Oceano mare Oceano mare

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Il Nido Del Gufo Opinione inserita da Il Nido Del Gufo    23 Gennaio, 2017
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Ruffiano, Artificioso e Sconclusionato

Forse non si dovrebbe scrivere recensioni negative su questo sito, dopotutto chi vien qui a leggere vorrebbe sempre sentirsi consigliare bei libri.
Ad ogni modo, mi sono sforzato di approcciare la lettura di questo romanzo senza preconcetti (non amo molto il personaggio Baricco, per motivi lunghi da spiegare) e le mie conclusioni sono le seguenti.

Partendo dallo stile, trovo che Baricco si sia scientificamente applicato per portare al massimo livello una prosa evocativa e sospirante. L'effetto, tuttavia, risulta molto artificioso (si percepisce, che lo fa apposta) e banalmente retorico. Sembra un romanzo costruito per sentirsi dire "Wow, che sensibilità, che grande scrittore, che sogno", ma il risultato non è nient'affatto naturale, semmai fastidioso.

Per quanto riguarda i personaggi, si tratta di caratteri stilizzati e anche piuttosto prevedibili (il Professore romantico e ingenuo, il marinaio dal passato oscuro, la femme fatale); ad ogni modo ci può stare, se davvero il protagonista è l'oceano (o il mare? Sono la stessa cosa? Boh).

L'unica cosa passabile (ma sì dai, bella) del romanzo è la seconda parte, la storia del naufragio, cruda, ben narrata e senza megalomanie egocentriche o pseudo-artistiche. Anche lo stile ne guadagna, divenendo più diretto e naturale.

Credo che questo sia un libro sbagliato, nato con degli obbiettivi molto diversi dal voler raccontare una storia o esprimere un pensiero. Baricco vuol farci sospirare, e basta. Di trama, stile, profondità e strutture narrative non gliene importa nulla, e infatti le sbaglia tutte. Per carità, rispettabile, ma chi in un libro cerca qualcosa di più profondo, guardi altrove.

Ho dato 4 alla piacevolezza perché, prevedibilmente, il romanzo è carino da leggere. Ma non si fa letteratura solo con i sospiri.

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Gli harmony, e vuole provare a darsi un tono da sognatore/sognatrice.
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MAZZARELLA Opinione inserita da MAZZARELLA    31 Mag, 2015
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OCEANO MARE


"…
Volevo dire che io la voglio, la vita, farei qualsiasi cosa per poter averla, tutta quella che c'è, tanta da impazzirne, non importa, posso anche impazzire ma la vita quella non voglio perdermela, io la voglio, davvero, dovesse anche fare un male da morire è vivere che voglio.
Ce la farò, vero?
…"
E’ il desiderio di vivere, in tutte le sue forme, colori, profumi e sensazioni che porta tutti i nostri protagonisti alla locanda Almayer, ed esattamente in questo luogo che viene delineata sia la storia del libro che quella dei suoi personaggi.
Il libro è diviso in tre capitoli, “La locanda Almayer”, “Il ventre del mare”, “I canti del ritorno”: nel primo Baricco ci fornisce una presentazione dei nostri protagonisti e del motivo che li ha condotti alla locanda. Il professor Bartleboom che analizza il mondo con occhi da scienziato, il pittore Plasson che cerca di dipingere l’infinità del mare, Madame Deverià, donna bellissima, relegata dal marito nella locanda, perché fortemente incline all’adulterio; Elisewin, troppo malata di ipersensibilità, soggiogata dalla paura, cerca, attraverso un viaggio, di ritrovare la forza di vivere (dovesse anche farle male da morire); Padre Pluche, un sacerdote che accompagna Elisewin nel suo viaggio. Ultimi ma non meno importanti, il dottor Savigny, amante di Madame Deverià e responsabile della morte di Theresa, una ragazza amata da Thomas, che arrivato alla locanda sotto il nome di Adams, cercherà vendetta.
Il secondo libro racconta del naufragio della fregata della marina francese, e dei suoi naufraghi che, in preda alla lotta per la sopravvivenza, avranno le reazioni più terribili, come il cannibalismo.
Infine, nel terzo ed ultimo libro, “I canti del ritorno”, Baricco mostra il destino di ognuno dei personaggi della locanda.
Un libro surreale e affascinante che trasporta e culla il lettore in un’altra dimensione: leggendo si ha la sensazione che si prova a stare sulla riva del mare a piedi nudi, soli, totalmente immersi nel silenzio. E’ il mare, il vero protagonista del libro e il suo significato, che cambia a seconda di chi lo accoglie nella sua esistenza. Il mare rappresenta la vita, l’amore, l’eterno, il coraggio, la volontà di cambiare. Il mare non perdona, solo chi è capace di lottare può immergersi nelle onde e dominarlo: lottare per cambiare, con la sola forza di volontà, il proprio destino.
Non saprei dire se fosse questo il messaggio dell’autore, ne se ci fosse un messaggio, so solo che come per Elisewin, il mare, può essere la cura alla malattia della paura di lasciarsi andare alla vita, di credere ai propri sogni. Non trovare un inizio, una fine, un limite, una dimensione nelle cose mette paura, ma dobbiamo sempre ricordarci che il coraggio non è l’assenza di paura ma semplicemente la consapevolezza che c’è qualcosa di più importante. L’uomo a volte non accetta parole come “l’eterno” e “l’infinito” perché non li riesce a quantificare; tuttavia se si abbracciano questi concetti si può arrivare molto, molto lontano e, riuscire a navigare nell’oceano…nell’oceano mare della vita.


