra ai nostri giorni? Ma soprattutto come reagirebbero gli uomini? Niven propone un Gesù libertino ma portatore dei Suoi messaggi: amore, uguaglianza, rispetto per tutti gli uomini e aiuto ai bisognosi senza cadere nella retorica. Anzi, sempre col sorriso ed un umorismo al limite. Cosa potrebbe fare Gesù per promuovere il suo messaggio? Semplice, si iscrive ad American Idol. Quale migliore occasione di avere un’audience sterminata e una telecamera per raggiungerla? Ovviamente non tutti reagiscono bene, soprattutto quando Gesù con il suo gruppo di emarginati al seguito, si ritira in una comune che ricorda tanto gli Anni ’70: “Love & Peace”. Forse Niven vuole riproporre il concetto di partecipazione sociale di quei tempi? Forse ne avremmo proprio bisogno. Forse il benessere ci ha tolto la voglia di combattere per i veri valori e ci ha falsamente imborghesiti. Pur di non perdere questo status fittizio siamo disposti ad accettare un sistema che ritiene i diseredati come un male necessario. Fatto sta che il finale è già scritto. E la rilettura in chiave moderna del trentatreesimo anno di Gesù sia molto efficace e divertente: Beckie è la Maddalena, Morgs è San Pietro, le Istituzioni (Chiesa compresa!) i Romani. E poi la pena di morte, la resurrezione e un messaggio che è sempre attuale e valido: Fate i Bravi! …. Love & Peace… Appunto!

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andrea70 Opinione inserita da andrea70    28 Dicembre, 2017
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Insulso e volgare

Probabilmente sono io ad essere difficile , eh si perché non mi bastano una valanga di parolacce e quattro santi che fumano spinelli per farmi sbellicare dalle risate. Se voleva essere un racconto ironico e dissacrante su un ipotetico ritorno di Gesù tra noi non ho colto l'ironia, forse perché l'ironia, quella vera, non quella da strapazzo, non avrebbe bisogno della parola ca**o ogni due righe per far ridere né di immaginare santi che si fanno canne e amenità simili. Va bene che il trash fa tendenza ma qui siamo ad un livello ben più basso. A confronto di questo Niven il nostro Giobbe Covatta (tanto per citare uno che si è cimentato con la satira e la religione) mi sembrava Dante Alighieri ma soprattutto era divertente !
Tanto per capirci, non sono bigotto, quindi non mi infervoro nemmeno per le molte parti in cui il signor Niven diventa persino blasfemo, lo invito a non scrivere una scemenza simile con protagonista l'Islam, potrebbe trovarsi alle calcagna un'orda di simpaticoni barbuti con lo zainetto e la sua foto in tasca (scusate lo stereotipo di bassissimo livello ma mi adeguo all'autore) chissà se lo troverà divertente...
Alcuni argomenti andrebbero trattati con tatto e delicatezza e soprattutto con intelligenza, rispetto e buon senso, tutte qualità aliene all'autore. Viviamo da anni ormai nella società della Tv spazzatura , dove gli acclamati protagonisti sono orde di beoti incapaci di intendere ma non di volere (purtroppo). In letteratura si abbattono alberi e si consuma inchiostro per dare libertà di espressione a qualunque "fenomeno" stuzzichi pruriginose esigenze editoriali o faccia rumore.
Tutto questo fango spacciato per cioccolata (per essere educati) rimarrà tale nonostante i venditori di fumo che si elevano ad intellettuali new age ne promuovano la diffusione millantantando capacità taumaturgiche di questi racconti capaci di dire quello che non tutti sanno dire in una sorta di scala meritocratica della stupidità. Se sai produrre solo ****a proporrai quella, ma non diventerà cioccolata grazie al promoting, altrimenti milioni di mosche avrebbero diritto di voto in cucina.
Il libro più idiota che abbia mai letto ....per distacco

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Phoenix25 Opinione inserita da Phoenix25    12 Gennaio, 2016
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gesù geniale!

Ammetto di aver aspettato parecchio prima di scrivere la mia opinione su questo romanzo. Non perchè avessi dei dubbi sul mio pensiero, ma avevo parecchi dubbi sul come esprimerlo.
La trama è già stata raccontata in diversi degli altri commenti, pertanto mi limiterò ad esprimere il mio personalissimo parere. Io l'ho trovato geniale, unico e credo irripetibile nel genere.
Forse troppe parolacce, quello sì, ma il codice non ha interferito col messaggio. Fate i bravi. Niente di più semplice e chiaro. Eppure l'umanità si perde comunque.
Ho letto tutti gli altri commenti e non me ne vogliano quelli che sono stati definiti "moralisti"...ma la blasfemia sarebbe tale se non ci fosse un messaggio dietro: l'aiutare il prossimo, la sincerità, la lealtà..insomma, qui non si dissacra l'immagine di Gesù, ma si presenta al mondo come sia l'uomo a rovinarsi con le proprie mani e di quanto, al contrario, l'uomo possa fare per rendere il mondo migliore.
Sarà che seguo la filosofia di vita "tratta gli altri come vorresti essere trattato tu", sarà che continuo a non capire come l'uomo possa essere geniale e stupido al tempo stesso, sarà che i personaggi biblici me li sono sempre immaginati come persone comuni..ma questo libro mi ha fatto commuovere.
spoiler: per un attimo ho sperato ci fosse finale diverso, ma la storia purtroppo non poteva finire in altro modo.
Mi spiace solo non avere la cultura musicale dell'autore, avrei apprezzato sicuramente ancora di più i passaggi dove sono menzionati cantanti e brani.

