1Q84 1Q84

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AsiaD Opinione inserita da AsiaD    23 Novembre, 2017
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PRENDIMI PER MANO

Tengo e Aomane (o piselli verdi) si cercano e si rincorrono nello scorrere dei 3 libri che hanno al centro questa storia d'amore raccontata nella maniera visionaria e sussurrata di Murakami. Si cercano senza saperlo, ma il destino li mette uno sulle tracce dell'altro dal ricordo della prima stretta di mano quando erano dei semplici compagni di classe, ma già allora condividevano una sofferenza e vivevano un rapporto genitoriale complesso e intricato che li portava a distanziarsi dalla vita normale dei loro coetanei, l'uno obbligato a passare i week-end insieme al padre a bussare alle porte per esigere il canone della TV, l'altra obbligata a far proselitismo per la setta di appartenenza della famiglia.
Aomame a tutto ciò ha però la reazione più dura, è lei sicuramente la parte forte della coppia, dal momento in cui è lei a decidere stringergli la mano, a quando abbandona senza guardarsi più indietro quella vita chiusa e santificata voluta dai genitori, fino a quando lotta a costo della vita per riavere Tengo, per proteggere questo amore in un mondo parallelo che non è più il 1984 ma che lei chiama 1Q84 e provare a portarlo indietro nel tempo. E Tengo si abbandona a lei, la segue senza fare troppe domande perché sa che il vero cuore pulsante della coppia appena ricreatasi è Aomame.
Quindi in definitiva un romanzo d'amore, ma con tutti i caratteri particolari e surreali che Murakami dà alla storia rendendolo quindi un romanzo immaginario, fatto di due lune splendenti nel cielo, di piccole creature che vociferano alle vestali della setta Sagikake ispirando azioni e pensieri, della crisalide d'aria che sembra rappresentare un utero materno dentro al quale prende corpo la Vita.
Pieno di simboli e di metafore raccontate nella maniera sommessa e al limite della tristezza tipici di Murakami, che però mi permetto di dire forse troppi, lascia troppe domande aperte probabilmente, si dilunga per 3 lunghi libri nella descrizione di questa storia d'amore, degli intrighi e del mondo immaginario che li circonda e poi dà un'accelerata improvvisa alla fine del terzo lasciando in sospeso troppe questioni aperte provocando uno sbilanciamento nel racconto che toglie un po’ di forza ad esso stesso.

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pirata miope Opinione inserita da pirata miope    15 Mag, 2016
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DUE LUNE NEL CIELO

Quale pianeta misterioso e inquietante intravedono i protagonisti di 1Q84, l’insegnante di arte marziali Aomame e il matematico ed editor Tengo, quando la Tokio contemporanea in cui abitano li abbandona ai margini delle sue tangenziali intasate e dei suoi quartieri affollati di bar per uomini e donne sole? Si tratta certamente di un luogo funestamente magico nel quale spuntano due lune nel cielo, dalla labbra di una bambina stuprata e traumatizzata fuoriescono minuscole creature, i cosidetti Little People e una capra cieca viene segregata da una setta religiosa e sorvegliata da un’adolescente che poi trascriverà l’esperienza in un abbozzo di romanzo. Eppure all’inizio del libro, un taxista sentenzia” Di realtà ce n’è sempre una sola”. Allora il problema non sta tanto nello stabilire se abbiamo una o mille realtà ma di definire qual è quell’unica realtà che noi percepiamo e facciamo nostra. Aoname e Tengo in realtà non sono individui comuni, ma il loro sguardo sul mondo è particolare: tutto in loro, storia, personalità, solitudine, in realtà li rende straordinariamente affini a personaggi dei grandi classici della letteratura occidentale, dagli orfani di Dickens all’Alice di Lewis Caroll. Essi condividono l’esperienza dell’abbandono dei genitori con l’altra sfuggente ma fondamentale apparizione del romanzo, la diciasettene scrittrice Fukaeri. E la condizioni di orfanità caratterizza non solo gli attori principale della vicenda ma l’intero universo in cui compiono la loro discensio ad inferos, scendendone da entrate speculari: Aomame conosce la violenza e l’omicidio, Tengo l’impossibilità di darsi un’identità stabile. Ed è lì che essi ritrovano la realtà di cui solo la grande letteratura ha svelato la natura distopica e disorientante: c’è un entità misteriosa che sovradetermina la trama delle nostra vite, come ne “Il castello” di Kafka rappresentata nel libro dalla setta misteriosa attorno a cui le sorti di tutti finiscono per gravitare. Ma non esiste più il Grande Fratello della celebre distopia orwelliana e il 1984 è diventato 1Q84, dove la q maiuscola rappresenta il grande interrogativo sulla peculiarità metamorfica della contemporaneità ove non esiste più l’assolutizzazione di una qualche verità e dove la presenza corporale si confonde con quella virtuale. Ma è comunque la sola realtà che noi possediamo, il labirinto di forme che solo la letteratura, fin dai tempi del multiforme Odisseo omerico, ha saputo imprigionare con il suo sguardo tentacolare.

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chiara95 Opinione inserita da chiara95    01 Marzo, 2016
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1Q84, Il mondo simbolico di Murakami.

Bello!
Non c’è altro da aggiungere. Murakami è geniale e ha un’immaginazione fuori dal comune; riesce ad usare le parole in un modo incredibile e attraverso il solo uso di queste ti trascina in un mondo completamente nuovo, l’anno 1q84. Tutto ciò che viene descritto è carico di un significato simbolico: la Criselide d’aria, i Little People, la presenza di due lune nel cielo. Murakami rappresenta un mondo parallelo al nostro, che permette di fare emergere la parte più infantile presente in ognuno di noi; ha il potere di farti credere reale ciò che in realtà è solo frutto di tanta fantasia.

E’ un romanzo che mi ha colpito profondamente e che mi ha lasciata piena di domande che non hanno ancora avuto una risposta.
Le vicissitudini di Aomame e Tengo vengono trattate separatamente; nonostante questo i due protagonisti, ai quali non ci si può non affezionare, sono legati l’un l’altro da un legame potente che va oltre i confini spazio-temporali. Si tratta di un amore fuori dal comune, profondo, che non viene vissuto, ma che nonostante questo rappresenta una fonte di salvezza reciproca.

“1Q84 (libro 1 e 2)” è un libro di facile lettura che ti coinvolge, anche se spesso l’autore si perde in eccessive digressioni e ripetizioni che lo rendono un po’ lento. Penso comunque che le ripetizioni siano necessarie per chiarire al lettore le situazioni, spesso molto complesse.
Non vedo l’ora di leggere il seguito!

