Venuto al mondo
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bello...missione compiuta.
Un altro bel romanzo della Mazzantini.
Che dire, la penna del'autrice non delude mai, semplice scorrevole trascina emoziona.
Chi ha avuto l'occasione di leggerla, sa di cosa parlo.
Una trama ricca: l'amore, la passione, la maternita', l'angoscia di una donna che non riesce ad avere il figlio che desidera piu' di ogni cosa, la ribellione, l'amicizia, la guerra, l'invidia,il coraggio, la cattiveria, la solitudine.
Tutto sullo sfondo di una Sarajevo caparbia e martoriata, di una guerra tanto vicina quanto dimenticata.
Non scrivo altro, credo che quel che succede nel libro si debba scoprire leggendolo, non dalla quarta di copertina o dalla lingua lunga di qualche recensionista.
Scrivo solo : leggetelo. E' veramente bello.
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ritorno al passato... per capire il presente
Per questo romanzo non ci sono parole: solo lacrime di commozione e dispiacere. E' una storia bellissima, una storia di violenza, guerra, figli, sterilità e fertilità, di scontro-incontro tra oriente e occidente, tra Italia e Jugoslavia, tra culture differenti, tra etnie che prima costruiscono ponti per incontrarsi e poi li distruggono per sancire le distanze. Io che nella Bosnia post 1992 ci sono stata, anche se solo per dieci giorni, ho assaporato gli odori descritti, ho rivisto gli ambienti, ho compreso le sensazioni di Gemma, del suo amico poeta, di Diego. Studiare la guerra sui banchi di scuola è una cosa, conoscerla nella sua crudezza degli intimi dettagli, delle stragi familiari, degli stupri, dei lager e degli sniper che si rendono coprotagonisti in questa triste storia, è un'altra cosa. Non capivo come potesse terminare il viaggio nel passato di Gemma se non nelle ultime pagine, che sono le più dolorose ma anche quelle che svelano gli animi per quelli che sono. Diego non tradisce sua moglie, Diego cerca il riscatto dall'essere stato fermo dinanzi alla prima visione della guerra, come quando era fermo e nascosto quando il suo papà picchiava la mamma. Diego è quello che vede solo le "cose belle", che scorge nel figlio dei diavoli la possibilità di riscatto in un angelo. Il ritorno di Gemma a Sarajevo è un ritorno nel suo passato, è una riscoperta delle radici del suo amore e delle sue amicizie bosniache, è un pellegrinaggio nei luoghi del suo amore e della guerra, è la scoperta della verità che si cela in Aska e che la libera dall'angoscia del non aver mai saputo come davvero sono andate le cose.
Margaret Mazzantini si riconferma tra i miei autori preferiti, mi commuove, mi entra dentro e il suo narrare in prima persona ha la capacità di prendermi per mano come lettrice e di condurmi nei luoghi delle sue narrazioni. Venuto al mondo.
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Succede che...
Succede che inizi a leggere e ti rendi conto che ti emozionerai.
E non ti interessa quasi il contenuto...non ti interessa la nascita, ti importa solo di stare immerso nella storia...nel liquido amniotico, galleggiare spinto di qua e di la dalle emozioni della vita passata e presente di Gemma.
Vuoi sentirla raccontare, raccontarsi, vuoi stare con lei.
Ed tutto così diretto e immediato, l'essenziale che rende subito l'idea esatta.
Le sue sensazioni arrivano forti e chiare senza che nulla si disperda tra le parole.
Per una donna il viaggio con Gemma è ancora più emozionante e impegnativo, da subito, dalla prima pagina.
Quando Gemma parla, quando Gemma vive, tira le nostre corde dentro, quelle che ci fanno vibrare.
Lei vibra d' amore per il fotografo di pozzanghere, vibra di paura per il tempo che passa senza un figlio, vibra di odio per la guerra, vibra per amicizia, quella che ti salva, e noi... con lei, perchè noi siamo nella sua pancia, siamo nel punto dal quale la vita spinge per uscire.
Gemma ci fa stare bene quando ama e viene amata,
Gemma ci fa stare male, ci porta nella miseria della guerra, una guerra che noi abbiamo visto in tv, non ci siamo stati, lei si, per amore.