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Riccardo76 Opinione inserita da Riccardo76    10 Gennaio, 2015
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I surreali limiti dell'indefinito

Surreale, a tratti delirante, scritto da infiniti scatti fotografici, atipico e inusuale, una serie di non storie che compongono la storia fatta di luoghi che non sono luoghi, fatti di mare, oceano mare.
Il mare immenso che purifica, perdona, pulisce, cancella, rimuove, compone, dipinge, il mare che è infinito proprio nella sua finitezza, quando si pensa di aver individuato il limite del mare si percepisce la sua illimitata e incontenibile essenza.
I dialoghi surreali, come surreali sono i personaggi, e surreali sono i luoghi rendono il romanzo un collage di sensazioni, di pensieri, di emozioni. Il bianco della schiuma del mare quando al suo limite finisce, pur non finendo mai, è una moltitudine di bolle d’aria, l’aria talmente importante per la nostra esistenza, da essere fonte di salvezza e fonte di morte. Un tempo indefinito o non indicato, sembra di essere in una perenne sospensione spaziotemporale.
Mi è risultato difficoltoso entrare nell'essenza del libro fin da subito, ma una volta addentratomi ho vissuto in esso come in perenne stato confusionale. La locanda, insieme al mare credo siano i veri protagonisti del racconto, la locanda in particolare ha una presenza forte e, seppur appena accennata, è rimasta ben salda nella mia mente, per paradosso la locanda è proprio il non luogo per eccellenza, a rappresentare un insieme di scomparti della memoria, una raccoglitore di emozioni della nostra anima, il libro stesso che contiene la storia.
Un universo di contrasti, tra realmente concreto e assolutamente astratto ed evanescente, proprio questi forti contrasti che ho personalmente percepito, mi hanno fatto apprezzare questo libro che va letto assolutamente fino alla fine.
Lo stile di Baricco in questa storia è molto poetico, metaforico, onirico e intimo, non è forse tra i miei preferiti dell’autore fino ad ora, ma credo sia uno di quei libri che vengono apprezzati meglio dopo una certa riflessione. Non ho mai riletto un libro una seconda volta, perché ritengo che ci sia talmente tanto da leggere e talmente poco tempo per farlo che mi sento in difetto nei confronti dei libri che non potrò leggere. Nulla è definitivo nella vita, magari un giorno la penserò diversamente.