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kuraishinju Opinione inserita da kuraishinju    05 Settembre, 2015
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Non il Murakami che conosco

Vorrei iniziare premettendo che Murakami Haruki e` sicuramente uno dei miei autori preferiti: il suo stile e` davvero semplice e leggero, ma proprio per questo riesce ad affrontare argomenti di un certo peso, trattandoli da un punto di vista orientale pervaso da armonia e poeticita`. Purtroppo pero`, non posso ritenermi soddisfatta di questo libro.
La trilogia di 1Q84 (che non ho mai finito di leggere in quanto sono a meta` del terzo libro, ne` credo finiro` mai) e` una storia d’amore tra uno scrittore e un’assassina entrambi ricercati da una societa` che tenta di ucciderli. Nel primo libro predomina la trama riguardante gli avvenimenti sovrannaturali che iniziano ad accadere quando nel cielo quando appaiono due lune: si percepisce una forte aura di mistero e il romanzo sembra quasi essere un giallo con atmosfere oniriche, proprio in completo stile murakamiano. Nel secondo libro, invece, si sposta l’attenzione alla storia d’amore tra le due voci narranti, a tratti simile ai romanzi come Norwegian Wood o A sud el confine, a ovest del sole.
All’inizio della lettura l’interesse del lettore e la sua curiosita` crescono tantissimo poiche` nascono molte domande ma non vengono date risposte. Purtroppo, Murakami non ha sfruttato questo fattore, e, invece, ha deciso di optare per una banale e seccante strategia di marketing: usufruendo della fama che si e` creato, ha allungato a dismisura la trama del racconto, aggiungendo innumerevoli scene inutili e noiose, rallentando ridicolmente il ritmo della narrazione, e, purtroppo, ripetendo parola per parola interi paragrafi, tutto cio` piu` volte nello stesso capitolo. Questo rende la lettura esageratamente pesante e noiosa, tant’e` che verso la meta` del secondo libro mi sono ritrovata a sperare di finirlo al piu` presto, amaramente pentitendomi di aver acquistato il seguito. La trama, in piu`, non aiuta a tenere alto l’interesse, in quanto rilsulta essere troppo contorta ed e` caratterizzata principalmente da dettagli a mio parere inutili ed eccessivi.
L’unica cosa che si salva e` appunto lo stile di scrittura, come sempre davvero piacevole ed impeccabile.
In conclusione, 1Q84 viene considerato il capolavoro di Murakami, ma a mio parere e` solo frutto del marketing moderno. E` un libro che sconsiglio in quanto non ha nulla da comunicare e risulta tristemente spoglio e noioso, proprio come i romanzi commerciali che si possono acquistare all’autogrill (e purtroppo anche in libreria) oggigiorno. Questo racconto ha davvero ben poco delle altre opere dell’autore, le quali invece hanno la capacita` di far rifletter il lettore sulla psicologia umana attraverso un linguaggio semplice, pulito ed elegante.
Se vi approcciate al mondo di Murakami per la prima volta, o se avete deciso di continuare la lettura di quest’autore con 1Q84, vi consiglio di rivalutatere la vostra scelta e di immergervi piuttosto in opere di rilievo e con spessore psicologico come Kafka sulla spiaggia, L’incolore Tazaki Tsukuru e i suoi anni di pellegrinaggio o Norwegian Wood, le quali, a mio parere, comunicano appieno la vera anima dello scrittore e la sua ideologia.

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Ersi Opinione inserita da Ersi    06 Giugno, 2015
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Un ponte tra i ricordi, i sogni e mondi paralleli

Troppe volte mi è capitato tra le mani questo libro e tutte le volte non mi decidevo mai a leggerlo. Per convincermi leggevo le recensioni che contribuivano ad aumentare il dubbio. Poi in una settimana mi è ricomparso il titolo 3 volte e l'ho letto perché ho pensato fosse un segno. Il libro è piuttosto visionario e articolato e nonostante ciò sa prenderti per mano e non lasciarti più. il libro presenta anche dialoghi molto profondi e situazioni intense che permettono sempre di tenere un buon ritmo e la semplicità con cui scrive l'autore non preclude anche una profondità di contenuti.

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ferrucciodemagistris Opinione inserita da ferrucciodemagistris    02 Ottobre, 2014
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Immaginazione in un mondo surreale

Nella mia lunga vita di lettore, dall’adolescenza alla attuale maturità, non avevo mai preso in considerazione la letteratura giapponese e i suoi romanzi; intendo dire che tale tipo di letteratura non è mai stata nei miei pensieri o, ancora meglio, ha subito una sorta di rimozione non spiegabile al sottoscritto in maniera razionale. Forse , è una possibilità, il mio Es ha valutato quel tipo di cultura troppo distante dagli stereotipi occidentali e, di conseguenza, ho perso del tempo prezioso, e arricchimento interiore, prima di accingermi alla lettura del mio primo romanzo giapponese nella fattispecie di Haruki Murakani.

La conferma di aver perso tempo e arricchimento culturale l’ho avuto, appunto, leggendo, con un certo scetticismo iniziale, “1Q84” (libro 1 e 2).

Un romanzo che mi ha colpito profondamente; uno stile narrativo decisamente originale e dissimile da altri generi di romanzo finora da me letti. La storia di due personaggi, Aomame e Tengo, che hanno vicissitudini completamente diverse. Aomame è una spietata killer che porta avanti la sua visione nella vendetta su coloro che commettono violenza sulle donne; Tengo, invece, è un ghost writer che si accinge a riscrivere un libro particolare e inquietante. Entrambi non riescono a rincontrarsi ma percepiscono, in qualche modo, la presenza l'uno dell'altra; un intreccio armonico di realtà, fantasia, sogno, immaginazione che, a similitudine della trama e dell’ordito, si incontrano in un mondo alternativo creato, e quindi poi vissuto, dal proprio pensiero; la storia appare surreale ma affascinante; la metafisica, intrinseca nella narrazione, regna sovrana fino a far osservare ai due protagonisti una seconda luna nel cielo.
Molti sono i punti interrogativi che non hanno ancora risposta...forse la soluzione ai tanti interrogativi nel seguito del libro (1Q84 - libro 3).

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O si accinge a scoprire la letteratura giapponese
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F.Angeli Opinione inserita da F.Angeli    02 Settembre, 2014
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QUESTION MARK

1Q84 è uno dei libri più particolari che abbia mai letto. Dotato di una trama fitta e originale, si addentra nelle più profonde ossessioni dell'uomo, animate dai personaggi protagonisti Tengo e Aomame. Il profondo scavo psicologico è accompagnato da una dimensione alternativa, in cui sono presenti due lune nel cielo anziché una. I Little People, La crisalide d'aria e la setta Sakigake saranno uno dei tanti misteri che avvolgono il libro, densi di simbolismo ipnotico. Nel libro vengono affrontante un'enormità di tematiche, che emergono tramite le vicende di Tengo e Aomame. La storia viene affrontata raccontando separatamente le vicende. Tengo è uno scrittore emergente, al quale viene affidato il compito di riscrivere un romanzo di una ragazza giovanissima, in quanto il libro è pieno di contenuti superbi e originali, ma mal espressi a causa di uno stile di scrittura acerbo. Aomame è un killer dotato di una capacità unica: riesce ad uccidere con la semplice puntura di un ago, perché riesce ad individuare un piccolo punto critico nel collo della vittima. Il "colpo" risulta sempre fatale, causando l'arresto cardiaco del malcapitato. Le storie apparentemente non hanno nulla in comune, e in effetti così sarà per la maggior parte del libro. Ma Tengo e Aomame si ricercano a vicenda, inconsciamente all'inizio dell'opera, e le due storie si intrecceranno in una maniera meravigliosa. Ed è questo quello di cui parla veramente il libro. Due persone che si cercano, che credono di vivere in maniera soddisfacente pensando che il loro distacco conti poco nella loro vita. Murakami è uno scrittore incredibilmente bravo: l'atmosfera surreale che invoca nel libro sembra vera, il mondo che descrive è estremamente dettagliato. Praticamente un sogno che diventa realtà. Il tutto steso con uno stile di scrittura semplice e scorrevole, che dona profondità e più livelli di lettura alla storia.