In questo libro c'è vita.
E' stato "forte", ho pianto... bello.
"Tieni un capo del filo,
con l'altro capo in mano
io correrò nel mondo.
E se dovessi perdermi
tu, mammina mia, tira."
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bellissimo
Stupendo. Primo libro che leggo dell'autrice, sono partito diffidente e un po' prevenuto. Dopo poche pagine ero totalmente preso. Bello, struggente, la classica lettura che ti arrichisce. Sicuramente non una lettura divertente....un'opera malinconica e "spessa". Una malinconia che ti si appiccica addosso, che fa riflettere, che fa capire. Da leggere, per comprendere meglio una guerra che era a pochi chilometri da noi: su una sponda dell'adriatico si andava in discoteca, sull'altra riva si moriva.
Consigliatissimo.
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troppa carne al fuoco
è un libro che ho amato molto nella prima parte, nella descrizione tra l'amore tra gemma e diego, nello stile diretto e talvolta drastico, quasi brutale. ho amato molto la figura di diego, che mi ha ricordato tante volte la italia di "non ti muovere". mi è arrivato tutto il dolore della maternità voluta, cercata ma negata. verso la metà del romanzo la lettura è diventata però pesante e difficile. la mia impressione è di troppa carne al fuoco. era già più che efficace la storia tra i protagonsti, la guerra di bosnia mi sembra che non si leghi abbastanza alla vicenda umana di gemma e diego, resta come sullo sfondo, come uno scenario pittoresco. avrebbe potuto essere la guerra in ruanda come la guerra del golfo. è qualcosa di posticcio e un certo punto fastidioso, soprattutto alla fine. a mio parere l'autrice ha cercato troppo l'effetto che avrebbe dato la descrizione di una guerra atroce e sanguinosa, andando ad appesantire una storia di per sè già efficace e coinvolgente.
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Niente sconti per nessuno
Ho finito di leggerlo da un po’, e la parola ‘sconvolgente’ è ad oggi quella che più mi viene in mente quando mi riferisco a “Venuto al Mondo” di Margaret Mazzantini.
Sconvolgente è vedere una guerra attraverso la penna diretta e spietata di Margaret Mazzantini.
Così è stato, così la realtà viene raccontata.
Evitando accuratamente i pietosismi superflui Margaret Mazzantini da prova di se in questa opera, con un linguaggio che ormai ha carattere distintivo, e che non lascia spazio a fraintendimenti o edulcorazioni.
La storia parla di un uomo e una donna, due anime che si incontrano nella Sarajevo degli anni 80. Dall’amore tra i due si passa alla ricerca di un figlio, e qui, con sensibilità ed espressione superba, Margaret Mazzantini da voce al dramma della ricerca disperata di una maternità. La storia scivola gradualmente in territorio bellico, le scene si fanno crude, lo stomaco si stringe su determinati passi, l’orrore prende spazio e tocca tutti i personaggi: storie e raltà sono abilmente tratteggiate tanto da familiarizzare con il lettore che li sente vicini, parenti, fratelli, nei quali a volte si identifica.
Perché in fondo sono persone reali, sono esistite, magari sotto diverso nome, ma ciò che è certo è che la realtà è la vena da cui Margaret Mazzantini attinge.
E tutti perdono
Nessuno escluso.
Rimane l’amore per un figlio, l’amore più grande che possa mai esistere.
Un romanzo difficile da leggere per certi aspetti, ma una storia che difficilmente si dimentica.
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Tieni un capo del filo..
Un libro che mi ha conquistata dalle prime pagine.
Che va dritto dritto ai sentimenti, lo senti dentro, nella pancia.
Quell'amore sviscerato in tutte le sue forme, non solo l'amore di una coppia, ma l'amore per la vita, in ogni sua forma, in ogni suo aspetto. Perfino nella sofferenza, nelle atrocità di una guerra.
Una vita che pulsa in ogni pagina, in ogni frase, mai banale, mai scontata.
E mentre leggi sei davvero in quella storia: quell'amore, quella vita, quella sofferenza, perfino quella paura, le senti tue.
E mentre leggi sei un po' anche tu a Sarajevo, la vedi, la ami, ti riempi di ricordi, immagini di guerra che la televisione dei giorni nostri ormai banalizza nella sua quotidiana atrocità e una volta tanto non puoi non fermarti a riflettere, a domandarti "perchè".