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MrsRiso13 Opinione inserita da MrsRiso13    21 Novembre, 2014
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Ondeggiando

Seduti in riva al mare con il vento che sferza tra i capelli e trafigge con i granelli di sabbia sollevati tutto ciò che incontra nel suo cammino, con gli occhi puntanti all'infinito, si diventa un pittore di quadri con acqua di mare, una giovane piena di paure, una signora dall'appetito sessuale inesauribile, un padre confessore povero di rivelazioni, un professore alla ricerca della perfezione là dove non è. Il lento dondolio delle onde ci accompagna nei nostri ragionamenti, nelle nostre ricerche, nei nostri movimenti interiori assistendo silenzioso ogni passaggio, ogni movimento, ogni miglioramento. Parola dopo parola le paure dei nostri alter ego sono le nostre paure, le loro gioie sono le nostre gioie e lui è sempre li, il mare, calmo e silenzioso, agitato e furente, testimone inconsapevole delle dichiarazioni più intime, risposta ai dubbi dell'animo, nemico da affrontare nella sua immensità insuperabile, in breve metafora del desiderio e del timore di cambiamento, di rinnovamento e di rinascita.
“Oceano mare” con uno stile ricco, astratto a tratti pomposo è una storia complessa di uomini e di donne persi lungo il cammino della vita e in cerca di una strada nuova. Ognuno affronta il viaggio secondo la coscienza e la moralità sviluppate durante il tragitto già affrontato e trasmette a chi incontra verità e emozioni, giuste o meno, spesso non siamo in grado di dirlo, ma, cosa più importante, sempre frutto del proprio pensiero e del personale modo di affrontare l'esistenza. Una guerra contro e per se stessi in modo da prendere coscienza di sè, per accettare ciò che ci rende diversi, per accoglierci senza snaturarsi, per amarci e farci amare senza stravolgere completamente il proprio io.
Una fabula strana, surreale e magica che facendo della bizzarria e della stravaganza il suo punto di forza, analizza la debole, ma sfaccettata, natura umana.
Da leggere il giorno giusto!

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qualsiasi cosa e si senta predisposto alle lettura di un libro strano colmo di poesia, poco concreto e molto surreale.
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irenecarmina Opinione inserita da irenecarmina    10 Settembre, 2014
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La mia lunga storia d'amore

Un dono prezioso di tanti anni fa. Un libro che ti culla con leggerezza nelle vite dei protagonisti che si intrecciano in una locanda ai confini del mondo in un puzzle esistenziale dai tasselli malinconici. Baricco o lo ami o lo odi, col suo stile inconfondibile. Io lo amo e in Oceano mare più che mai. è la vita che danza nei dipinti di Plasson, nello slancio vitale ingenuo e sofferto di Elisewin, nella delicatezza d'animo di Bartleboom, nella vena nostalgica di Madame Deveria. è vita che scorre, Oceano mare. è vita che danza. Grazie per avermelo regalato..

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Pia Sgarbossa Opinione inserita da Pia Sgarbossa    20 Aprile, 2014
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E SE DEL BENE-DIRE ...RESTASSE SOLO IL DIRE ?