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Bookaholic Opinione inserita da Bookaholic    10 Luglio, 2015
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Fate i bravi!

Fate i bravi! è l'unico comandamento che Dio avrebbe voluto lasciare a noi comuni mortali, ma si sa quando l'uomo ci mette lo zampino niente va come deve andare.
L'uomo che distrugge, l'uomo che storpia, l'uomo che non si accontenta, l'uomo che non capisce, l'uomo che non ama. Sono questi i personaggi di cui è pieno questo libro, sì forse un po' blasfemo ma certo ricco di verità. Perché sebbene sia facile infarcire i discorsi di parolacce e puntare il dito contro le ovvietà negative della religione certo facile non è argomentarle come fossero un'arringa e sputare in faccia al lettore la realtà nuda e cruda di questo mondo che ogni giorno sprofonda sempre un po' di più nell'abisso.

Per leggere questo libro bisogna avere una mente aperta e superare le apparenti blasfemie nascoste (mica troppo) in tutto il romanzo, certe cose possono non piacere e forse addirittura possono offendere gli animi più sensibili ma a leggere con oggettività il messaggio dell'autore è ben più forte di tutto ciò che può offendere. Fate la pace e non la guerra è il motto che fa girare la storia e che mai siamo riusciti ad interiorizzare tanto da farne una fede.

In fondo a chi importa Chi preghi se poi danneggi il tuo prossimo perché diverso da te? Alcune cose dovrebbero essere al di sopra di ogni credo e invece pare che solo l'odio per il diverso riesca ad essere il denominatore comune tra le diverse religioni.

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JakubWalczak Opinione inserita da JakubWalczak    15 Aprile, 2015
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Come non amarlo

Come si fa a non leggere questo libro?
Niven è stato bravissimo a trattare un argomento così spigoloso come la religione in un modo così leggero e spensierato che definirlo fantastico è poca cosa.

Chiunque e sottolineo chiunque dovrebbe leggere questo libro, farsi due risate e prendere tutto l'argomento con spensieratezza, immaginatevi tutta la storia con il protagonista un'altra persona che non sia Gesù, e vedrete tutto da un'altro punto di vista.

Non prendete tutto così seriamente ma divertitevi a leggere.

Questo libro lo consiglio a tutti quelli che hanno voglia di sorridere e di farsi qualche domanda.

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silviiia Opinione inserita da silviiia    20 Gennaio, 2015
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Gesù 2.0

In un Paradiso dove il tempo scorre diversamente rispetto alla terra, Dio torna dalle vacanze e scopre che in suo nome è successo il putiferio: crociate, inquisizioni, guerre, genocidi... . Tra preti pedofili, conflitti mondiali, assassini, stupratori e un infinità di confessioni religiose poco tolleranti tra di loro, Dio capisce che il mondo ha equivocato, o forse non ha proprio compreso il significato del suo unico comandamento: FATE I BRAVI. Superata la rabbia iniziale e dopo un esilarante colloquio con Satana, Dio decide di mandare nuovamente suo figlio, un musicista un po’ fricchettone, sulla terra.
Qui inizia la nuova avventura di Gesù, accompagnato da un gruppo di “apostoli” molto rock’n’roll, viaggerà tra New York, Los Angeles e il Texas, parteciperà ad un talent e fonderà un comunità dal sapore decisamente hippie.
È un libro divertente e provocatorio che, nonostante il linguaggio ruvido e le immagini dissacranti, elargisce un messaggio profondamente cristiano, di pace, solidarietà, amore e tolleranza.
Niven diverte, commuove e fa riflettere sugli esseri umani, sul significato del bene e su quello della religione, svelando infine se al giorno d’oggi il destino del figlio di Dio sarebbe diverso da quello che è stato.

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Donnie*Darko Opinione inserita da Donnie*Darko    05 Settembre, 2014
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State buoni...se potete