"Tieni un capo del filo,
con l'altro capo in mano
io correrò nel mondo.
E se dovessi perdermi
tu, mammina mia, tira"
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indimenticabile.
Dopo così tante opinioni , è difficile trovare qualche concetto non ancora espresso...
Ma ci provo.
Innanzitutto, lo stile: mi piace moltissimo, così scarno, asciutto, ma nello stesso tempo completo, perchè in una frase - poche parole - dice tutto. Ti fa intravvedere anche il non-detto, ciò che è rimasto fra le righe....
Apprezzo anche certe frasi dure, quasi crude, che non riesco ad identificare come appartenenti a quest'autrice così...eterea, raffinata. Ma " lì" stanno bene. E rendono perfettamente un momento , uno stato d'animo.
Poi la storia, moderna,ma antica; dolorosa in ogni sua parte.
La Mazzantini riesce, secondo me, sia nella parte riguardante la maternità, che in quella riguardante i suoi sentimenti ed i suoi rapporti con gli uomini, ad essere meravigliosamente vera, tanto che io mi ritrovo in certe frasi, in certi modi di dire, in certe situazioni.
Alcuni brani mi hanno trafitta, ho dovuto rileggerli alcune volte; mi sembrava di dire qualcosa di mio....
Non è facile da spiegare, ma mi accade raramente.
Io ho trovato questo romanzo assolutamente meraviglioso.
Se "Non ti muovere" mi aveva presa, questo, molto di più!
La storia d'amore, struggente.
L'ambientazione , in quel clima di guerra , così realistico, che mi pareva di esserci, di "vivere" in quel luogo.
Di soffrire con quella popolazione.
E, confesso,mi ha fatto scoprire tanti -tremendi- particolari, su quella guerra, che ignoravo.
Ci sono delle frasi, dei brani, che mi sono rimasti scolpiti a fuoco, , tanto sono intensi...
E poi, basilare, la storia di questa maternità, che ho trovato atroce: la ricerca disperata di un figlio ad ogni costo, le attese, le sofferenze...mi faceva piangere.
Tutti questi argomenti, insieme, raccontati dalla Mazzantini con grande maestria: è veramente una Scrittrice con la maiuscola, secondo me.
ALCUNE RIGHE .
La protagonista, Gemma, dopo 16 anni torna a Serajevo e va al cimitero .
...."Qui è sepolta mezza Serajevo. Le date di nascita cambiano, quelle di morte si ripetono.
Era come un sacco nero, il destino.
La morte fece un raccolto straordinario, in quei tre anni.
La morte è solitudine, e loro furono privati anche di quella privatezza, costretti a crepare a grappoli come insetti.
Essere derubati della vita sembrava quasi accettabile, alla fine, ma il furto della morte è un'altra storia...finire alla rinfusa, mischiati come panni sporchi, come frutta marcia."
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"Non dovrei soffrire perchè è accaduto molti anni fa, non è una ferita aperta, ma una cicatrice bianca, scomparsa nella pelle del tempo.
eppure il dolore è proprio quel tempo trascorso senza che io lo abbia saputo."
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"in verità sentivo che la morte di Diego non mi aveva rubato nessun futuro.
.....Io ero stata la balena, il dorso forte su cui lui s'era fermato, come un uccello in attesa del vento che lo restituisse al suo viaggio.
E prima di andarsene, per ricompensarmi, mi aveva portato con il becco un pesce, raccolto dal mare per me."
Indimenticabile.
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Venuto al mondo
E' un romanzo che va dritto al cuore, che ti colpisce riga dopo riga e ti incatena alla narrazione. Sicuramente è una storia di ampio respiro che va a trattare molteplici temi duri e devastanti:l'amore vero, quello che ti fa riscoprire la vita, il calvario medico e psicologico di una donna con problemi di fertilità, l'amicizia, la famiglia e infine le bestialità della guerra.
La Mazzantini ha creato una galleria di personaggi fantastici, così vivi e palpitanti nella gioia e nel dolore, come pochi narratori sanno fare.
