Un altro giro di giostra Un altro giro di giostra

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silvia t Opinione inserita da silvia t    21 Aprile, 2016
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Un altro giro di giostra

Un regalo di Natale inaspettato, ma gradito come tutti i libri che si fanno spazio nella mia libreria;
non ne avrebbe mai fatto parte se mio fratello non avesse deciso di farmene dono.
Un autore, Terzani, che ha sempre suscitato la mia antipatia e il mio disinteresse, direi oggi, la mia superficialità.
Ogni volta che mi capitava di vedere la sua immagine pensavo a santoni indiani così lontani dalla mia cultura occidentale.
Dei tre libri che erano sotto l'albero è stato l'ultimo a venire aperto e quasi come atto dovuto o sfida:
-Leggilo e poi dimmi cosa ne pensi, come medico, della scelta di Terzani di affrontare la sua malattia! Mi disse mio fratello.
Una mattina iniziai di fronte ad un cornetto caldo e a una tazza di caffè ed è stata dura oltrepassare le prime trenta pagine, fatte di azioni e reazioni che conosco fin troppo bene, che mi apparivano scontate e intrise di quel dolore che, di certo, non ricerco anche nei libri; ma poi pagina dopo pagina sembrava che l'immagine di Terzani si componesse davanti a me, prima sfumata e poi sempre più nitida, da estranea sempre più amica.
Pagina dopo pagina, viaggio dopo viaggio, mi ha fatto scoprire la prospettiva del malato, quella che i tuoi pazienti non ti diranno mai, perché in te cercano la salvezza, il miracolo.
Quasi tutto il libro è una ricerca, un ripetere che la cura ai malanni, in oriente sta nel credere alla cura e non nella cura stessa e così per me è stato questo un viaggio fatto accanto ad un paziente, quel bisogno di essere preso in carico nel suo insieme e non a pezzi.
Uno stile semplice, ma raffinato, un lessico ricercato, ma mai pomposo, lieve come una piuma, malinconico come una foglia cadente fa breccia nel cuore del lettore che è portato a sperare nel miracolo, perché la sua onestà intellettuale non ha uguali, perché alla fine quella pace che cerca la troverà e le scelte fatte, alla prova del tempo gli daranno dato ragione.
Cosa risponderò a mio fratello?
Lo ringrazierò di cuore, perché non lo avrei mai letto, ma mi sarei persa un testo che per me è già fondamentale, un libro che mi ha cambiata in profondità, che mi ha insegnato a non dare niente per scontato, che mentre traffico con le mie medicine, il mio sapere dall'altra parte della scrivania c'è qualcuno che grida “ Io sono qui, no sono solo il mio malanno”.
Un libro che va letto a piccole dosi, un po' ogni giorno, senza esagerare, perché come un seme si deve depositare e crescere piano piano.

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sam1306 Opinione inserita da sam1306    25 Giugno, 2014
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Un viaggio alla scoperta del se'

Tiziano Terzani è in assoluto il mio scrittore preferito al contrario di molti giornalisti attuali e non, egli riesce a far emergere il suo lato semplice, fatto di quotidianità senza essere e pretendere. Un uomo fatto di sentimenti e fragilità, un uomo semplice. Il vicino di casa ideale, il nonno saggio, la guida, un marito ma soprattutto un uomo alla ricerca di sé. Un'altro Giro di Giostra, rappresenta il viaggio spirituale di un uomo qualunque alla ricerca di una cura per un malanno che abbiamo tutti: La mortalità. La morte è una parte integrante della vita e la vita è un parte integrante della morte questa sarà una delle conclusioni di Terzani. Egli scopre in una stanza d'ospedale a Bologna, il cancro. La sua stessa malattia lo porterà a girare il mondo, a New York affiderà il proprio corpo nelle mani di medici esperti ma privi di ogni sensibilità, girerà L'Oriente in lungo e in allargo alla ricerca di una cura e una guarigione, si troverà a contatto con differenti personaggi, religioni tra loro completari ma allo stesso tempo differenti. In ogni riga, Anam ci svela le sue sensazioni, le sue tensioni, il viaggio e la meta ma non importa la meta in sé ma il tragitto per compierla, non in senso reale del termine ma in senso teorico. E non c'è niente che più conti come l'esperienza in sé. Non tanto nella ricerca di un miracolo perché la vita è un miracolo in sé, la natura è un miracolo. E solo la sofferenza porta alla felicità e viceversa.Grazie a Terzani per aver condiviso il suo ultimo giro di giostra. Perché la vita è imprevedibile e ogni momento rappresenta un giro di giostra.