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A chi vuole leggere qualcosa di diverso dal solito. Murakami è un autore originale.
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marie Opinione inserita da marie    11 Luglio, 2014
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Surreale ed immaginario

Lo stile inconfondibile di Murakami mira e colpisce fino in fondo all'animo di lettori, come me, che amano sguazzare tra libri e scritti che portano a vita reale personaggi immaginari analizzati profondamente mediante introspezione. L'autore è capace di suscitare contemporaneamente emozioni di disgusto e piacere, imbarazzo e disinvolutura, immaginazione e sensazione di inerzia. Il tutto è inserito in ambienti surreali ed immaginari descritti con cura in modo così semplice da confondere il lettore che sente di ricevere una mole incredibile di informazioni, in modo scorrevole e veloce, tanto da scoprirsi Murakami-dipendenti. Lo consiglio.

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Mephixto Opinione inserita da Mephixto    04 Febbraio, 2014
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Realismo Ma....nga

Murakami si conferma uno scrittore dallo stile essenziale, niente fronzoli . ancora una volta due vite due universi si sfiorano e generando una nuova realtà. E con semplicità e grazia ci fa percorrere questa strada con due personaggi originali e affascinanti. Tengo, un giovane professore con la passione per la scrittura narrativa; ha stile ma gli manca l’idea giusta. E Aomame ragazza dal passato ascetico che cerca di colmare il suo disagio sociale e interiore tramite un attività extra lavorativa quantomeno discutibile.
Entrambe si troveranno ad affrontare in una realtà parallela in cui saranno i dettagli a fare la differenza ed entrambe saranno le pedine fondamentali di una scacchiera dalle caselle sbiadite, dove bianco e nero spesso invadono uno i contorni dell’altro.
Personalmente l’ho gradite anche se a tratti mi e parso calcasse un po’ troppo i toni e le ambientazioni di Kafka sulla spiaggia. Devo ammettere che però ci sono un po’ di difettucci che mi hanno spesso fatto storcere il naso. In primis la ripetitività di determinati concetti, che preferirei non trattare direttamente in quanto non voglio svelare nulla. Ma a grandi linee sono gli aspetti psicologici dei personaggi, non c’era bisogno di allungare il brodo per tirarne fuori due libri, e secondo l’aspetto un pò troppo adolescenziale che viene usato per descrivere i Little People ( cosa sono realmente ? da cosa sono spinti ? ) per tutto il testo non si ha un idea chiara sembra quasi che non sappia dove andare a parare…
In conclusione un libro fresco, che incuriosisce, dalla facile lettura che per chi si volesse avvicinare al “Realismo Manga “ potrebbe essere un ottimo punto di partenza.
Ora non mi resta che leggere il terzo libro, voglio capire chi sono sti Little People

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clarissa/celestino Opinione inserita da clarissa/celestino    04 Settembre, 2013
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1C84,dove la C sta per "Cheeee??"

Ma meno male che ho letto altro di Murakami, altrimenti con questo libro come premessa non avrei mai più letto niente di suo.
Lo stile è sempre quello, meraviglioso, da maestro.
E' crudo e brutale, e questo di per se' non è un difetto, ma sono molto delusa dalle ripetizioni continue e costanti di ogni cavolata. E' mai possibile che devo sorbirmi la spiegazione sul sagigake dalla vecchia, dal giornale, dal professore, dal narratore. Aho!? Ce la facciamo ancora a leggere senza portare il segno con un dito? E questo vale un po' per tutto eh

I personaggi sono così vanesi, irreali.Anche pensando "sono giapponesi, hanno una cultura e un approccio all'esistenza differenti da noi occidentali" stavolta non rende, non basta. E mi è apparso alquanto anomalo, che di ogni figura femminile abbiamo un identikit dettagliato delle tette. Ecco questo sì che m'è parso tipico della cultura manga. Per non parlare della scena di sesso sul secondo libro, quella di "purificazione" per intenderci, che a me personalmente ha fatto venire in mente quelle scenette di video hentai sparse nel web.

E i litte people? ah questa poi. Non sono un gruppo sfigato anni 70 che fa musica con la fisarmonica. No, non lo sanno neanche loro che sono, forse neanche Murakami. Questo credo si tratti di uno svantaggio linguistico suo malgrado, perchè noi europei,ma forse gli occidentali in genere, se vogliamo ricorrere ad un senso mistico ed arcaico, sfoderiamo parole latine. i giapponesi usano l'inglese (per noi ormai troppo familiare) e forse danno un senso esoterico alle cose. Ma Little people non si può sentire. Almeno a me pare ridicolo che di più non si può.
E sto leader? la cui descrizione lo fa sembrare papale papale ad un personaggio di ken il guerriero?gli mancano solo le stelle di nanto. o di hokuto. o quello che è, ora non ricordo.

Per scendere in un dettaglio :trovo sgradevole il fatto che nel primo libro, Aomame faccia una riflessione ad alta voce, e malgrado Ayumi stesse dormendo, una terza voce le risponde. chiusura capitolo, passaggio a Tengo. Nessuna spiegazione, nessun chiarimento. di chi era quella risposta? Va bene cercare di stimolare la lettura, va bene voler dare un che di contorto alla trama. vabbe' pure voler suscitare una sensazione. ma prima o poi o chiarisci e dai un senso, oppure mi porti a credere che ti sei dimenticato di ripassare quel paragrafo e di fornirgli un pretesto per esistere.
Contorto per il gusto di contorcere.

In definitiva. Murakami è bello da leggere,ma questo libro in particolare è come se fosse sfuggito al controllo dell'editing, sembra sviluppato da un racconto breve, in fretta e male. ma se amate l'autore potrebbe anche piacervi, o al limite "perdonarlo".:)
mi fermo solo per evitare di essere troppo prolissa.

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Gloria Zoroddu Opinione inserita da Gloria Zoroddu    22 Agosto, 2013
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Le inversioni di rotta e l'equilibrio precario

1Q84 è il romanzo del cambiamento e dell’equilibrio precario. Nella storia si susseguono puntualmente una serie di rivelazioni che inducono i personaggi non proprio a cambiare, piuttosto a riscoprirsi davvero per la prima volta. Queste improvvise inversioni di rotta si riproducono in una realtà ben più vasta dell’anima delle persone. L’intero mondo sembra aver imboccato una direzione senza ritorno, la cui comprensione è difficile quanto inquietante. Le anime di Murakami sono perennemente in bilico: tra ciò che sono e ciò che vogliono sembrare, tra mondi vecchi e nuovi, tra sogno e realtà.
Iniziando a leggere il romanzo, nelle primissime pagine, ho avuto l’impressione di entrare in un universo letterario nuovo. Lo stile dello scrittore è particolare, i dialoghi dei personaggi si fissano nella mente senza il minimo sforzo, perché sanno di vero.
Più che su carta, sembrano incisi nella pietra. La sensazione durante la lettura è appagante, perché nel momento in cui i personaggi pronunciano le loro parole sembra che ne abbiano la piena coscienza, un senso della verità che nei discorsi quotidiani, informali e non, spesso e purtroppo manca.
I personaggi, chi più chi meno, sono originali e veri. Come non restare affascinati dalla magnetica Aomame? Una donna in apparenza disfattista e nichilista, che sembra abbia costruito il suo equilibrio sulla più fredda razionalità. E invece ad alimentare ogni suo movimento e respiro, giorno dopo giorno, è un amore immenso, che nel suo nascere si è nutrito di pochissimo. E Murakami è riuscito a rendere l’intensità di questo sentimento senza ricorrere a eccessi poetici e romantici. Forse è per questo che l’amore di Aomame, che potrebbe davvero risultare inconcepibile lo si percepisce come vero, inequivocabilmente.
E come non restare colpiti dalla splendida Fukaeri? Dai suoi silenzi significativi, e dalla sua profonda essenzialità?
A mio parere i protagonisti femminili hanno una forza particolare, di gran lunga superiore a quella dei personaggi maschili. Anche se Tengo, “il gigante buono” fragile ed emotivo non può non essere nominato.
La struttura narrativa è ingegnosa, anche se non sempre efficace. Si alternano, capitolo dopo capitolo, le vicende dei due protagonisti principali, Aomame e Tengo, che consentono, nel momento di maggiore suspense, di spezzare il racconto tenendo i lettori attaccati al libro. Uno strumento usato forse in modo un po’ esasperato, che ( a me personalmente) ha rovinato il piacere nella lettura del finale.
Le digressioni sono in gran quantità, per cui a volte il ritmo della narrazione è rallentato. Spesso accade che si tratti (ahimè!) di ripetizioni più che digressioni. Tendo comunque a spezzare una lancia in favore di queste ripetizioni perché l’intreccio narrativo è davvero complesso, per qui i resoconti che i personaggi ogni tanto si fanno servono a chiarire anche ai lettori la situzione.
Inoltre ho notato che Murakami ha un grande controllo della storia, nelle sue complessità e nei suoi mille dettagli. Con evidente consapevolezza sparge qua e la dubbi e questioni irrisolte, di cui non si dimentica, e che spiega nel momento opportuno.
IN SINTESI è un libro che consiglio, in quanto sorprendente nella trama, originale nella costruzione dei personaggi, speciale nello stile. Le lungaggini e le ripetizioni rallentano un po’ il tutto, ma ne vale la pena!