Sicuramente punto di forza dell'autrice è la potenza narrativa che riesce a infondere alla storia, la capacità di far captare al lettore anche i sentimenti più profondi, la potenza evocatrice di ciò che descrive, utilizzando un linguaggio che spesso astrae dalla narrazione per avvicinarsi alla poesia.
Non capita spesso di imbattersi in romanzi di questo calibro; profondo, duro, avvolgente.
Da leggere
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venuto al mondo
Lettura intensa, coinvolgente a tratti difficile da sostenere emotivamente, in quanto l'amore , la voglia, la necessità di avere un figlio diciamo a "tutti i costi" mi ha in alcuni momenti destabilizzata. Amo i libri che fanno riflettere e che in qualche modo vanno oltre la propria visione delle cose, oltre le proprie certezze. Da profana ho trovato analogie, ma solo diciamo per alcuni elementi come la guerra (anche se diverse), l'amore e le sue sfumature, la visione femminile, ad " a un cerbiatto somiglia il mio amore".
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venuto al mondo
bellissimo e coinvolgente dalla prima all'ultima pagina...il finale ci lascia di ghiaccio.La costruzione dei personaggi e' poetica e nell'insieme reale.il male dei nostri tempi nel nostro paese libero e la tragedia di un paese tormentato dalla guerra,personaggi che da essa sono moralmente disrtutti,una guerra di cui parla forse troppo poco,apre gli occhi su tantissime cose....il personaggio di Diego e' magnifico....il ragazzo di genova...triste,creativo,sensibile,generoso...capace di ogni cosa per la donna che ama...un romanzo forte sotto tanti aspetti e la Mazzantini riesce ad unirli in modo magistrale.
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Ma non è una cosa seria parlare di capolavoro
Quando sento parlare di capolavoro divento sempre diffidente e , purtroppo, come in questo caso,a ragione, almeno secondo me.
Storia tirata in lungo e alquanto prolissa . Su questo argomento ci sono tanti altri testi meritevoli di attenzione,ma la Mazzantini è una cocca dei media e dei suoi lettori.Io rispetto l aloro opinione, ma dissento caldamente.
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venuto al mondo
Ho affrontato questa lettura con scarso entusiasmo. " non ti muovere" non mi era piaciuto e temevo che anche questo romanzo mi deludesse. Invece ho trovato un romanzo che mi ha coinvolto fin dalle prime pagine, che mi ha emozionato, che ha aperto una finestra su una guerra troppo vicina per non fare ancora male. I personaggi principali, Gemma e Diego, sono due splendidi e fragili figure dei nostri tempi, attualissimi e ben dipinti. Se proprio vogliamo trovare un difetto a questo romanzo direi che è prolisso, con qualche pagina in meno sarebbe stato bellissimo ugualmente. Forse anche di più.
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Un autentico capolavoro
Un libro bellissimo pieno di poesia nel testo e nella storia.
Mi ha fatto vedere e toccare la guerra di Sarajevo, con un occhio che non avevo mai usato, attraverso i personaggi che animano la storia.
Credo che ne sentiremo parlare a lungo.
Per me, semplice lettore, a cui piacciono le cose belle, il più bel libro che ho letto fra molti libri belli che ho letto.
Un capolavoro. Licio Mannucci
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venuto al mondo
Lo ho trovato prolisso fin dalle prime pagine, zeppo di buone metafore, eccessivamente descrittivo e particolareggiato. Eppure, eppure... non sono riuscita a distaccarmene fino all'ultima pagina. Ho raccolto la sfida di non cedere di fronte alla prima impressione, alla prima versione dei fatti, quella luminosa, che appartiene all'età dell'innocenza, quando tutto ha una spiegazione e un senso, al punto che ci si può intestardire su una cosa costi quel che costi.Alla fine ho respirato amaro, in silenzio, rinunciando al giudizio e alla pretesa di scrivere la storia a modo mio, anche quella degli altri
mariarosa
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Venuto al mondo
Pochi autori riescono a rendere la sofferenza come Margaret Mazzantini. Il racconto è carico di pathos ed in certi passaggi è un vero pugno nello stomaco per il lettore. La storia si svolge tra Roma e Sarajevo e ha come protagonisti proncipali, Gemma, Diego ed il loro figlio Pietro accomunati da un destino che li rende "incompleti", tormentati da un qualcosa che manca loro. A far da cornice alle loro esperienze l'atroce guerra nella ex Jugoslavia che ha dilaniato i Balcani nei primi anni '90. Vi consiglio vivamente la lettura perchè si tratta di uno dei libri più commoventi che abbia letto negli ultimi anni.