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Yoshi Opinione inserita da Yoshi    16 Giugno, 2013
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Dentro e fuori

Avete presente quei libri che fra tutti, nella vostra libreria, di punto in bianco spiccano più di altri?
Ci sono dei libri che quando vogliono farsi leggere ti chiamano ad alta voce o quelli che sembrano avere aumentato la vivacità del colore della loro copertina affinchè tu li noti.
E' proprio cos' che ha fatto questo libro, mi è letteralmente saltato in braccio e io ho cominciato a leggerlo.
Tutto parte da quel momento in cui Terzani scopre di avere un cancro che ha stravolto la sua vita.
Ha rimesso in gioco se stesso, ha eliminato tutte le maschere che aveva, ha cercato la cura nei posti più belli e brutti del mondo, parlato con moltissime persone di diverse culture (e anche con molta fortuna perchè era un po un privilegiato), sperimentato metodi allopatici e olistici, la meditazione e la concentrazione, i mantra e parlato con moltissimi guru.
Il tutto per arrivare a scoprire che tutto ciò che cercava era dentro di se.

"ciò che è fuori è anche dentro, e ciò che non è dentro non è da nessuna parte.....Per quello viaggiare non serve. Se uno non ha niente dentro, non troverà mai niente fuori. E' inutile andare a cercare nel mondo quel che non si riesce a trovare dentro di sé."

Credo che uno dei messaggi fondamentali e più sereni di questo libro sia che tutto ciò di cui abbiamo bisogno è dentro di noi e tutto ciò che accade (sentimenti disagi ansie e paure) è la manifestazione del Divino.
E ciò, che è alla base di ogni religione (anche se ultimamente solo in teroria), credo sia un ottimo spunto per poi trovare la serenità in noi stessi e riversarla verso l'esterno.
Questo libro l'ho amato e odiato, tratta temi abbastanza ostici e spesso scomodi, ma fa riflettere e ti lascia colmo di speranza.
La speranza che in fondo tutto ciò di cui abbiamo bisogno è a portata di mano, a nostra disposizione. Basta solo aprire gli occhi o che qualcuno ti indichi la via.
Per poi il viaggio, sei solo tu che puoi farlo.
E' un libro pieno di informazioni e di esperienza, pieno di sentimenti di ogni genere.
E' la storia di una vita alla ricerca di se stesso, grazie ad una malattia che ha sciolto le maschere della società che si era cucito addosso, per intraprendere il viaggio più bello che è quello verso la propria serenità.
Lo consiglio vivamente a chiunque stesse cercando delle risposte o ha voglia di porsi delle domande.
Mi ha aperto gli occhi e fatto riflettere su molte cose, tocca le corde del cuore in maniera commovente.

" Bisogna forse accettare una volta per tutte che quel centro è dentro di noi e che solo una rivoluzione interiore può cambiare le cose, visto che tutte le rivoluzioni fatte fuori non han cambiato granchè. Il lavoro da fare in questa direzione è enorme, ma non sempre siamo pronti a questa fatica."

"Nessuno è mai a suo agio nella propria pelle, nessuno è contento di essere chi è, soddisfatto di quel che fa. Mai nessuno è felice di essere dov'è."

"Qualcosa è nascosto. Vai a cercarlo.Vai e guarda dietro ai monti. Qualcosa è perso dietro ai monti. Vai! E' perso e aspetta te! Kipling"

"Il punto della storia è che bisogna fermarsi per conoscere se stessi....la vera conoscenza non viene dai libri, neppure da quelli sacri, ma dall'esperienza. il miglior modo per capire la realtà è attraverso i sentimenti, l'intuizione, non attraverso l'intelletto. L'intelletto è limitato"

"Sono già morto minerale e diventato pianta
Son morto pianta e mi sono elevato ad animale
Sono morto animale e ora, eccomi uomo
Perchè avere paura?
Quando mai sono diventato meno morendo?" Rumi

"Non ci sentiamo in alcun modo parte del tutto. Al contrario. Ognuno si vede come entità separata, a sé; ognuno si sente forte del proprio ingegno, delle proprie capacità e soprattutto della propria libertà. Ma è proprio questo sentirci liberi, disgiunti dal resto del mondo a causarci un gran senso di solitudine e di tristezza. Diamo per scontato solo quel poco che abbiamo attorno e con questo limitato punto di vista non riusciamo a sentire la grandezza del resto di cui siamo parte."