Dio non può prendersi una vacanza che sulla Terra scoppia il pandemonio. In paradiso il tempo scorre diversamente, si è assentato qualche giorno per andare a pesca lasciando gli umani in pieno Rinascimento e li ritrova ai giorni nostri sull'orlo dell'autodistruzione.
Dopo un briefing d'emergenza con i vari santi e il figliolo Gesù in cui alcol, parolacce e canne si sprecano, decide di rimandare sulla Terra il celebre erede, ovviamente affatto contento della cosa memore della crocifissione patita l'ultima volta.
E poi vuoi mettere? passare il tempo a sballarsi suonando la chitarra con Jimi Hendrix è molto più divertente che far ragionare quella manica di pazzi. Ma non vi è via d'uscita e il redentore torna tra gli uomini concentrato sull'ardua impresa.
Finirà in una rock band attorniato da simpatici e strampalati border line, parteciperà ad un reality show di cui diventerà la star (dove Niven si diverte nel massacrare la tv spazzatura) per poi lanciarsi in un grandioso progetto che purtroppo non passerà inosservato.
Sia chiaro, non è un romanzo blasfemo, anzi, è un'esortazione alla pace, alla tolleranza, all'amore senza le forzature dei dogmi repressivi. Potrà dare fastidio a qualcuno, non lo nego, eppure non è per nulla derisorio nei confronti del credente. Elargisce una dimensione più umana al cattolicesimo, con un dio che se ne sbatte di essere venerato e al quale interessa che gli uomini si comportino correttamente e abbiano rispetto l'uno dell'altro. Stop.
Vivi e lascia vivere ma rispetta sempre il prossimo, Niven dice questo in soldoni, mettendo alla berlina l'oscurantismo religioso, l'interpretazione distorta delle scritture, l'integralismo di qualsiasi forma esso sia. L'autore sbeffeggia le contraddizioni dell'istituzione ecclesiastica partendo dal benessere della stessa pattuito attraverso alleanze di discutibile decoro col potere politico. E' un feroce antipapale e non fa nulla per nasconderlo, al tempo stesso sciorina delle grandi verità in modo dissacratorio senza alcun livore o provocazione gratuita. Si ride di gusto e nel finale ci si commuove pure, Niven induce la riflessione prendendo i più alti rappresentanti del cristianesimo rendendoli ben diversi da quelle divinità punitrici e pronte a spedire all'inferno chiunque non rispetti il loro volere.
Incalzante nel ritmo, febbrile e scritto con una leggerezza che si fa profondità impressionante " A volte ritorno" è un'ottima lettura per nulla avversa ai fedeli o alla religione, bensì contrapposta ai suoi rappresentati meno integerrimi, contro il malaffare e l'imbarbarimento dell'uomo.

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diogneto Opinione inserita da diogneto    09 Dicembre, 2013
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A volte ritorno… altre no è mi pare meglio così!

“A volte ritorno” [Einaudi 2010] è un libro da leggere tutto di un fiato, anche perché, se ti fermi pochi minuti, specie nella prima parte, e, come me, hai una spiccata sensibilità religiosa, il libro finisce direttamente dentro il bidone!

John Niven, scrittore satirico scozzese, si perde nel cercare di raffigurare il ritorno di Gesù sulla terra dovuto ad una “perdita” di rotta da parte dell’umanità che, seguendo la religione del bigottismo, ha rinunciato all’unico e vero comandamento di un Dio strafumato, “Fate i bravi”, cadendo nel tranello di Mosé che, di suo pugno, redige i 10 comandamenti.

Penso che la descrizione del paradiso, paradossale centro sociale dove sesso, droga e rock ‘n roll sono la vera trinità e il cazzeggio sta all’ordine del giorno, sia simpatica ma il farcire tutto con offese varie alla religione cristiana, specie se nella sua professione cattolica, e con parolacce dette e bestemmie velate rende il tutto un pappone troppo pesante da digerire.

Nello scorrere del romanzo il clima cambia, leggermente, e le parolacce lasciano il posto ad un racconto che ti tiene incollato al libro e, con il ritorno di un Gesù frikettone sulla terra, finisci per leggere tra le righe del libro cercando di bypassare tutti quelli orpelli gratuiti che offendono, se non proprio denigrano, i credenti. Allora riesci a vedere un Gesù che si ritrova a vivere con gli ultimi della ricca America, che partecipa ad un talent show, stile x factor, infatti Gesù è un cantante e chitarrista provetto che ha imparato a suonare la chitarra da nientepopodimeno che Hendrix, e che finisce, grazie ai proventi della trasmissione, a vivere in una specie di “setta” dell’amore e del “fate i bravi” nel cuore del Texas.

Va a finire come immaginate voi ma vi voglio lasciare la surprise!

Consiglio ai satiri scozzesi, comunque, una buona scuola di teologia magari con un corso sull’Antico Testamento con le sue varie tradizioni, le esegesi letterali e i mille rivoli in cui si perde una storia millenaria! Semplificarla come fa John mi pare molto riduttivo anche se, oggi, ridurre e non approfondire, penso sia un modus vivendi altamente nocivo.

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Sam93 Opinione inserita da Sam93    28 Luglio, 2013
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Fate i bravi!

Jhon Niven è un autore irriverente, o, quantomeno, lo è in questo libro.
Ammetto che nella prima metà non capivo dove volesse andare a parare: era un libro volgare, di quella volgarità esagerata che dovrebbe far ridere, ma che mi ha strappato solo qualche sorrisino e a tratti mi ha infastidita. Non per la comunanza dell'argomento trattato (dio e il paradiso) e la volgarità, ma per il fatto che spesso era estremizzata gratuitamente. Proprio per questo motivo, i primi capitoli non mi sono risultati troppo scorrevoli.
Tuttavia, devo ammettere che le scene in paradiso hanno parecchi elementi che mi hanno divertita: vedere dio che va in vacanza, o Gesù che suona con i migliori chitarristi della storia sono scene che non hanno prezzo.
Insomma, Gesù torna sulla terra. Succede tutto ciò che successe già 2000 anni fa, in chiave moderna: ammetto che, a differenza della prima parte del romanzo, che sembrava vuota, questa mi ha lasciato dentro qualcosa, una riflessione che credo abbia fatto chiunque ha letto questo romanzo: cosa succederebbe se Gesù tornasse di nuovo tra noi? Sarebbe tutto uguale alla prima volta o accoglieremmo il suo messaggio "fate i bravi"? Non sono cosi sicura che noi esseri umani lo faremmo.
Bel libro, regala interessanti spunti, vale proprio la pena di leggerlo!