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Venuto al mondo
Un universo brutale si apre al lettore che rimane inebetito davanti all’odio umano e quanto di più feroce possa generarsi da esso.
Tracce di amori puri,non sani, malati percorrono tutto il libro.
La lettura d’un fiato nella parte finale del romanzo,porta tra immagini strazianti i perché a tante domande. Scene di vita e sentimenti comuni si mischiano a puro orrore, alla devastazione, alla guerra. Un racconto di dimensioni epiche, quasi incredibile nella sua crudeltà. Una storia affascinante, vera, coinvolgente, immensamente triste. Pagine che indagano le parti più intime dei protagonisti, facendo cogliere la loro umanità così imperfetta, si alternano ad altre che indagano quanto di più efferato genera la guerra. Straordinariamente bello e interessante, genera forti emozioni e un’infinita compassione.
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Venuto al mondo
coinvolgente, emozionante, struggente... una storia sorpendente... che ti entra dentro... che commuove! Consiglaito a chi ama letture impegnative, non banali... a chi ama impararare qualcosa dai libri, a chi cerca nella lettura degli insegnamenti e degli spunti per riflettere sulla vita.
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venuto al mondo
Non sono una appassionata della Mazzantini ma questo libro mi ha stupito: bellissimo dall'inizio alla fine, coinvolgente, attuale, diretto, puro.
L'autrice descrive in modo molto diretto drammi come la recente guerra in Bosnia (leggendo il libro sembra quasi che l'abbia vissuta personalmente)e il dramma di una coppia molto innamorata che non riesce ad avere figli il tutto sapientemente condito.
Mi ha stupito come l'autrice sia riuscita a raccontare esperienze che non ha vissuto in prima persona in modo così realistico e convincente.
LIbro emozionante, commovente e sorprendente.
Da non perdere!!!
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Venuto al mondo - Margaret Mazzantini
Un capolavoro! Superlativa la Mazzantini, ha un modo di scrivere direi unico... lo consiglio a tutti, ti fa vivere tre temi importanti: primo su tutti una guerra cinica e crudele che avevamo a due passi e che ci siamo vissuti comodamente seduti in poltrona, nel libro te la sbatte in faccia, te la fa vivere, te ne fa addirittuta sentire l'odore; poi un amore unico e irripetibile logorato da Gemma e da quel desiderio di avere un figlio al di sopra di ogni cosa e infine la ricercata maternità.
Non perdetelo!
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uno schiaffo all'ipocrisia
E' uno dei libri più belli e coinvolgenti che abbia mai letto. E' anche uno schiaffo alla nostra moderna ipocrisia. Una guerra vicina, mostruosamente atroce, volutamente non sentita, non vista, accantonata. E' stata una cosa strana, non eravamo più abituati a conflitti nostri, continentali, europei, siamo stati spiazzati ed incapaci di agire, qui non c'erano israeliani, arabi, dittatori africani o sudamericani. Mi sono sentito, in quegli anni, colpevole d'ipocrisia. La Mazzantini ha riaperto una ferita. Parliamo d'Europa e non ci accorgiamo di quello che spesso cova sotto la cenere. Questo è un libro che va conservato .. a futura memoria.
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Venuto al mondo
Una storia esageratamente triste. Pesante. Sciolta un pò solo verso la fine. Manca quel desiderio di divorare un romanzo durante la lettura. Mi mancano 20 pagine a terminarlo e ancora arranco per finirlo. Avevo aspettative molto più alte. In "non ti muovere" il coinvolgimento è stato totale e profondo. Qui mi sento solo spettatrice di un film noioso ma ben orchestrato per un successo commerciale.
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venuto al mondo
Libro molto bello, forte, forse un po' troppo crudo sopratutto verso la fine. Aiuta a capire la sofferenza di una guerra di cui non si è parlato abbastanza, il dolore della gente comune e un odio tra popoli senza senso. Molto intrigante la storia d'amore tra i due protagonisti, diversi ma allo stesso tempo complici. Forse un pò lento all'inizio.