P.S. La descrizione della routine dei personaggi e della cucina è davvero piacevole e profonda nella sua semplicità. Mi ha rilassata.

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simmi17 Opinione inserita da simmi17    21 Agosto, 2013
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un libro curioso

Il libro inizia con degli intriganti presupposti. Una ragazza, Aomame, ed un tassista; Tengo e Fukaeri: un crescendo di fatti curiosi che sembrano anticipare una storia curiosa e appassionante. Purtroppo già a metà libro si perde la suspense: la storia di Tengo ed Aomame in due realtà oniriche e parallele scivola scorrevole e chiara, lo stile è fluido ma non c’è carica emotiva, un po’ come i personaggi che fanno pensare alla poca espressività giapponese. Il libro è malinconico, a volte ripetitivo, un po’ monotono ma la storia è curiosa e nuova. La crisalide d’aria, i Little People sono ciò che sostengono la lettura ma alla fine l’incertezza su chi/cosa siano, sul loro scopo lascia il lettore un po’ confuso e deluso.
Lo scrittura è piacevole, semplice e lineare, lo stile non forbito ma coerente rasentando l’indispensabile; descrizioni dettagliate ma poco convincenti, quasi piatte seppur rendono bene i personaggi e i contesti. La narrazione è all'inizio dinamica, a volte procede più lentamente.
Simpatico da leggere ma non è entusiasmante. Non comprerò il seguito…

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MrsRiso13 Opinione inserita da MrsRiso13    15 Agosto, 2013
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La Q che fa la differenza

L'amore protagonista assoluto di questo romanzo e filo conduttore di tutta la storia. Aomame e Tengo, uniti dal ricordo d'infanzia, si cercano giorno dopo giorno pur vivendo separatamente le rispettive vite. Lei, personal trainer e killer e lui, insegnante e ghost-writer, idealmente sono l'una alla ricerca dell'altro, ma realmente ignorano la fine che abbia fatto l'altro.
Se banale può sembrare il filo conduttore, geniale è sicuramente la location in cui si svolgono le vicende narrate. Un mondo parallelo che affianca quello reale, un 1984 alternativo denominato 1Q84, diverso ma non completamente dissimile con punti di collegamento e di rottura, ma sopratutto un'ambientazione attiva che influenza il comportamento dei personaggi che vi transitano. Il romanzo subisce, grazie a questa idea, un sferzata di energia trasformandosi; non più solo storia d'amore, non più solo thriller, ma neppure solo fantasy. Degna di nota anche la scrittura, forse anche la traduzione, che esalta la storia e i personaggi rendendolo un romanzo di facile lettura.
Ovviamente, accanto ai pregi, i difetti. In primis un inconcludente conclusione, che pur ricordando che stiamo parlando dei primi due libri della trilogia, non soddisfa, non esalta, non fornisce spiegazioni e non stimola alla lettura del successivo capitolo della saga. Un netto taglio di accetta alla storia in un momento scelto dal caso, un finale dettato più dalla necessità, come la fine dell'inchiostro o della carta, che del naturale termine delle vicende narrate. Altrettanto fastidiosi i continui riepiloghi degli eventi, se da una parte favoriscono la comprensione dall'altra rallentano le azioni e lo svolgimento dei fatti allungando improficuamente la storia.
Una miscela di genio e sregolatezza che dà vita ad un buon libro con un estremo bisogno di incontrare un editor, guarda caso come il suo protagonista, per rendere la storia veramente avvincente senza snaturarla.

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Opinione inserita da Manu    08 Mag, 2013

Surreale, scorrevole e ripetitivo

Questo è il secondo romanzo di Murakami che leggo. Il primo è stato Kafka sulla Spiaggia e mi è sembrato che questo fosse una rivisitazione più completa e dell'altro ma diciamo che ogni scrittore ha le sue ambientazioni e i suoi feticci. Ho trovato 1q84 semplicemente un bel libro scorrevole e piacevole ma niente di più. E' molto ripetitivo; l'autore tende a riassumere molto spesso le parti importanti della trama, cosa che da una parte è utile per non perdere il filo di una storia articolata ma dall'altra toglie spessore. Ci sono secondo me delle lungaggini profonde quando l'autore inizia a parlare della musica classica (cosa che ho trovato anche in Kafka sulla Spiaggia), quindi se uno non si è appassionati del genere risulta inutile leggere dissertazioni su opere quasi sconosciute o sulle note di un particolare strumento suonato da un artista (per i più sconosciuto) in una particolare versione che si può gustare solo con il vinile. Queste parti sono di una sofferenza estrema per un lettore medio come me. Si trovano invece osservazioni sull'esistenza, sui sentimenti e sull'amore che ho apprezzato molto. I sentimenti sono vissuti dai protagonisti in maniera totalizzante e l'amore porta con se la capacità di sovvertire le regole della natura. I personaggi femminili sono molto belli e complessi mentre quelli maschili mi convincono di meno perchè mi sembrano degli stereotipi. Ho apprezzato molto le scene dei pasti, le descrizioni dei piatti che vengono preparati e ho trovato molto suggestive e senza lungaggini le descrizioni della metropoli fredda e arida; piena di persone ognuna chiusa nel suo "guscio".
Nell'insieme è un libro che consiglierei ma senza grandi entusiasmi come è stato presentato fino ad ora

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cartaepenna Opinione inserita da cartaepenna    28 Aprile, 2013
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terribile!

I primi due capitoli sono coinvolgenti poi... tristezza assoluta!
Non è un thriller, non è un fantasy, non ho capito bene come si possa definire...
Quando ho terminato la lettura sono stata contenta di aver acquistato un e-book: almeno non è stata sprecata carta, ma soltanto il mio tempo e la carica dell'e-reader...

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ghippi Opinione inserita da ghippi    23 Aprile, 2013
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il mondo parallelo di Murakani

Libro che lascia il segno,ti coinvolge e ti rapisce con uno stile letterario di grande livello che spiega il successo di questo autore.Una prima parte travolgente lascia spazio ad una seconda più' articolata e legata che penalizza la piacevolezza della lettura.,

Tengo e Aomame sono i protagonisti del racconto,un amore infantile mai dimenticato da entrambi,che ritorna prepotente grazie ad un libro scritto da una adolescente che il giovane e' chiamato a rivedere e correggere da un editore in cerca di business.