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alessio Opinione inserita da alessio    10 Aprile, 2013
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A VOLTE RITORNANO

"FATE I BRAVI" ed è proprio questo il vero messaggio che Gesù e Dio hanno cercato di far capire agli essere umani nella storia raccontata in questo libro che ancora oggi visto come vanno le cose nel mondo non abbiamo ancora capito.
Il libro racconta di come Gesù ritorna sulla terra per far capire agli essere umani il senso della frase "fate i bravi" cercando di dare il buon esempio in un mondo del XXI secolo, dove le cose sono un po' cambiate dall'ultima volta che era sceso, ma come dice un vecchio proverbio " Cambiano i suonatori, ma la musica è sempre quella", anche se rivisitata in chiave moderna.
E' proprio per questo l' autore narrando questa storia ha dovuto adeguare i linguaggi di tutti i personaggi presenti nel libro ai giorni nostri, inserendo un sacco di parolacce (ma non volgari),rendendo una lettura divertente e allo stesso modo disorientante nel sentire Gesù e Dio nel pronunciarle, dove fanno e/o pensano cose dove non ti immagineresti mai che lo facciano, anche se un dubbio mi viene, e se poi fosse veramente cosi?
Scritto in maniera scorrevole e semplice, dove le descrizioni dei vari personaggi, luoghi, e atmosfere sono ben descritte al quale oltre alle parolacce non mancano i momenti di riflessione,risate, e azione, regalando una lettura piacevole e non impegnativa.
Ho trovato bellissima la frase che si trova alla fine in chiusura del racconto,lasciandomi riflettere e pensare su quelle due righe prima di chiudere il libro e inserirlo nella libreria
Chissà il prossimo libro di questo autore di cosa parlerà!!

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Lisa M. Opinione inserita da Lisa M.    04 Marzo, 2013
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La bellezza risiede nella semplicità.

Questo libro parla,in modo esilarante e meravigliosamente pieno di parolacce, della vita e della religione e di che cosa sono diventate negli ultimi anni. Da ogni argomento trattato, traspare un intreccio di riflessioni spiegate in modo semplice e coinciso che rende la lettura dolce e piacevole. Non è per niente un libro blasfemo o volgare. perchè le tante parole giudicate offensive da molti, vengono utilizzate dallo scrittore per lanciare un messaggio a tutte le persone: " Non cercate di complicarvi la vita cercando in ogni modo di soddisfare quelle che per voi sono le cose che Dio in un certo senso esige da voi, ma ricercate la bellezza nelle cose semplici. Non scandalizzatevi per le parolacce o per chi le pronuncia, cercate di vivere seguendo un insegnamento semplice, per alcuni forse banale, ma in realtà il più semplice e puro comandamento: " Fate i bravi". Grazie John Niven, di tutto. P.S. E lasciatemelo dire Ca*zo! Che bel libro!! Hahahahaha!!

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Questo libro è per chiunque abbia un minimo di spirito per amarlo
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lakylucy Opinione inserita da lakylucy    14 Febbraio, 2013
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Ne abbiamo bisogno!

A parte le volgarità che a volte sono esagerate, è una storia straordinaria che si ripete.
Ogni tanto davanti i nostri occhi potrebbe capitare di vedere scene vissute durante la lettura.

Un nuovo "figo" Gesù dovrebbe veramente tornare a farci visita. Abbiamo bisogno di nuovi leader che ci sappiano guidare con fermezza e giustizia, abbiamo bisogno di credere in qualcosa di meglio di ciò che abbiamo.

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kudra276 Opinione inserita da kudra276    12 Dicembre, 2012
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fate i bravi

questo è un capolavoro. Libro divertente alle lacrime e commovente alle lacrime. Prende solo 4 in piacevolezza perchè i dialoghi sono spesso pieni di parolacce che secondo me in parte potevano essere evitate. Grande nostalgia di tempi che forse non sono mai esistiti, di quando gli esseri umani erano umani veramente. La voglia di lottare insieme per tentare di riportare giustizia, di lasciar perdere il potere ed il denaro e scoprire valori diversi. Voglia di cercare il paradiso qui e era e condividerlo con i nostri cari. Assolutamente da leggere, con la mente aperta, per ritrovare il vero messaggio divino e meditarci sopra a lungo dopo aver letto la parola fine.

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piero70 Opinione inserita da piero70    10 Ottobre, 2012
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I want to believe!

Ho letto recensioni di gente che si è entusiasmata.
Ho letto recensioni di persone che hanno riso un sacco.
Ho letto recensioni di persone che si sono indignate e scandalizzate per i toni usati in questo libro.
Ma... Che voi sappiate... Qualcuno si è commosso? Oltre a me intendo. Sì lo so. QUALCUNO potrebbe obbiettare sostenendo che io abbia condotti lacrimali anche nei gomiti, ma insomma, così è.
Quest'uomo mi ha emozionato.
Certo sul principio anche io ho riso parecchio, ma poi il sentimento preponderante è stato quello delle emozioni forti.
Mi sono emozionato leggendo di questo Dio, che assomiglia tanto al Dio vendicativo e incazzoso del Vecchio Testamento, sulle prime, ma poi scopriamo pieno di amore, per l'uomo, per quello che ha saputo creare, per la sua creatura così meravigliosamente imperfetta.
Così pieno di timori e di amor paterno quando fa sì che ancora una volta il Verbo si faccia Carne.
Per cercare di riportare sulla retta via un'Umanità che ha perso orizzonti e valori.
Come dite? Dio assomiglia più ad un amministratore delegato di SpA?
I Santi sono dei fatturioni e Gesù un barbone?
Chissenefrega. Chissenefrega se abbonda il turpiloquio e abbondano le scene raccapriccianti.
Chissenefrega se i nuovi apostoli sono gli utlimi sulla Terra. Chissenefrega se anche in questa Terra Gesù incontra la sua Maddalena.
Questo libro, se non si fosse capito, è un atto d'amore.
Verso la religione, la spiritualità, ma non quella con cui la Chiesa ci sta ammorbando da millenni.
La spiritualità di ciascuno di noi, magari di chi, come me, non ha manco mezzo Sacramento, ma ha sempre, per la gioia di questo AD divino, fatto il bravo come lo intende lui.
L'etica e la morale non scritte, nè insegnate, al limite tramandate, che ciascuno di noi, credente o ateo, cattolico o musulmano, senza dubbio possiede.
In un Dio così sarei anche disposto a credere insomma.
Leggetelo. Ma fatelo senza pregiudizi, senza scandalizzarvi alla prima pagina.
Scoprirete un piccolo tesoro.