Un libro che non avevo chiesto e perciò che non intendevo prendere...ma che per un errore, ho ricevuto.
Ebbene io che non sapevo assolutamente nulla di Baricco ho deciso lo stesso di leggerlo.
AMORE...A PRIMA LETTURA...
Un libro che non mi ha emozionato... no! Un libro che invece mi è entrato dentro , nelle viscere...fino alle ossa.
Se Baricco è dentro il suo libro...allora ora mi pare persino di conoscerlo...Mi prende tantissimo, perchè in lui mi ritrovo...l'uomo e i suoi dubbi...l'uomo e le sue angosciose e importanti domande...l'uomo che è alla ricerca della verità silenziosa ma che fatica a trovarla per il suo bisogno di musicalità.
Baricco ama IL MARE; lo ama a tal punto da considerarlo LA VITA stessa.
Nel racconto si incontrano varie tipologie di persone, che sono categorie di umanità che appartengono al mio mondo interiore..
Chi vive LONTANO DAL MARE ma si nutre di esso sia pur di riflesso ( ammiraglio) e con la sua metodicità ed esattezza ,ne cerca di trovare la sua "plausibile assurdità, la sua inverosimile verità e lo fa su tutti i mari del mondo".
Chi vive ACCANTO AL MARE per cercare di porre pace ad una sensibilità d'animo incontrollabile ( la ragazza), o per espiare una colpa ( la donna adultera) o per realizzare un sogno inseguendo le proprie illusioni...vane illusioni... ( il professore) o ancora chi , stanco della vacuità e delle apparenze "pornografiche"è alla ricerca del volto della verità ( il pittore), o chi vive la propria vita con totale disorientamento ( Padre Pluche).
Infine c'è chi NEL MARE E' ENTRATO e ci è rimasto inesorabilmente e chi invece è RIUSCITO A TORNARE, ma definitivamente cambiato, segnato e per sempre "inconsolabile", dopo aver toccato e vissuto in prima persona dove può arrivare l'orrenda genialità umana...
Tutti aspetti dell'umanità che sento dentro me...che fanno parte di me, del mio essere persona e donna.
Ecco che tutti questi personaggi hanno una location particolare in cui potersi incontrare. Si tratta di una locanda per alcuni aspetti surreale, a partire dai piccoli bimbi che la gestiscono; una locanda che si trova in prossimità dell'immenso mare e che diventa luogo d'incontro di questa umanità rappresentata.
E dalla relazione dei protagonisti, fuoriescono varie reazioni: chi diventa sostegno per l'altro o nasce un'intima comprensione, chi arriva a nutrirsi addirittura dell'altro...nel significato più profondo che esiste...E si assiste al compimento di sani o orrendi atti...
La lettura del libro si conclude con la figura dell'ospite più misterioso e strano della locanda...che ci lascia con una riflessione in cui puoi leggere una triste rassegnazione, ma anche una vaga speranza, quella speranza che io cerco di inseguire nella mia vita, da sempre.
Questo è il libro dell'uomo, che da sempre attende, si pone e pone agli altri domande... e che si immerge nella "danza liquida" della vita.
I protagonisti sono certamente diversi e ho provato nei loro confronti svariati sentimenti: vicinanza, grande tenerezza, profonda stima, commiserazione e tanti altri...perchè in loro c'è l'uomo...c'è molto di tutti noi.
Un libro che mi lascia con una domanda: chi voglio essere io di fronte a questo mare che ci chiama e ci chiamerà sempre? Una persona che vive accanto...o che vuole entrare...o ancora una persona che vuole entarare e vivere fino in fondo, correndo il rischio di rimanere...per sempre "inconsolabile ?"... E chi sarà tra loro il più felice?
...Ma questo è quello che Baricco ha lasciato a me...che mi resterà impresso nella mente anche per delle frasi di una profondità davvero rara e unica per me .
Una per tutte :" ...E NEMMENO SI ERANO DOVUTI CERCARE.QUESTO E' INCREDIBILE, E TUTTO IL DIFFICILE ERA STATO SOLO IL RICONOSCERSI".
Grazie Baricco per questo bellissimo regalo , fatto di verità e non verità...di silenzi...di risa ...di aasurdità...di dialoghi a volte strani...ma di una profondità incredibile...grazie davvero!
Pia

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A chi è portato a riflessioni filosofiche sulla vita...sul modo di vivere.
A chi si fa domande e ... attende un qualcosa...
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Opinione inserita da Anais    22 Gennaio, 2014

Tutt'altro che surreale

Non mi sono mai permessa di fare una recensione su un libro, perché per quanto sia una grande lettrice, non mi considero affatto una grande intenditrice.

Leggere oceano mare è un vero piacere, ogni volta! Stamane l ho finito per l'ottava volta.
È sicuramente un libro davvero emozionante, non smette mai di stupire e di lasciare senza fiato per la semplicità di Baricco di lasciar intendere i fatti più tristi di ogni personaggio. Oltre che alla semplicità di scrittura, un buon lettore non ci mette più di un paio d'ore a finirlo. Per capirlo davvero però servono un paio di letture, perché nessuno è più bravo di Baricco a nascondere la vera identità di una trama o di un personaggio.
Lo trovo un libro molto malinconico, ma ricco di filosofia e di verità.
Il luogo ideale dove leggerlo sarebbe proprio in riva al mare, forse proprio alla Locanda Almayer, dove il tempo non esiste. Infatti questo è un libro senza tempo! Ho solo 20 anni e sono sicura che tra altri 20 lo starò ancora leggendo come fosse la prima volta.

Sicuramente una tra le opere migliori dello scrittore e una tra le più elaborate. Personalmente lo colloco nella mia top 5, a volte penso addirittura sia il mio preferito.
Lo consiglio a tutti, non solo letteralmente. Quando raramente, per mia sfortuna, mi capita di parlare di libri, è il primo a venirmi in mente.