Tengo si accorge che il libro ha una forte componente autobiografica e che rivela pesantissime verità,da qui un percorso che lo porterà sino ad Aomame in un intrecciarsi di avvenimenti che si sviluppano in un mondo crudo e reale (il 1984 di Tengo) contrapposto ad un altro parallelo,(il 1Q84 appunto), nel quale Aomame si accorge di essere entrata notando strani particolari in persone e cose.

Murakami ci trasmette una visione del mondo,una contrapposizione tra il nostro reale e tangibile quotidiano e un altro mondo,quello fatto di sogni, speranze, fantasie e del bambino che è dentro di noi,quello stato di presenza assenza che non ci permette di “esserci ” dentro le cose ma solo essere sfiorati dalle stesse. L’alternanza di queste due fasi puo’ confondere il lettore che per orientarsi nei risvolti del romanzo ricerca,proprio come Tengo e Aomame una seconda luna nel cielo.

p.s. mi piacerebbe avere un commento comparativo con norvegian wood, grazie e buona lettura

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Giovannino Opinione inserita da Giovannino    09 Febbraio, 2013
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Un maestro delle stile

(contiene spoiler) Premetto che è il primo romanzo che leggo di Murakami e vorrei iniziare la recensione con una mia personale considerazione. Ho sempre diviso gli scrittori in due grandi categorie: quelli che non hanno un grande stile scrittorio, ma hanno da raccontare e riescono quindi a coinvolgere i lettori per la profondità degli argomenti e per le emozioni che trasmettono, e quelli, viceversa, che non hanno temi profondi da narrare nè emozioni da trasmettere, ma sopperiscono a questa mancanza grazie alla grande capacità scrittoria. Sia chiaro che non giudico la prima categoria superiore alla seconda o viceversa, semplicemente credo siano due tipi di scrittura completamente diversi, e credo che in ogni categoria possano esserci dei grandi scrittori. Detto ciò, collocò Murakami nella seconda categoria, un grande scrittore della seconda categoria. Questo libro credo sia strutturato e costruito in maniera fantastica (ed anche la traduzione è perfetta), una volta letto il primo capitolo si entra in un vortice, e non si riesce più ad uscirne. Il romanzo è strutturato in tre libri, i primi due (Aprile-Settembre) racchiusi nello stesso volume, il terzo, la conclusione (Settembre-Dicembre) in un volume a sè. I primi due libri sono composti da 12 capitoli ciascuno, sempre rigorosamente alternati tra i due protagonisti, Aomame e Tengo. Ma chi sono Aomame e Tengo? Aomame è una giovane ragazza di Tokyo, timida, introversa e insegnate di ginnastica, apparentemente. In realtà Aomame è una spietata e fredda assassina che però uccide solo uomini che si siano macchiati di gravi violenze contro altre donne. Poi c'è Tengo. Ragazzone silenzioso e solitario che insegna matematica in un liceo, apparentemente. In realtà Tengo ha una grande dote, sa scrivere, e quando dal suo redattore gli viene fatta la proposta di correggere un romanzo di una scrittrice emergente, Fukaeri, lui lo fa (non senza titubare) e lo trasforma in un best seller. I vari capitoli si susseguono, alternandosi, e il lettore non riesce mai a capire quale sia il nesso tra le due storie, finché ad un certo punto accade l'assurdo. Tengo e Aomame si conoscono, e si conoscono da tempo, dai tempi della scuola elementare, e nessuno dei due aveva dimenticato l'altra/o. E ora sono entrambi coinvolti in un intrigo che li vede nemici di una setta religiosa molto potente. Aomame perché ne ha ucciso il leader, Tengo perché grazie al libro corretto (divenuto best seller) ha rivelato al mondo i segreti della setta (Fukaeri è infatti la figlia del leader che Aomame ha ucciso). Se tutto ciò non vi dovesse bastare, Aomame e Tengo sono ora in un mondo parallelo che non è più il 1984, ma l'1Q84. Questo mondo è contraddistinto dalla presenza di due lune in cielo. Insomma, la fantasia non manca a Murakami, e questa, unità allo stile profondamente descrittivo e particolare (che forse a tratti risulta un po' lento) non può che coinvolgere, soprattutto se poi ogni fine capitolo vi lascia sulle spine e vi fa bruciare il successivo per poi farvi restare sulle spine anche con l'altro personaggio. Praticamente un vero e proprio vortice, un libro che esprime tutta la bravura narrativa dello scrittore giapponese che eccelle nello stile, ma forse, unico neo, perde un po' nei contenuti. Sta di fatto che ieri ho finito i primi due libri e ora esco a comprare il terzo.

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Mario Inisi Opinione inserita da Mario Inisi    01 Dicembre, 2012
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Pensavo meglio! Un fantasy per intellettuali.

L'inizio è molto interessante. Suggestiva l'idea del libro nel libro e della storia nella storia. Ma poi lo svolgimento pur avendo delle punte molto interessanti, l'inizio e la fine soprattutto, si perde in un intreccio un po' vuoto. Preferisco il fantasy pulito di Stroud.
In ogni caso, meglio IQ84 di Kafka sulla spiaggia.
Ha dei lampi di genio ma un po' isolati per illuminare tutta la storia.

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Carlo Turco Opinione inserita da Carlo Turco    10 Giugno, 2012
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... hoo hoo