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Kediler Opinione inserita da Kediler    11 Settembre, 2012
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Niven colpisce ancora

Irriverente e si esagerato; ma con sale e pepe al posto giusto. Niven non è uno sprovveduto, conosce i testi sacri e lo fa vedere, Dio non è l'entità mitica ma è il padre permissivo, Gesù non è il giovane cristiano che si isola dal mondo, ma è un giovane che vive le disgrazie di questa terra in prima persona... I santi non sono bigotti, ma sono di mente aperta e brillanti...
Insomma, il paradiso non è fatto di torte alla panna e caffè, ma di birra e musica rock, ed allo stesso tempo di forti amicizie e di un rapporto padre-figlio da invidiare.
Niven non attacca Dio ne il paradiso, attacca una Chiesa troppo attaccata ai beni terreni, attacca l'ignoranza davanti all'evidenza (creazionisti), la sfacciataggine di saperne più di qualcun altro (super cristiani), e soprattutto non mette in dubbio la possibilità di un aldilà politeista dove Dio ed Allah dialogano... La bibbia? quanti danni sono stati fatti per un testo millenni orsono? a partire dalle crociate! il comandamento da seguire BE NICE! un concetto esteso e pieno (malamente tradotto in italiano con fate i bravi)

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a tutti, da leggere con la mente aperta senza bigottismo, il bigottismo che crea confusione
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drlollo Opinione inserita da drlollo    23 Agosto, 2012
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a me e' piaciuto

un dio così a me non dispiacerebbe... certo, in alcuni tratti l'autore ha un tantino esagerato, ma a mio parere ha inventato un gran bel personaggio.
"fate i bravi" è il comandamento, l'unico, che gesù diffonde sulla terra... e il racconto invoglia anche un pò a metterlo in pratica.
divertente, consiglio la lettura.

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Opinione inserita da il giangi    23 Agosto, 2012

Niente di che

Un libro scritto con la chiara aspirazione, tipica dei britannici, che qualcuno ci tiri fuori un film. La cosa è talmente spudorata (o ben riuscita) che dopo cinque pagine già ti raffiguri Jeff Bridges come Dio e De Vito come Satana.
Nella prima parte si ride abbastanza, se vi piace l'abuso delle parolacce anche quando non necessarie.
L'elemento dissacratorio c'è ma non è scritto con uno stile degno, troppo semplicistico e scolastico e alcuni scambi di battute sono organizzati in modo veramente sciocco ed elementare, quasi da cinepanettone.
Nella seconda parte, con l'ovvia traferta newyorchese (quale miglior location per un film?) e la straovvia partecipazione al talent di turno (argh!!!) parte il pistolotto critico nei confronti della società moderna, della cecità dell'individuo, la diffidenza, il nichilismo generalizzato e blablabla, limitando la cosa agli Stati Uniti e tenendosi ben alla larga dall'attaccare il mondo musulmano (nelle pagine precedenti) con la stessa cattiveria. E' un romanzo furbetto ma vigliacco e facile, che diverte a tratti ma le caratterizzazioni sono troppo semplicistiche, non basta mettere una canna in bocca a chiunque e far diventare un sublime rocker Gesù per dire di aver scritto la next big thing.
Sono un credente moderato e dei moralismi me ne sbatto altamente. Non trovo offensiva la presa in giro di santi e divinità, ma serve anche un certo stile e capacità letteraria nel farlo, troppo facile far dire cazzo, culo, stronzo, frocio e negro al primo angelo/diavolo che capita per risultare spiritosi. Irwine Welsh con il quale certi azzardano paragoni è ben altra roba.
Soldi decisamente buttati.

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Fonta Opinione inserita da Fonta    08 Luglio, 2012
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Ma si puó?

Non mi ritengo un bigotto o un puritano, mi ritengo credente ma, sopratutto credo che la religione debba essere considerata una filosofia di vita, qualsiasi religione sia dovrebbe avere come obiettivo e punto di approdo uno stare bene con gli altri, nella società, basandosi sul rispetto reciproco e personale.

Mi piacciono i romanzi comici, quelli che riescono a far riflettere ridendo o quantomeno con il sorriso ma, attenzione, in questo caso chi scrive deve avere un talento non da poco per non valicare la sottile linea che divide l'illarita dalla mancanza di rispetto.