" Senza uscire dalla porta
conosce tutto quel che c'è da conoscere
senza guardare dalla finestra
vede le vie del cielo
perchè più lontano si va
meno si capisce
Il saggio arriva senza partire
Vede senza guardare
fa senza fare."

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Minifrank Opinione inserita da Minifrank    09 Mag, 2013
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Questione di punti di vista.

Questo libro l'ho comprato per puro caso, ero a trascorrere un paio di giorni da un cugino a Roma, ed era in offerta in uno di quei grandi supermarket.
Come tutte le cose inattese, mi ha letteralmente travolto.
Da quando ho letto questo libro sono un'altra persona, mi ha cambiato il modo di vedere e di concepire tantissime cose. Terzani in questo libro ti indica la strada, una strada fatta di cose semplici ma meravigliose, mette a nudo le immense differenze che (ancora per poco) ci sono tra la cultura occidentale e quella orientale. Un libro che ci aiuta a trovare un senso alla nostra vita e a porci delle domande. Ci fa notare l'esistenza di Dio in tantissime cose mettendo in risalto lo splendore della natura, ci fa venir voglia di "fare la guerra alla guerra". Le parole di Tiziano Terzani mi sono arrivate nell'anima, e lo faranno anche con voi, se solo glielo permetterete...

Buona lettura.

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fede11 Opinione inserita da fede11    16 Ottobre, 2012
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un maestro di vita

terzani è semplicemente un maestro di vita.
è un libro che ha la parte centrale abbastanza impegnativa anche perchè tratta di realtà spesso lontane a noi.
è eccezionale la disinvoltura con cui parla del proprio male e la serenità che emerge dalla lettura.
consigliato a tutti ,a patto che si sia disposti a 'far lavorare il cervello' e magari ad informarsi di luoghi a noi distanti e sconosciuti.

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Opinione inserita da Ale    05 Settembre, 2012

Un altro giro di giostra

Uno dei libri piu' lunghi e complicati che abbia mai letto. Certo, è bello leggere le descrizioni di tutti i luoghi nel mondo dove Terzani è stato, ma dopo una trentina di pagine ci si stanca. Io non sono riuscita a finire di leggerlo, mi hanno raccontato il finale gli altri. Non si puo' dire che non sia ben fatto, ben riuscito, ma secondo me le persone preferiscono leggere dei libri piu' semplici e scorrevoli, che abbiano una storia e non una serie di descrizioni di cui ci si stanca appena iniziato il libro.

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rakovic Opinione inserita da rakovic    24 Giugno, 2012
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impegnativo, ma ne vale la pena

La più difficile e forse la meno piacevole delle opere di Terzani, ma comunque un libro che lascia qualcosa di profondo in chi lo ha letto.
Improvvisamente Terzani scopre di avere il cancro e sembra che la malattia sia molto aggressiva: sarà più utile sottoporsi a cicli di chemioterapia in qualche lussuosa clinica americana o fidarsi di tradizioni millenarie radicate nelle medicine "alternative" o nelle tradizioni mediche orientali?

La ricerca della cura per la sua malattia si riflette in una ricerca di se stesso conoscendo persone e modi di vita lontani dal nostro.

La scelta decisiva è sempre legata al mondo occidentale, ma l'autore mette tutto in gioco, per primo se stesso, alimentato dalle sete di conoscenza (sulla propria pelle) che è stata il motivo trainante della sua esistenza

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Pelizzari Opinione inserita da Pelizzari    06 Settembre, 2011
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Forte e fragile

Lo stesso giorno in cui ho acquistato il libro in libreria, il mio migliore amico Gianni, senza saperlo, me ne ha regalato una copia! Era destino che lo leggessi in quel periodo. Il libro racconta il modo di Terzani di affrontare la propria malattia, cercando tra Oriente e Occidente una cura, per l'anima (più in Oriente) e per il corpo (più in Occidente). Mi ha colpito come ha scelto di vivere la propria malattia in solitudine con se stesso, in un appartamento di cui ti sembra di conoscere tutti gli angoli, lontano, o meglio, a debita distanza, dagli affetti più cari, vicino a persone sconosciute che, a volte, proprio perchè sconosciute, sentiamo più vicine, perchè davanti a loro non abbiamo paura di farci vedere fragili. Un uomo con una forza incredibile, un uomo che con la sua esperienza trasmette un vero senso di pace.