Un capolavoro!

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Tre volte all'alba - A.Baricco
Questa storia - A.Baricco
Senza sangue - A.Baricco
Castelli di Rabbia - A.Baricco

... Insomma, tutti i suoi capolavori!
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Biagini Opinione inserita da Biagini    27 Mag, 2013
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LA LOCANDA PRIMA DEL MARE

Io che sono un amante della prosia (non è un errore, c'è troppa poesia in Baricco per definirlo scrittore di prosa) baricchiana metto Oceano Mare fra i suoi libri migliori. C'è una locanda evanescente, un non-luogo posto sul confine fra la realtà della terra e l'immensità del mare, all'interno di essa si incontrano personaggi dai destini surreali, nel più classico stile dell'autore.
Ogni personaggio di Baricco si lascia ricordare per una sua caratteristica, qui ci sono alcuni fra i migliori che abbia mai creato. Il mio preferito è il pittore Plasson, che vuole dipingere il mare e Baricco nella terza parte del libro ci delizia con l'elenco delle sue opere, uno dei momenti più divertenti del libro, che non svelo per il piacere di chi dovesse ancora leggerlo.
Tutto il libro è scritto con il consueto (se tale si può definire) stile dell'autore, che danza sempre fra il sorriso accennato e il momento malinconico, ma mai strappalacrime. La prima parte è la più classica, forse la migliore, nella seconda Baricco adotta una narrazione in flusso splendida in cui si ripercorre un drammatico naufragio, infine nella terza parte i destini dei personaggi trovano un loro compimento allacciando mirabilmente fili lasciati a svolazzare nelle prime parti.
Se dovessi dire di cosa parla precisamente il libro non saprei che rispondere, di solito se qualcuno me lo chiede gli rispondo "Te leggi, poi mi ringrazi", ogni tanto qualcuno non ha ringraziato, ma uno stile particolare come quello di Baricco non può incontrare i gusti di tutti, sarebbe assurdo pretenderlo. Parlare dei libri di Baricco è un compito arduo, facile è entrarci e lasciarsi portare per mano nella magia.

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Castelli di rabbia, Questa storia, City
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ramona balan Opinione inserita da ramona balan    21 Marzo, 2013
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Oceano mare

Oceano mare. Il mare, come protagonista, nella sua immensità, forza e bellezza. Il mare che distrugge e che accompagna i nostri personaggi come Ann Deverià che vuole guarire dalla malattia dell' adulterio.

L'amante di Ann Deverià ha finalmente scoperto dove il marito l' ha confinata. Le ha scritto. In questo momento forse è già in viaggio verso quel mare e quella spiaggia
-Io verrei qui e vi porterei via, per sempre.
Sorride, Ann Deverià.
-Riditemelo Bartleboom. Proprio con quel tono lì, vi prego. Riditemelo.

Troviamo personaggi particolari, ognuno con una propria caratteristica che li distingue da tutto ciò che avete letto fino a questo momento. Come il professor Bartleboom che sta ancora aspettando la donna della sua vita, e intanto ogni sera le scrive una lettera. E si aggira intorno alla riva del mare, con i suoi quaderni e i suoi strumenti, alla ricerca di dove inizia l' oceano.
E poi c'è Plasson, il pittore. Lo ritrovi lì, sulla spiaggia, immerso nell' acqua gelata fino alle caviglie, intento a dipingere il mare.
La giovane Elisewin, invece, si reca al mare perchè vuole ricominciare a vivere. E' una ragazzina "troppo fragile per vivere e troppo viva per morire che aveva quella bellezza di cui solo i vinti sono capaci. E la limpidezza delle cose deboli."

Volevo dire che io la voglio, la vita, farei qualsiasi cosa per poter averla, tutta quella che c'è, tanta da impazzirne, non importa, posso anche impazzire ma la vita quella non volgio perdermela, io la voglio, davvero, dovesse anche fare un male da morire, è vivere che voglio.