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Travolgente!
Una lettura travolgente.. Una relazione d'amore, passionale, viva, sofferta. Una corsa contro il tempo, surreale.. quell'abbandono tremendo, che non vorresti leggere.. la curiosità di capire, di scoprire.. la storia ti rapisce. Un finale mozzafiato un nodo alla gola..
Grazie Margaret.
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sono perplessa
Ho adorato "Non ti muovere" perchè era spontaneo, sincero, commuovente e triste. Con questo libro sono un po' perplessa. E' scritto in maniera magistrale ma mi sembra un lavoro a quattro mani, fatto più per colpire e costruirci un film già in partenza.Ha spunti e svolte veramente belli ma alla fine non ho tratto la dolcezza del ricordo di altri suoi libri. Ho avuto più l'idea di un'operazione commerciale piuttosto che di cuore, atta più a sorprendere che a legarti a quella sensazione nostalgica di quando un bel libro finisce e vorresti ricominciare a leggerlo perchè già ti manca.Con questo libro mi è capitato di essere felice di avere terminato la sua lettura.
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- sì
- no
ossimoro continuo
viscerale, totale, è un continuo ossimoro, da riassumere nelle domande: quanta vita c'è in quella guerra? quanta morte c'è in questa pace? di un nichilismo surreale e vivo, a tratti kafkiano (vedi gli insetti). stasera vado a vederla dal vivo
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consigliatissimo!
Tra i libri più belli che abbia letto. Storia bellissima, ti prende travolge scorri le pagine in fretta per conoscere la trama e vivi le storie dei personaggi emozianandoti commuovenditi appassionandoti. non smetteresti mai di leggerlo, mai banale, finale che ribalta la prospettiva , mi piace molto il modo di scrivere della Mazzantini semplice realistico brusco efficace ed emozionante.
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una storia molto coinvoglente
consiglio di leggerlo. la storia è molto bella, lascia attimi di tristezza, e ti coinvolge abbastanza, la mazzantini lascia sempre qualcosa, anche se a volte usa un linguaggio un pò brusco, e scrivi troppi dettagli infatti a volte mi stanco si ripetono le stesse cose, però va bene.
Una storia davvero affascinante guerra amore, la lotta di gemma per avere un maternità, o per lo meno un figlio a suo immagine e somiglianza di diego. un libro bello profondo, una storia che lascia qualche segno.
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venuto al mondo
Un libro dai molteplici contenuti,l'esempio di una storia d'amore, fuori e dentro un matrimonio,il desiderio di maternità che incombe quando superi i 30 anni, le aspirazioni legittime di una coppia e il tempo che passa, dopo gli anni 80 e i 90. Quella guerra in Bosnia, guardata alla televisione dai nostri divani, vissuta come un segno sulla pelle dai protagonisti, l'immagine di una tragedia così vicina geograficamente, ma lontana anni luce dalle nostre vite. Uno spaccato della nostra storia recente mescolato a sentimenti forti come la vita, la morte e l'amore. Molto forte e a tratti crudele, ma decisamente bello, sincero e carico di sentimento. Da leggere e meditare.
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struggente
Massimo dei voti a questo bellissimo, sofferto e malinconico romanzo, che ti "avvolge" fin dalle prime pagine con una storia di amore, privazione, guerra e amicizia... La Mazzantini scrive veramente bene, ti fa provare in pancia le emozioni vissute da Gemma, la protagonista, ti fa piangere per la grandezza della sua storia d' amore con Diego (che personaggio si è inventata!), per come parla della guerra e di chi l' ha vissuta, e ti stupisce con alcuni colpi di scena che proprio non ti aspetteresti in un romanzo di questo tipo... Uno dei libri più belli che abbia mai letto, assolutamente consigliato!
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leggendolo sei turbato ma profondamente coinvolto
Davvero coinvolgente, ti tira proprio all’interno del libro, soprattutto il secondo capitolo, sugli inizi dolci pur se tormentati della storia d’amore tra Gemma e Diego. Pagine molto liriche, a tratti amare,
a volte patetiche. Nei capitoli successivi il legame tra Diego e Gemma si rinsalda, ma ostacoli insormontabili tendono ad allontanarli.