L’ avvio del romanzo mi è apparso assai promettente. Il meccanismo centrale della costruzione del romanzo sta nella narrazione delle storie dei due protagonisti, Amaome e Tengo, condotta tramite capitoli dedicati all’una e all’altro, rigorosamente alternati. Inizialmente le rispettive vicende si sviluppano su piani paralleli e apparentemente del tutto estranei: ma ovviamente nel lettore si crea l’aspettativa di un progressivo intrecciarsi delle due storie. Lo stesso titolo del romanzo appare promettente: l’associazione al 1984 di Orwell è inevitabile, anche se, appunto, il riferimento deve essere a un anno diverso, ma non si sa quale: la Q sta per question mark, punto interrogativo, ed il gioco è più sottile nella lingua originale, dove la pronuncia della lettera Q è pressoché identica a quella del numero 9. Insomma, il lettore viene messo di fronte a un puzzle e, quindi, all’attesa che esso genera.
Purtroppo, però, ben presto la lettura si è fatta sempre più faticosa – e sempre più irritata - nell’attesa sfibrante quanto a lungo vana della svolta rivelatrice. Man mano che si va avanti aumenta la sensazione che i pezzi del puzzle siano state disegnati e tagliati in modo assai approssimativo, rendendone difficile l’incastro e destando il sospetto che alcuni pezzi siano mancanti. Per di più, il disegno che alla fine si ricava dalla composizione del puzzle sembra mancare di qualsiasi senso compiuto: un disegno astratto dal significato oscuro, oppure uno scarabocchio effettivamente privo di senso? La questione si riflette puntualmente nel titolo, nel senso che il richiamo al 1984 di Orwell appare estremamente labile, anche se un personaggio paragonerà al mondo immaginato da Orwell lo stile di vita di una setta, ed un altro giustificherà l’invenzione dei Little People assimilandola a quella del Grande Fratello (ma pescando dichiaratamente anche in Biancaneve e i sette nani) , ed un altro ancora definirà 1984 come un “immenso bacino da cui attingere citazioni”; davvero troppo poco per stabilire un qualsiasi parallelo.
Direi che al romanzo di Murakami sia mancato l’intervento di un editor capace di trasformarlo, così come uno dei suoi protagonisti, Tengo, riesce a trasformare la storia d’esordio da una giovanissima ragazza, La crisalide d’aria, in uno straordinario successo editoriale. Questo successo ha un ruolo fondamentale nello sviluppo di 1Q84, ma le ragioni per cui essa si riveli “una narrazione davvero unica”, nei contenuti e nella scrittura, rimane uno dei tanti misteri senza risposta salvo, per l’appunto, che per le affermazioni estasiate dei suoi estimatori.
Un editor analogo al Prof. Tengo avrebbe potuto far molto per tagliare tante digressioni sui più disparati temi che interferiscono di continuo con lo sviluppo delle storie, così come anche le prolisse ripetizioni di scene, eventi o antefatti visti o raccontati da diversi personaggi in termini piattamente uniformi; ed avrebbe potuto far molto per sanare tante incongruenze che mettono reiteratamente a dura prova la più volenterosa sospensione dell’incredulità da parte di un lettore appena attento; avrebbe potuto risolvere, o almeno evitare, molte connessioni e questioni enunciate e lasciate a metà; un editor avrebbe senz’altro potuto risparmiarci metafore e immagini assolutamente esorbitanti, non di rado inclini ad una truculenza dagli effetti grotteschi.
La realtà è che, probabilmente, diventa impossibile, quando un autore è divenuto un mostro sacro dal successo garantito da milioni di fedeli seguaci, sottoporne il lavoro ad una seria revisione editoriale. Ed acquista così un sapore di ironica premonizione il giudizio che nel romanzo viene attribuito alla penna di un anonimo recensore, con riguardo a La crisalide d’aria: “… riguardo a cosa siano la crisalide d’aria e i Little People, galleggiamo fino all’ultimo in una piscina piena di misteriosi punti interrogativi. Forse era proprio questo l’intento della scrittrice, ma certamente non saranno pochi i lettori a recepire questa mancanza di chiarezza come una forma di ‘pigrizia’ da parte dell’autrice.”
In conclusione, la lettura di 1Q84, non è riuscita a suscitarmi coinvolgimenti, empatie, sensazioni in misura benché minima avvincenti: né a livello di testa, né a livello di cuore, né a livello di pancia, quantunque il romanzo ambisca palesemente a interessare tutti e tre questi livelli.
(Una versione più estesa e particolareggiata di questo commento, per chi vi sia interessato, è reperibile sul mio blog personale: https://carturco.wordpress.com/2012/06/10/1q84-che-dirne-hoo-hoo/)

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Rokiweb Opinione inserita da Rokiweb    08 Mag, 2012
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Attendiamo ottobre 2012

Questo è il primo libro che leggo di questo scrittore giapponese……all’inizio ero un po’ scettica ma poi con l’andare avanti delle pagine mi sono dovuta ricredere, con mio grande stupore, ed ammettere che mi è piaciuto.
E’ un libro strano per me, sono abituata ad altri tipi di letture, ma è riuscito ad attirare la mia attenzione, ad incuriosirmi e spingermi di continuare ad andare avanti malgrado abbia trovato alcuni pezzi prolissi e noiosi, per il resto è una lettura piacevole, scorrevole e liscia. E' un libro completo tocca tutti gli argomenti....la morte, la storia, la religione, la violenza, la famiglia e l'amore.
I personaggi che tessono la trama di questo libro sono due….uno femminile e uno maschile…..
Aomame, con un’infanzia non facile, donna carismatica e affascinante, una killer professionista fredda, uno sguardo glaciale, calcolatrice e perfezionista fin nei minimi dettagli. Una donna da mille sfaccettature, corpo minuto, un fascio di tendini e muscoli pronti a scattare, brava nelle arti marziali. Ma nello stesso tempo sa essere sensuale e affascinante con le sue prede e con il sesso maschile. Innamorata fin da bambina di Tengo.
Tengo un uomo complicato, insegnante di matematica e scrittore, segnato da un’infanzia difficile, nel suo mondo entrerà una ragazzina dislessica Fukaeri che le cambierà la vita, dovrà riscrivere un suo romanzo molto particolare e pericoloso “Crisalide D’Aria”. Un uomo di corporatura massiccia ma con uno sguardo che ti trasmette sicurezza. Innamorato fin da bambino di Aomame.
Ho notato una piccola differenza tra i capitoli di “Aomame” e quelli di “Tengo” sembrano quasi scritti da due persone diverse….I capitoli di Aomame sono molto scorrevoli, anche nelle descrizioni essenziali molto coinvolgenti…..mentre quelli di Tengo risultano un pochino più noiosi, le descrizioni troppo lunghe e dettagliate…naturalmente è un'impressione personale.
I due personaggi vivono in due mondi o meglio anni paralleli….Aomame si trova nel 1Q84 sembra quasi uguale al 1984 ma con qualche differenza di fatti accaduti, con due lune, a primo impatto passano inosservati solo guardando bene i dettagli ti accorgi delle diversità. Invece Tengo vive nel vero 1984.
Aomame e Tengo erano compagni di scuola all'età di 10 anni poi le loro vite hanno preso strade diverse ed ora hanno tutti e due una cosa in comune senza saperlo la Setta Religiosa “Sakigake” e “I Little People”(piccoli esseri che creano una crisalide d'aria) ma con due motivazioni diverse. Lei deve uccidere il “Leader” della Setta e lui deve proteggere la figlia del “Leader”.
Aomame e Tengo si cercheranno? Riusciranno a trovarsi? I Little People? La Sakigake? Buona lettura........
Peccato che per scoprire tanti misteri dobbiamo aspettare il 3 libro in uscita a ottobre 2012......da non perdere assolutamente!!!!!!

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silvia71 Opinione inserita da silvia71    20 Marzo, 2012
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Guardarsi dentro

Una premessa per chi ancora non conoscesse lo scrittore giapponese.
Chi è Murakami?
E' un autore geniale in grado di rappresentare la propria visione del mondo attraverso personaggi e storie fuori dagli schemi. Egli parla ad un pubblico dalla sensibilità accentuata, che non cerca lo svago nella lettura, bensì la profondità; un pubblico capace di andare oltre al visibile e alla certezza del reale. Murakami è un “esploratore di anime”, un ricercatore accanito di significati e del senso dell'esistenza.

Con il suo nuovo lavoro, egli non smentisce le proprie potenzialità, il proprio acume e la capacità di vedere la vita con occhi diversi.
Quanti sono i mondi di Murakami uno o due? Chi si cela dietro le sue creature? Dove finisce la realtà e inizia il sogno? Esiste un libero arbitrio o un destino già scritto muove tutto?
Quesiti complessi e affascinanti, le cui risposte sono abilmente rielaborate all'interno del costrutto narrativo, dimodochè vanno ricercate con sottigliezza; qua nulla è lampante o immediato, nulla è scontato.
Il mondo di Murakami brilla di mille colori o sprofonda nella tinta unita in base all'angolo di visione; c'è la luce e il buio, c'è la vita e la morte, c'è l'amicizia e la solitudine, c'è la morte dell'animo e c'è la rinascita, c'è la bontà e la malvagità.