Questo libro mi aveva incuriosito, come ripeto, sono attratto dal comico che fa pensare, che ti lascia qualcosa, ma non mi aspettavo cose del genere.
Caro signor Niven, qui non stiamo parlando di amici, parenti o fantocci politici, qui stiamo parlando di Dio, che per chi crede mi sembra quantomeno irrispettoso e strano che offenda (con parole non propio leggere) Mosé ed i suoi Santi, che fumano marjuana e dicono le parolacce. Ma, vabbé, lo scopo era dissacrare le figure religiose per rimarcare la visione "umana" che va distogliendosi dalla semplice filosofia religiosa dando una libera interpretazione del comandamento riassuntivo "fate i bravi" che comprende il rispetto verso tutti, e fino a qui ci puó anche stare. Ma la scena di Gesú che viene quasi sodomizzato da dei detenuti in prigione con tanto di descrizione mi sembra esagerata. Serve essere cosí irrespettosi verso una cosa cosí grande e, per chi ci crede, bella come l'amore verso il prossimo e verso una persona cosí grande che dopo 2000 anni raccoglie ancora consensi e devozioni? Non sto parlando della Chiesa e di nessun altro organo che puó esser benissimo discusso e criticato, ma dissacrare Lui mi sembra eccessivo.

Saró bigotto? Saró puritano? A me non sembra, se non ritenete utile questa recensione liberi di mettermi il bollino rosso, ma vi prego di motivare, di criticare e di farmi crescere. Perfavore non ditemi "é solo un libro" perché dai libri tutti noi abbiamo imparato e siamo cresciuti.
Questa ovviamente é una mia considerazione e quindi soggettiva, in molti hanno trovato questo libro esilarante e profondo...io no! Chiedo solo rispetto per quello che ho detto! =) grazie!

Buona lettura..di altre lettue, il mondo é pieno di cose interessanti!

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pitulina Opinione inserita da pitulina    21 Giugno, 2012
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Fate i bravi

Cosa succederebbe se Gesù venisse di nuovo catapultato sulla Terra? E se, per avere maggiore pubblico, diventasse un concorrente di un notissimo programma musicale (American Popstar), nonchè una star?
E se l'unico Suo comandamento fosse "Fate i bravi"?
Saremmo capaci, stavolta, di riconoscerlo o ripeteremmo gli stessi identici errori?
Gesù e i suoi amici sgangherati attraverseranno gli States da New York a L.A. per partecipare a questo talent show e le risate (così come le riflessioni) sono assicurate.
Un gioiellino.
Si astengano i troppo bigotti, i puritani, chi si potrebbe sentire offeso da parolacce varie. (e ve lo dice una che in Dio e in Gesù ci crede, eccome) ;)

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a chi, religioso o meno, è dotato di una mente aperta
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Tanu Opinione inserita da Tanu    24 Aprile, 2012
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Un autore completo

Si sa che i britannici hanno un senso dello humor eccezionale quando ci si mettono. E Niven ci si mette: un Dio un po' hippie con un figlio musicista cannaiolo e un po' ubriacone che deve tornare sulla terra nei giorni nostri per salvare nuovamente l'umanità. Ma attenzione: dietro la patina della satira questo libro vi farà provare molte emozioni: ilarità ma anche sdegno, commozione, adrenalina. Non vi annoierete affatto e avrete anche il modo di riflettere su questa nostra società che dimentica troppo spesso i messaggi fondamentali che il Cristianesimo e le altre religioni volevano trasmettere, spesso travisandoli in un cieco odio. Bravo Niven che si conferma un grande. Imperdibile.

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Trainspotting
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Adrien Opinione inserita da Adrien    18 Aprile, 2012
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Il Gesù migliore di sempre

Che dire? Straordinario!
Un libro che va assolutamente letto e non superficialmente.
Mi sono innamorata di quel figlio dei fiori di Gesù che strimpella la sua chitarra fumandosi un bel cannone mentre mostra amore e bontà a tutte le persone che incontra durante il suo viaggio su un camioncino hippy accompagnato dai suoi più fedeli amici.
Cazzarola (come direbbe quel mattacchione del figlio di Dio) , non mi sono annoiata nemmeno un secondo , l'ho letto in men che non si dica ma speravo non finisse mai !
Il divertimento e le risate sicuramente non mancano, ma nemmeno le lacrime.
Descrive la società di oggi con un sarcasmo pungente che è irresistibile.
Tra le righe si leggono verità spiacevoli e problemi che al giorno d'oggi sono comuni ma che in realtà non dovrebbero esistere. Il libro esprime ideali d'amore e tolleranza, di ugualianza e fraternità che portano il lettore a riflettere profondamente.
John Niven mi ha positivamente colpita e spero di leggere al più presto altri suoi scritti, speriamo geniali come quest'ultimo!

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La Bibbia
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Opinione inserita da Charlotte    16 Aprile, 2012

Jesus Christ Superstar, letteralmente.

Coinvolgente, esilarante, mozzafiato.
L'ho letto d'un fiato, sbranato!
Ho riso, ho pianto e ho riflettuto.
Un Gesù Cristo particolarmente moderno e fumato che predica pace e amore in stile hippy suonando la sua chitarra e ascoltando musica vera accompagnato dai suoi discepoli più fumati di lui.
Non posso far altro che consigliarlo caldamente, anche al Papa.