Riuscirà il loro grande amore a trionfare ancora su tutto? Intanto andando avanti la narrazione diventa sempre più angosciante, la sterilità rende Gemma cattiva dentro. Gemma e Diego si stanno entrambi allontanando l’uno dall’altro, ormai sono al capolinea.
Sono indignata, la soluzione trovata da Gemma è altamente immorale, ormai è talmente ossessionata dall’idea di avere un figlio da accettare con la sua consueta indifferenza che per raggiungere tal fine Diego abbia un rapporto sessuale con la ventenne Aska.
Ogni confine etico viene valicato.
Una storia contorta, molto, forse troppo amara, che comunque ti spinge pagina dopo pagina a scoprire come si arriva al presente. Ti commuove, ti angoscia, ti indigna, ti fa riflettere.
Un tocco di maestria decisamente nel narrare la vita a Sarajevo durante la guerra serbo-bosniaca. Lo consiglio, ma va letto con occhio critico, oltre che con sentimento.
E’ un romanzo che ti travolge dall’inizio alla fine, ma che ti lascia tanta amarezza.
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Un pugno allo stomaco
Cercherò di esprimere la mia opinione su questo libro, anche se so che sarà difficile farlo in poche righe..
Protagonista della storia è Gemma, una donna normale,con una vita ordinaria, prossima alle nozze con un ragazzo ordinario.
Conosce per caso un fotografo ed è l'amore della sua vita.Lo segue dappertutto,anche a Sarajevo, anche durante la guerra che devasta la città e le persone,volti angosciati che subiscono decisioni di altri, potenti ed egoisti.
Due vite appassionate che si uniscono e cercano di costruire un futuro insieme, un figlio insieme, che invece stenta ad arrivare, nonostante numerosi tentativi, nonostante inseminazioni artificiali e uteri in affitto.
Un amore tanto forte da concedere che il proprio uomo si conceda ad un'altra donna, solo per riuscire a coronare il sogno di diventare genitori.
Il libro è un pugno allo stomaco, talmente violento che in certi tratti respiro a fatica, mi immedesimo nella donna, nella madre, nei personaggi che,anche se inventati, ti riportano a scene che si ripresentano ogni giorno della nostra vita, nelle guerre che si susseguono e nei volti di chi le vive.
Non vi svelo il resto,ma c'è ancora tanto da raccontare
Un libro triste, intenso e assolutamente da non perdere...
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Un capolavoro
La Mazzantini scrive con lo stomaco.
E' dura, cruda. Sa scavare negli angoli più veri dell'essere umano. Grande storia, grandi personaggi, grande romanzo. Dopo che avrete letto "Venuto al mondo" non sarete più gli stessi.
E' un libro che lascia una cicatrice e pone secondo me una domanda a bruciapelo: meritiamo davvero la vita che viviamo?
Grazie Margaret.
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Libro da non perdere!
E' un romanzo d’amore e di guerra che partendo da una storia personale e intima, la storia di un amore e di una maternità mancata, diventa corale.
La Mazzantini racconta la Sarajevo sotto assedio e la guerra che ha sconvolto la ex-Jugoslavia nei primi anni Novanta. Racconta la storia di Gemma e di Diego giovani e innamorati, di Aska, di Gojko, di Sebina, storie oscurate, stravolte, troncate dalla crudeltà umana, dal destino, ma anche da quell’inquietudine esistenziale che non risparmia neppure gli amori più intensi, come quello tra Gemma e Diego.
Romanzo pieno di sentimento con il ritmo incalzante di un thriller!!