L'abilità dell'autore di intrecciare un mondo maledettamente reale con un altro sognante, è suggestiva. Questi novelli personaggi sono dipinti a colori forti e ritratti nella quotidianità di una vita che non risparmia sofferenza e scelte decisive; insomma una vita di tutti i giorni, che ti mette alla prova sul piano familiare, sociale, morale.
Eppoi come d'incanto la penna di Murakami inizia a volare, mossa dalla smania di andare oltre al confine della certezza e del contingente; egli esplora il mondo meno conosciuto, quello buio che talora spaventa o quello luminoso che attrae l'uomo come falena che anela alla luce.
Le immagini si fanno linguaggio e divengono il mezzo per scavare l'animo umano.

Ecco servita un'altra mirabile e originale rappresentazione dell'uomo e del mondo che gli ruota attorno, dove le sicurezze vengono abbattute, i dubbi moltiplicati, le logiche del pensiero stravolte.
Il mondo è fuori di noi, il mondo è dentro di noi, il mondo siamo noi.

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Opinione inserita da roberto    07 Marzo, 2012

qui ritrovo il murakami di norvegian woods

diciamo che la prima volta che vidi questo libro alla feltrinelli non l'ho comprato per una copertina banale (ho pensato classica storia d'amore) e poi la trama mi sembrava già sentita in qualche altro libro... però poi un bel giorno avendo finito l'altro libro che stavo leggendo (di cui adesso non ricordo il titolo) ho preso per mano questo libro (da buon amante della letteratura giapponese) ed ho inziato a leggerlo... mi sono documentato su internet delle recensione e l'ho comprato. NE E' VALSA VERAMENTE LA PENA, LIBRO CONSIGLIATISSIMO!
Nel libro si intrecciano la storia tra amomame e tengo e LA STORIA vera e propria di un paese come quello giapponese nell' nno 1984 o per meglio dire 1Q84!

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Annamaria Vargiù Opinione inserita da Annamaria Vargiù    14 Febbraio, 2012
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Perchè è diventato un best seller?

Seguendo il tam tam dei commenti positivi, ho acquistato e letto questo cult. Inizialmente sembrava piacermi, poi è diventato quasi insopportabile. Ripetizioni a iosa, personaggi da fumetto senza spessore e intrigo noioso. Ma per scrivere un best seller bisogna scrivere sciocchezze? E sinceramente non aspetto per niente la terza parte.

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LuigiDeRosa Opinione inserita da LuigiDeRosa    25 Gennaio, 2012
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L'idiota sapiente

1Q84 Tokio , Aomame bella istruttrice di arti marziali è stata incaritaca
da una misteriosa attempata miliardaria di punire, uccidendoli, uomini che si sono macchiati di reati come stupri e maltrattamenti contro donne e bambine.
1984 Tokio,Tengo prof di matematica con la passione per la scrittura è contattato da un editor senza scrupoli,Komatsu, che gli propone di riscrivere il romanzo di una diciassettenne talentuosa ma dislessica di nome Fukada Eriko, questa truffa se andrà in porto, gli permetterà di dividersi i proventi di un prestigioso premio letterario.
1Q84 Tokio, Aomame ha ricevuto l'ultimo incarico, portato a buon fine il quale, cambierà identità,sparirà.Deve uccidere "Leader", capo misterioso di una pericolosissima setta religiosa:Sakigake.
1984 Tokio, Tengo riscrive il romanzo di Eriko,il testo vince il premio e sbanca in libreria,ma la diciasettenne è costretta a sparire,quelli della settta Sakigake la cercano, lei infatti è la figlia del Leader e nel libro ha svelato il segreto dei Little People.
1Q84 Tokio,Aomame è pronta ad uccidere Leader ma questo protrebbe comportare la morte
dell'unico amore della sua vita:Tengo.
Romanzo complesso e affascinante,accompagnati dalla Sinfonietta di Laos Janacek che fa da sottofondo musicale a molte vicende,lo scrittore giapponese sembra porci di fronte all'eterno dilemma: che cos'è la realtà?, come uno dei personaggi minori che soffre della sindrome del savant sembriamo geniali nel coglierne alcuni aspetti ma ignoriamo tutto il resto.

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Romanzo per lettori forti
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websurfer78 Opinione inserita da websurfer78    17 Gennaio, 2012
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Cosa significa "reale"?

Due storie parallele,due personaggi apparentemente estranei tra loro(Aomame e Tengo),una realtà che sembra essere quella attuale (o quasi...siamo nel 1984),ma che col tempo si manifesta in maniera del tutto inaspettata e "distorta" (le due lune,i Little People),una serie di personaggi di contorno straordinari e meravigliosamente caratterizzati,su tutti l'inquietante e allo stesso tempo affascinante Fukaeri.L'azione si alterna con i momenti introspettivi,la tensione con le riflessioni e le inquietudini dei protagonisti,che poi sono le stesse provate dal lettore che si trova immerso,pagina dopo pagina,in questa "realtà-non realtà".Il tutto attraverso lo stile elegante e mai sopra le righe di Murakami,che riesce a stupire non tanto attraverso facili colpi di scena (alla Dan Brown per intenderci),quanto attraverso l'accurata descrizione di un mondo così simile al nostro,eppure così diverso...Rimane soltanto l'amarezza per la necessità di dover attendere il terzo libro,in uscita in Italia soltanto ad Ottobre 2012,necessario a chiarire tutti i dubbi e i misteri irrisolti di questa prima parte del romanzo...Lunga vita a Murakami :)

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rivendell Opinione inserita da rivendell    10 Gennaio, 2012
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???

718 pagine non sono poche! Il rischio di stancare il lettore è molto alto, tenendo conto del fatto che non stiamo parlando di un thriller pieno di suspence, però, nonostante tutto, non ti stanchi di seguire le storie di Tengo e Aomame.
Le due storie, nell'anno 1Q84, sono come due rette che scorrono parallele e, come la geometria insegna, non si incontrano mai (forse questo non dovevo scriverlo!?!).
Tengo è un trentenne di corporatura robusta, insegna matematica avendo una predisposizione per la materia fin da piccolo, scrive romanzi ma non ne ha ancora pubblicato neanche uno, fa sesso regolarmente una volta alla settimana con una donna sposata, ha interrotto i rapporti con il padre da molto tempo e della madre sa poco o nulla.
Non vuole responsabilità e fa cose che gli riescono bene senza bisogno di sforzarsi troppo, la sua vita scorre placida e regolare senza programmi precisi per il futuro.
Tutto cambierà quando capiterà tra le sue mani il manoscritto de "La crisalide d'aria" scritto da una bellissima 17enne di nome Fukaeri...
Aomame è una bella trentenne esperta di arti marziali ma, soprattutto, di strechting, abitualmente veste in modo poco appariscente tranne quando ha voglia di un uomo e, in quel caso, indossa minigonna e tacchi a spillo, ha rotto i rapporti con i genitori, seguaci dei testimoni di Geova, da piccola.
Oltre a tutto questo Aomame è anche una killer professionista, uccide uomini che maltrattano le donne...
Non aggiungo altro sullo sviluppo della trama, lascio a voi scoprire i vari fatti che legano le due storie.
Una pecca del libro, a mio modesto parere, sono le inutili ripetizioni di descrizioni all'interno delle storie stesse, non fanno altro che aumentare inutilmente le pagine del libro.
I personaggi, inizialmente, appaiono piuttosto freddini, potrei dire "asettici", molto "giapponesi" in questo senso...successivamente, però, conoscendoli meglio, vengon fuori le loro paure, i loro sentimenti, in poche parole la loro personalità.
Quando si arriva, finalmente, a pagina 718 cosa si pensa? Cosa è rimasto di questo romanzo?
Parafrasando lo stesso Murakami si può dire che ci lascia a nuotare in una piscina di punti interrogativi.
Il più grosso, secondo me, è: "Ma cosa diavolo sono i Little People!?!"
Buona lettura

P.S. Aspettiamo il libro terzo a Ottobre (se non ho capito male) per chiarire, forse, qualche interrogativo,

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Lizzy84 Opinione inserita da Lizzy84    19 Dicembre, 2011
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Godetevelo ma non vi aspettate troppe risposte

Quando lessi che Murakami aveva pensato a 1Q84 soltanto come ai primi due volumi dell'opera e solo in un secondo momento aveva avuto l'esigenza di completarla, sono rimasta sconvolta e a tratti divertita...solo Murakami se lo può permettere! Troppi punti in sospeso da poter sopportare, troppa la curiosità suscitata da non riuscire ad aspettare fino all'uscita del terzo libro, figuriamoci se una terza parte non ci fosse stata! Eppure ho il dubbio che molte cose non avranno risposta lo stesso, chissà se è proprio questa la forza sconvolgente dei suoi romanzi..in fondo così non rischia di deludere le nostre aspettative!