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Cristina V Opinione inserita da Cristina V    04 Gennaio, 2011
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Straordinaria testimonianza.

Se fosse posse possibile definire un libro "taumaturgico", ebbene, vi dirò che questo , per me, lo è stato.

Conoscevo già Terzani, per averne letto articoli di viaggio, di costumi lontani...
Un giorno, spulciando in libreria le novità, mi capitò sott'occhio il libro con la famosa frase...sull'altro giro di giostra, che sarebbe riuscito ancora a fare, se tutto fosse andato bene.

Sì, perchè Terzani aveva scoperto per caso di avere una grave forma di cancro e, come sempre aveva fatto, l'idea prima che gli balenò in mente fu quella di ..un viaggio.
Ma un viaggio speciale,nei luoghi dove la medicina non è quella tradizionale, super -avanzata , come negli USA, dove si recò per le prime cure.

Decise così di partire per l'India, prima, e poi per un eremo alle falde dell'Himalaya, dove si dedicò alla meditazione ed al silenzio.
Terzani passò attraverso ogni tipo di medicina orientale: Pozioni, canti sacri, meditazioni, digiuni, reiki, yoga...

Purtroppo, sappiamo noi, tutto fu vano, ma gli consentì il viaggio più importante, dentro sè stesso.

L'autore non aveva mai considerato la morte con paura; seguace delle religioni orientali, la vedeva come un naturale e giusto corollario alla vita. E la malattia stessa era un modo che gli era stato offerto da una qualche..Entità, per prepararsi alla morte con serenità e consapevolezza.

Infatti questo è un libro sulla morte che sprigiona un amore immenso verso la vita; in certi punti è quasi gioioso.
Così, con questo invidiabile stato d'animo, Terzani compie il suo ultimo "giro di giostra".

Come dicevo all'inizio, ho letto questo libro dopo un momento non roseo, per motivi di salute. Man mano che procedevo nella lettura, mi infondeva serenità, mi toglieva angosce difficili da vincere...
Per questo , credo che "taumaturgico" sia l'esatta definizione per questo capolavoro , nel suo genere!

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Quelli della letteratura Opinione inserita da Quelli della letteratura    21 Settembre, 2010
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VIAGGIO NEL BENE E NEL MALE DEL NOSTRO TEMPO...

Per quello che mi ha dato per quello che mi ridarà rileggendolo, lo nomino il mio libro preferito; non solo è scritto con molta semplicità, è pure intriso di una filosofia e sapenza unica, in grado di catturare qualsisi lettore.
Ad ogni pagina ci appare sempre piu chiara la figura di Tiziano Terzani, e del suo profondo cambiamento e distacco con il mondo, così caotico e frettoloso per questa sua veduta.

UN GRANDE LIBRO PER UN GRANDE UOMO.

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Arcangela Cammalleri Opinione inserita da Arcangela Cammalleri    06 Febbraio, 2010
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Un altro giro di giostra di Tiziano Terzani

L’autore ricorda quando un’immagine attraversò la sua mente: gli parve che tutta la sua vita fosse stata come su una giostra: su un cavallo bianco a girare a piacimento, senza che qualcuno mai gli avesse chiesto il biglietto. Ora passava il controllore e pagava il dovuto e se gli andava poteva fare ancora …un altro giro di giostra.