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Venuto al mondo di Margaret Mazzantini
Siamo ai nostri giorni e le ambientazioni della storia sono Roma, Genova e, in Bosnia, Sarajevo; la protagonista Gemma, vive a Roma, è sposata con Giuliano; con il figlio Pietro intraprende un viaggio nella Sarajevo, post bellica, in una sorta di percorso a ritroso del suo passato. In Bosnia ha vissuto i periodi più intensi del suo amore per Diego“Il fotografo di pozzanghere”, della sua amicizia con il poeta Gojko e della sua ricerca disperata per diventare madre. Altri personaggi dalle molte sfaccettature psicologiche riempiono la scena narrativa: i genitori di Gemma e poi Velida, Sebina, Aska…tutti ricchi di umanità e sofferenze diverse, attraversati da un destino non sempre benevolo nei loro confronti. I temi esistenziali sono minuziosamente sviscerati dall’autrice e vivisezionati quotidianamente, l’amore, la guerra e la morte al centro della vicenda, complessa nello sviluppo degli eventi. Una sorta di tragicità classica aleggia su tutto il romanzo e l’epicità della guerra si dissolve in violenze e distruzioni. Gli uomini assassini, le donne tranciate dalla guerra. “ Si sfidava la morte per seppellire la morte”. La descrizione della guerra del 1984 nell’ex Iugoslavia, si connota di: polvere di rumori lontani, della gola roca dei kalashnikov, dei cecchini, dei bombardamenti cetnici, delle truppe regolari della Difesa territoriale bosniaca, delle truppe di malviventi sarajeviti serbi e dei blindati bianchi della Nato. Ma si connota anche di ombre umane che sfilavano via silenziose come alghe nel mare, di gente lieve come farfalle notturne. Le epigrammatiche riflessioni, le poetiche e dettagliate descrizioni paesaggistiche: “Azzurro e sconfinato come ogni mare, cielo sommerso, acqua che allaga la vista”, “ Le isole in basso sembrano una collana di pietre che si sono disgiunte, ma senza mai separarsi dal collo della terra”. Le crude immagini belliche, i sentimenti raccontati e vissuti senza pudori e con dolente accoramento, il fantasioso e immaginifico stile sono le valenze aggiunte dell’essere scrittrice della Mazzantini. Probabilmente, questo libro, è venuto al mondo con le stesse spasmodiche contrazioni viscerali con le quali Pietro è: “ Venuto al mondo”.
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L'altra faccia della medaglia
Un hippy attardato, una piccola borghese rinsavita in cerca di emozioni, un desiderio di maternità coltivato ossessivamente sullo sfondo di una guerra recente e dimenticata. Corposo feuilleton - costruito sulla eterna dialettica di amore/morte - che non si sottrae all'impressione di un'operazione sottilmente commerciale nemmeno quando tocca i temi forti della maternità negata.
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amore incondizionato
Lei non si smentisce.. credo che sia un'altro romanzo in cui e' l'amore crudo, incondizionato che parla.. quello che non si controlla, che ci trasporta in giro per il mondo e per la nostra vita senza tregua. Un secondo romanzo di una donna che si sacrifica ad un uomo, ad un figlio che non puo' avere.. cosi simile ad Italia seppur nascosta dietro lo stereotipo della donna emancipata di questo millennio. Ti senti scoperta in questo romanzo, sfogliata delle paure di ogni donna, pagina dopo pagina. E, alla fine, liberata.. del sapere che ogni amore bruciante nasconde la sua peronale tragedia e la Mazzantini e' li a raccontarla.
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toccante!
Bellissimo libro dove la scrittrice ci pone dinanzi a molte tematiche dolorose femminile ( e non solo)
Ogni volta che piangi le sue lacrime pensi non ci possa essere di peggio...ed ogni volta ne vieni smentita!! Un'incalare di tragedie personali alimentate dalla speranza di un senso, un futuro, un amore!
A tratti penso che la scrittrice abbia usato termini e paragoni troppo forti, per descrivere meglio situazioni che non avrebbero bisogno di aiuto!!
Sono comunque molto contenta di averlo letto!
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autentico amore per la vita
è un affresco della Sarajevo assediata dalla guerra.
la Mazzantini è oculata nei riferimenti arco-temporali nonchè nella descrizione dettagliata dei luoghi.
estremamente incalzante a tratti, la trama è avvolgente e caratterizzata da colpi di scena.
predominanti sono le figure femminili del romanzo e non i bambini, come invece suggerisce la scrittice nelle interviste-promo o la stessa recensione sulla copertina del libro.
Il co-protagonista maschile durante lo svolgimento della trama diventa figura di contorno quasi di supporto alla protagonista Gemma.
una storia di apparente egoismo che si traduce in autentico amore per la vita.
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