La trama è originale, al limite del comprensibile, il flusso di avvenimenti lo si deve prendere così come viene senza aspettarsi una logica, anzi dimenticatela! E' alla stregua di un sogno, a volte mancano molti nessi che una mente razionale esige, ma la sensazione che lascia ripaga bene. E' estremamente introspettivo, i suoi personaggi vengono messi a nudo fin nei pensieri più intimi, come se fossimo noi stessi a formularli, quindi tutte le azioni che compiono, anche se potrebbero sembrare paradossali, sono giustificate appunto dalle loro storie antecedenti.
Unica considerazione negativa: è un po' ripetitivo e a volte le descrizioni sono un po' eccessive. Ma il mio è un modesto parere di fronte al genioMurakami.

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Fò Opinione inserita da Fò    18 Dicembre, 2011
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Siamo di nuovo qui

Ogni volta che finisci un libro che hai apprezzato, resti con una certa sensazione di nostalgia dentro. Quando ho finito 1Q84 mi sono sentita proprio vuota..Ormai era entrata dentro quel mondo, e adesso mi sembra strano ritrovarmi qui, in quello reale.
"Reale" poi, è una parola che orami ha perso il suo significato e ne ha acquistato uno nuovo e molto più complesso. Chi può dire di sapere cosa è reale e cosa no? Se ci trovassimo all'improvviso in un mondo con due Lune nel cielo, siamo tutti sicuri che ce ne accorgeremmo subito? Quasi certamente guardando in su, daremmo per scontato che la realtà è sempre la stessa, e non coglieremmo la luce della seconda Luna.
Effettivamente spiegare la trama o delineare i personaggi di questo romanzo sarebbe difficilissimo e forse superfluo; perchè non sono solo Tengo e Aomame ad esserci dentro, siamo tutti catapultati nell'anno 1Q84.
E rispondere ai "come" e ai "perchè" è una missione lunga e complessa, che forse neanche alla fine risulterà abbastanza chiara.
L'ho trovato AFFASCINANTE, e misterioso; decisamente un colpo di genio. Complimenti a Murakami!

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1984 sarebbe scontato? :D
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Opinione inserita da britt abonde    15 Dicembre, 2011

Murakami premio Nobel

C'è poco da dire. Ti bevi questo capolavoro di 718 pagine e resti assestato. Quando uscirà la terza e ultima parte? Questo ti chiedi, perché, come succede spesso con Murakami, vorresti arrivare a conclusione e nello stesso tempo che non finisse mai.

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Borges e Kundera
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Sydbar Opinione inserita da Sydbar    08 Dicembre, 2011
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1Q84

Se una persona non ha mai avuto un contatto con un'opera di Murakami difficilmente potrà apprezzarne l'eccellenza di uno degli autori contemporanei di siffatta grandezza. Si lo so sto divagando su superlativi riguardanti l'autore ma come non applaudirne la creatività!!!
Lo scritto lo definirei una favola onirica in cui tutto è l'altra faccia di una stessa medaglia... sviluppandosi in LIbro 1 e 2 in cui dire chi o cosa è protagonista non avrebbe senso...
Avete presente sorvolare le nuvole in aereoplano? Si ha la sensazione di vedere una cosa esistente e che al tatto non ha una struttura reale, quasi un sogno.
I riferimenti ad Orwell ed al suo Grande Fratello possono apparire scontati in quanto alla fine sembra quasi di muoversi in contenitori all'interno dei quali tutto e tutti hanno un ruolo ben definito da un progetto ma oscuro ad essi stessi.
E' quello che accade ad Aomame e Tengo due personaggi che forse sono le due facce di una stessa medaglia o della luna (pur mostrandoci sempre lo stesso lato ne ha un altro a noi oscuro) che nel romanzo si sdoppia come a volerci comunicare, citando un passaggio fondamentale dell'opera, “Le cose sono diverse da come appaiono…Ma non si lasci ingannare dalle apparenze. La realtà è sempre una sola.”
All'inizio è stato un po' difficoltoso trovare un bandolo della matassa e se devo dirla tutta, il libro si sviluppa su capitoli che alternandosi raccontano le vicende contemporanee di Tengo ed Aomame, dei due quello che mi è servito un po' da faro è stato quello di quest'ultima, forse perchè conduce una vita più avventurosa nella trama ma non voglio svelarvi troppo.
Nonostante le brevi difficoltà iniziali la storia cattura senza possibilità di scampo rendendosi piacevole alla lettura.
Buona lettura a tutti.
Syd
E' importante che seguiate il link...

http://www.youtube.com/watch?v=lBrMK1pCk04

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gracy Opinione inserita da gracy    19 Novembre, 2011
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...Una favola incompleta

Libro 1 … Lunatic e insane
1Q84 non è distopico quanto 1984 di Orwell ma di similitudini, anche alla lontana se ne potrebbero trovare. Il Grande fratello e i Little People o i Ghiliachi siberiani, il Socing e il Sakigake.
Però questa è un’altra storia…

“Le cose sono diverse da come appaiono…Ma non si lasci ingannare dalle apparenze. La realtà è sempre una sola.”

Una lettura che scorre fluida, ipnotica e dolorosa, quella “Q” non è solo un 9 ma significa anche“dolore”, si sfogliano le pagine avidamente per indagare sugli intrecci tra Aomame e Tengo, che si alternano nei capitoli e man mano prendono forma come per magia: Aomame si ritrova nel 1Q84 sulle note della Sinfonietta di Leos Janacek a guardare un cielo con due lune e Tengo intrappolato nella tela della “Crisalide d’aria”. Entrambi aridi di sentimenti perché non hanno conosciuto mai l’amore, ma conservano fin da bambini, il ricordo di un sentimento forte mai sviluppato che li domina come un ossessione e come nei fumetti manga solo con il sesso esplicito fine a se stesso, riescono a comunicare questo disagio.

“Cosa significherà per una persona diventare liberi? Anche se uno riesce a fuggire da una gabbia, non finirà che ritrovarsi in un’altra solo più grande”


Libro 2 …Daugther e mother
Inizia il tempo degli spiriti e non si arresta il folle divenire ricco di eros e personaggi inquietanti che creano sempre di più suggestione e incanto, sogno e ossessione, malinconia e nostalgia, dolore e piacere. Una favola che incanta e che alla fine lascia l’amaro in bocca per il senso di vuoto e incompletezza che rimane, bisognerà aspettare ancora qualche mese per conoscere la verità, ma nel frattempo anch’io sono entrata nel 1Q84 e sarà dura venirne fuori. Sempre che io ne abbia voglia!

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Murakami e le favole...
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