Quando lessi su L’ESPRESSO del libro di Terzani, rimasi colpita dalla recensione e lo comprai leggendolo con grande partecipazione. A distanza di qualche anno mi è ricapitato tra le mani e l’impulso irresistibile di rileggerlo è stato istantaneo. Come la prima lettura, questa seconda ha affondato nelle radici dell’essere ed ha lasciato una scia indelebile nell’animo. Terzani come giornalista fu un viaggiatore di paesi, profondo conoscitore di angoli del mondo lontani, in questo libro il viaggio verso la ricerca di una risoluzione del suo male diventa anche un’introspezione dentro e fuori di sè. Con speranza e con perseveranza inizia un pellegrinaggio che lo porta dagli Stati Uniti all’India alla Cina in una spasmodica ricerca e sperimentazione di medicina alternativa, tibetana, ayurveda, reiki, yoga, omeopatica, pozioni, erbe, diete…Alla fine quello ch’era stato un percorso esterno, ricco di contatti umani, tra città affollate e villaggi sperduti si volge in un percorso interno, nel silenzio immanente di paesaggi solitari ritrova un contatto diretto con la natura in un’armonia e un equilibrio tra il mondo e se stesso. Quando un problema sembra senza una soluzione, improvvisamente compare fuori della logica delle soluzioni a cui si è abituati. La domanda che Terzani si pone negli ultimi tre mesi :”Io, chi sono?” cerca risposte nelle varie religioni orientali; spesso, non si conclude con una risposta, la risposta sta nel porsi la domanda, la risposta è senza parole, è nell’immergersi silenzioso dell’Io nel Sé. La prolungata solitudine e il silenzio creano un vuoto, la mente si concentra, si ha l’impressione di capire tutto. Il tempo è solo presente, perché solo al presente se ne fa esperienza. Gli esercizi per impratichirsi a morire alla maniera dei sufi, non cambiano nulla dentro di lui. La lezione dei Vedanta: tutto ciò che nasce muore, tutto ciò che muore rinasce.. Solo il Sé, la coscienza pura che non è mai nata, che è fuori del tempo, resta.

“Come il grano

L’uomo matura,

Come il grano

Egli di nuovo rinasce”

La morte non è negativa, grazie a lei ci poniamo le grandi domande sulla vita.

Però dopo mesi di isolamento, il ritorno alla vita normale lo spaventa, capisce che dipendere dalla solitudine per essere in pace non è la soluzione. Ritorna nel suo eremo, nell’Himalaya, dove aveva sì trovato il silenzio fuori, ma non aveva fatto pace con se stesso, in quanto la lontananza dal mondo è ancora una condizione necessaria del suo stare in equilibrio. Compie degli esercizi che i sufi, i tibetani e altri hanno fatto per secoli: disteso a guardare il cielo e le nuvole e come una nuvola vagare, aleggiare fino a disfarsi e scomparire. La nuvola non c’è più, lui non c’è più. Resta solo la coscienza, libera, senza legami, una coscienza che si espande. Lavora su se stesso per trovare pace in qualsiasi luogo si trovi. Forse, riflette, senza questo malanno che lo ha colpito non avrebbe fatto il viaggio che ha fatto e non si sarebbe posto le domande che contavano. Aspira a raggiungere quel distacco che un grande poeta ha descritto con questo famoso haiku:

L’ombra del bambù spazza gli scalini di pietra

Ma la polvere resta.

La luna si riflette sul fondo dello stagno

Ma non tocca l’acqua.

Terzani non ha trovato nessuna medicina per guarire, ma il malanno l’ha spinto a rivedere le sue priorità, a riflettere, a cambiare prospettiva e cambiare vita. Cambiare vita per curarsi, cambiare vita per cambiare se stessi. I libri sacri, i maestri, i guru, le religioni servono, dice, come gli ascensori per risparmiare le scale, ma l’ultimo pezzo del cammino va fatto a piedi, da soli. Non aspettarsi risultati, senza sperare in ricompense. Terzani vive con la sensazione che l’universo è straordinario, che niente mai ci succede per caso e che la vita è una continua scoperta. Si sente fortunato perché, ora più che mai, ogni giorno è davvero un altro giro di giostra. Dopo poco tempo Terzani morì, come le sue parole lasciano presagire, probabilmente in pace con se stesso.

Questo libro oltre ad essere un testamento spirituale, è la testimonianza di una vita vissuta fino alle radici dell’esistenza, intensamente e profondamente in un continuo lavoro su se stessi. Una straordinaria vita nella sua ordinaria umanità.

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Autobiografie di uomini straordinari o esperienzae di vita sconvolgenti.
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