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apprendista Opinione inserita da apprendista    26 Marzo, 2012
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Rock&Roll Jesus

L’ho letto per caso, mi ha catturato una pubblicità sul quotidiano con una frase entusiasta di Ammaniti e finalmente sono stato premiato da una scelta impulsiva.

L’ho trovato irriverente, un tantino scurrile, ma soprattutto divertente ed emozionante.

In effetti, la storia è semplice; l’idea di base è spiegata chiaramente nella quarta di copertina: c’è questo Gesù molto hippy che torna sulla Terra per rimediare ai tanti disastri che stiamo combinando e che, fra mille avventure, prova a lasciarci un messaggio di speranza.

Lo sviluppo della storia non è scontato, paradiso e inferno, incontri con gli ultimi, tanta musica, eroi e criminali dei nostri tempi, reality show, preti cattivi, insomma l’immaginazione dell’autore ci fa mancare niente.

Anche a me è piaciuto tanto, molti gli spunti per riflettere in un romanzo complessivamente di evasione; forse non lo consiglierei a cattolici intransigenti perché potrebbe urtarne la sensibilità.

Ciao a tutti, Massimo

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L'orribile karma della formica, o comunque qualcosa che unisca fantasia, ironia e spiritualità.
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rivendell Opinione inserita da rivendell    06 Marzo, 2012
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Fate i bravi ....o!

Questo libro potrebbe essere la sceneggiatura di un film, ma non lo faranno mai, rischierebbe l'accusa di blasfemia!
Quello che si dice sul Papa non piacerebbe a troppa gente, la religione è sempre un argomento difficile da gestire, i fondamentalismi sono sempre dietro l'angolo (a volte anche davanti!).
La storia è quella di Gesù Cristo (sì proprio lui!) ai giorni nostri, rimandato sul nostro bel pianeta da un Dio parecchio arrabbiato (non so se posso usare altri termini che rendono meglio l'idea) per quanto sta succedendo da queste parti.
Gesù è bello, biondo, occhi azzurri, buono, carismatico e fricchettone!
I suoi amici sono tutti reietti della società, ex tossica/prostituta con figli, reduce di guerra fuori di testa, alcoolisti, un gay sieropositivo, etc.
Lui sa fare bene solo una cosa, anzi due, cantare e suonare la chitarra.
Viene selezionato per un reality tipo quello che da noi è X-factor (con qualche differenza) e arriva in finale, poi fonda una comune in Texas, dopodichè tutto va a finire male...più o meno!
Il linguaggio usato è molto "da strada", un linguaggio che, tutto sommato, si parla correntemente tra ragazzi, fa un po' specie sentire Dio parlare in quel modo (Lui è il più sboccato di tutti!) .
Io ho trovato il libro molto divertente, fa ridere ma fa anche pensare, c'è la satira sui reality show e i loro protagonisti e, soprattutto, sui "buoni cristiani".
Le citazioni musicali sono parecchie e, a me personalmente, fanno molto piacere.
Il capitolo dove esegue in duetto "Born to run" è un vero "must" per uno Springsteeniano doc come me.
Viene definito da Gesù il "secondo inno americano"!
Bruce viene citato anche con "Johnny 99" quando Gesù viene messo in prigione, il suo ultimo desiderio è suonare la chitarra per l'ultima volta e suona quella canzone (leggetevi il testo).
Spero che facciano un film anche se, come dicevo all'inizio, sarà difficile superare certe "resistenze", soprattutto nell'America puritana.
Concludo con il comandamento dato da Dio a Mosè: FATE I BRAVI.
Purtroppo, dice Dio stesso, quel mentecatto di Mosè ha fatto di testa sua e l'ha cambiato con altri 10 comandamenti assurdi!

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a tutti, buoni cristiani e non
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Opinione inserita da Viola03    23 Febbraio, 2012

“Fate i bravi” – “A volte la strada più difficile,

Dio, partito durante il Rinascimento, quando tutto sembrava andare a gonfie vele, torna dalla sua vacanza felice e contento, ma ben presto verrà messo al corrente dai suoi collaboratori (il Paradiso ha un suo ufficio, e che ufficio!) che durante la sua assenza le cose non sono filate propriamente lisce. E così Dio, da rilassato e soddisfatto, si trova a leggere sempre più sgomento i dossier sui secoli in cui è stato via, tormentandosi e indignandosi di fronte alle atrocità commesse dal genere umano (schiavismo prima, olocausto, guerra in Bosnia ecc poi). E, a fronte di una discreta incavolatura, via con una riunione speciale, a cui, oltre ai Santi più stretti, partecipa Gesù che, tornato da poco (il tempo scorre più lentamente in Paradiso) dalla Terra, si stava godendo la vita di Lassù, tra una fumatina di erba paradisiaca e qualche strimpellata addirittura con Jimi Hendrix.
Ma la situazione è critica, non si può andare avanti con questi umani che distruggono tutto quello che Lui ha creato in milioni e milioni di anni (se la ricorda Lui la noia di quando c’era solo esseri primordiali), che si ammazzano l’un l’altro con la velocità della luce e che soprattutto ammazzano e insultano e proibiscono in Suo nome.
Così viene deciso che non si può far altro che rispedire Gesù sulla Terra, nonostante qualche sua opposizione, visto che la volta precedente non era stata proprio una passeggiatina.
Ma così è e perciò Gesù Cristo rinasce negli USA (quanti “ferventi” credenti ci sono là!) ed è trentenne ai giorni nostri. E da qui parte la storia vera e propria, che va letta, non può essere raccontata, di Gesù che, appassionato di musica rock, finisce per partecipare ad un talent show, dove cercherà di portare nelle teste e nei cuori degli americani quell’unico comandamento (o raccomandazione) di Suo padre “Fate i bravi”, che a partire da Mosè, che di comandamenti se ne è inventati ben dieci, è stato largamente dimenticato.
E appunto, per quanto mi piaccia raccontare, il resto della storia va letto, perché tra le risate per il linguaggio scurrile di Gesù e lo stesso Dio, tra i personaggi curiosi che lo circondano, c’è un messaggio, “FATE I BRAVI”, che nel mondo di oggi è spesso dato per scontato, o è deriso e fuori moda, male interpretato o dimenticato, in primis da chi si professa “bravo cristiano”.

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Consigliato a tutti, per ricordarsi di essere buoni e per far passare la voglia di andare all'inferno!NON è un posto piacevole! :)
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Opinione inserita da val    19 Febbraio, 2012

ridi. piangi. rifletti.

divorato in un giorno. ho riso, mi sono commosso....e alla fine del libro mi sentivo davvero meglio. forse anche il mio modo di vedere la "divinità" è cambiato. è bello immaginarla così. non dirò nulla della trama, ma ne consiglio vivamente la lettura. quanto a chi non lo apprezzerà x moralismi, bigottismo cattolico ecc..... beh....io sorrido, sapendo che fine farete. :-)

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Foschia75 Opinione inserita da Foschia75    19 Febbraio, 2012
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E Dio diede la seconda chance...

Quattro stelle per l'idea. La quinta non l'ho potuta mettere per via dello stillicidio di parolacce messe in bocca a Dio e C.
Come classificare questo libro?
Dipende.
Dalla chiave di lettura che gli si vuole dare, perchè potrebbe essere interpretato in vari modi....dal più mistico al più disincantato e attuale.
Io l'ho trovato davvero poliedrico e se vogliamo inqiuetantemente attuale!
Dopo averlo finito mi sono resa conto che nella prima parte ho riso di stomaco e nella seconda mi sono commossa di cuore....
All'inizio è piacevolmente esilarante ma via via che la storia si dipana diventi spettatore di uno show surreale degno del copione di un film!
Dio torna da una vacanza (è stato via dal Rinascimento fino al 2011) e trova un discreto caos sulla terra! Dopo aver riunito il consiglio composto da santi, qualche apostolo e lo stesso Gesù, decide di rispedire il caro figliolo sulla Terra (dopo il "flop" di 2000 anni prima) e dare una seconda chance all'umanità. Immaginatevi l'entusiasmo di Gesù all'idea di dover tornare sulla terra in un momento come quello attuale! Non ha idea di cosa potrà fare per lasciare un messaggio forte e chiaro al mondo intero.
Il messaggio del padre per l'umanità è "Fate i bravi" (ecco perché Tata Lucia ha avuto quel gran successo...) che aveva consegnato a Mosé, ma quest'ultimo aveva ritenuto opportuno farla più complicata e scolpire i 10 comandamenti (non apprezzati da Dio stesso).
Gesù "rinasce" sulla terra nel 1979 ma la storia ha inizio nel 2011. Ha 32 anni e vive un pò alla hyppie a New York. Ha un gruppo di amici scalcagnati che lui definisce caravanserraglio e con questi vive di espedienti in quanto non ha un soldo in tasca, possiede però una chitarra e canta con una voce che ti ipnotizza. Gli amici per questo lo convincono a fare i provini per American popstar (il nostro x-factor). Lui partecipa e viene selezionato, ma si deve trasferire per la durata del programma a Los Angeles. Così in un momento di follia decide di portarsi dietro tutti gli amici, insieme comprano uno scalcinato bus e partono alla volta della costa opposta. Durante il viaggio caricheranno altri diseredati e finalmente arriveranno a destinazione in tempo per la prima sereta. Gesù diventa subito una stella, non solo per la sua voce ma soprattutto perchè continua a sostenere candidamente di essere il figlio di Dio, e per questo l'America sta incollata al televisore per cinque settimane. Gesù non vince il reality ma guadagna comunque un bel gruzzolo col quale compra diversi ettari di terra e fonda una comunità aperta a tutti quelli che vogliono cambiare vita. Ma ad un certo punto le cose si complicano per via di fraintendimenti e invidie e la vita di Gesù e compagnia prende una piega tragica, al punto che Gesù finisce in prigione e viene condannato a morte (per la seconda volta)con iniezione letale. Ma in tutto questo avrà ottenuto lo scopo per cui il Padre l'aveva sacrificato per due volte?
A giudicare le entrate in Paradiso dopo il fatto.....Dio sembra essere molto soddisfatto del figlio!
In mezzo a tutta questa assurdità ci sono dei siparietti davvero divertenti, come quando Dio e Gesù vanno a cena all'inferno....
Ma ci sono anche passaggi che fanno riflettere sulla "cecità" nella quale vivono un'intera esistenza certe persone "timorate" di Dio, sulla pochezza nella quale credono i ragazzi di oggi.....
Dio e figlio sono spogliati della loro perfezione, dicono parolacce, fumano spinelli, bevono birra ma non perdono mai di vista il loro obiettivo.....ma si sa ....non c'è peggior sordo di chi NON VUOL sentire!

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