E Padre Pluche, anche lui alle prese con se stesso e le scelte che la vita che deve compiere. Padre Pluche, che sembra quasi un secondo genitore per la piccola Elisewin e che ogni sera scrive una preghiera:
"Non è chiedervi tanto
chiedervi se.
Non è offesa
sperare che voi.
Non è sciocco
illudersi di.
E poi è solo una preghiera,
che è un modo di scrivere
il profumo dell' attesa."

Non ci sono parole per poter descrivere l' opera di Baricco. Per me questo libro ha significato una ventata d' aria fresca, leggendolo mi sono sentita come dopo aver respirato dopo esser stata a lungo in apnea. Non voglio dilungarmi sull' analisi di quest' opera perchè semplicemente non trovo le parole per descrivere il meraviglioso. I personaggi sono unici, indimenticabili, sublimi; lo stile è così particolare che dev' essere letto con calma e tranquillità per poter essere capito. E' pura poesia, che va assaporata.

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AndCor Opinione inserita da AndCor    23 Febbraio, 2013
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E’ possibile 'dire' il mare, l’oceano mare?

Stavolta Baricco fa sul serio. Ma proprio sul serio. Davvero. Perchè ci regala un romanzo elaborato, complesso, costruito su non-luoghi ed ambientato in non-tempi.

Ma procediamo con ordine;
Sette personaggi. Tutti protagonisti, a modo loro. Tutti che alloggiano presso la locanda Almayer, circondata dal mare. Anzi, dall'oceano mare. Un oceano mare che si rivelerà consigliere e carnefice al tempo stesso.
La trama lungo cui si snodano le vicende del romanzo è ampiamente caratterizzata dall'intreccio dei destini dei vari avventori della locanda.
Il professor Bartleboom, figura irrimediabilmente 'piatta' e metafora dell'inettitudine umana; il pittore Plasson, metafora dell'incomunicabilità e di una condizione esistenziale disagiata e semi-apatica; la bambina malata Elisewin, spigliata e piena di vita, accompagnata dal timoroso e strambo Padre Pluche; Madame Ann Deverìa, la quale spera che il mare possa aiutarla a guarire dal peccato morale di cui si è macchiata; il lugubre Thomas (alias Adams), metafora dell'inesorabile attesa che anticipa l'ineluttabile compimento del Destino; e, infine, un uomo avvolto nel mistero, rinchiuso dentro la settima stanza e che, addirittura diverrà protagonista nelle ultimissime pagine del romanzo.
Tuttavia, non c'è da dimenticarsi di Dira, Doom, Ditz e Dol, i 'bambini-spiriti' che guideranno ed accompagneranno le sorti dei vari personaggi.

Il romanzo è composto da tre capitoli, intrecciati fra loro in maniera amabile, deliziosa e svolazzante, con un registro verbale che esorta una totale e completa comunicabilità.
Non esiste aggettivo all'altezza per definire la tavolozza adottata da Baricco: perchè è ricca di discorsi diretti fulminei, di pause ragionate, dello 'stream of consciousness', di illusioni che scadono in disillusioni, di flashback narrativi e di continui cambi di ritmo, di cadenza, di toni, di colori, di sfumature e di stile. Il risultato finale? Sì, questo forse riusciamo a definirlo. Diciamo... Incommensurabile.

Una menzione a parte la meritano senza dubbio i simboli e la sublimazioni di appartenenza avanguardista, nelle quali rimane immerso, neanche troppo a fondo, una serie di dubbi che i vari protagonisti dovranno cercare di fugare e di risolvere:

Dov'è l'occhio del mare? Dove finisce il mare? Come si guarisce nel mare? Cosa attendersi dal mare?

E tutte possono riassumersi semplicemente in: Come 'dire' il mare?


Baricco. Illuminali tu. Illuminaci tu.

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Novecento;
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Minuscola Opinione inserita da Minuscola    29 Gennaio, 2013
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Terza volta

L'ho letto per la terza volta! Per capirlo meglio, ma non c'è stato niente da fare.
Forse l'ho già recensito e se l'ho fatto, penso che la mia opinione non sia tanto diversa da allora.

Questa volta l'ho letto con il cuore, come mi ha suggertio qualcuno.
La prima parte si fa leggere e mi piace la descrizione del mare, ma non mi piacciono le narrazioni: troppo spezzate proprie di questo scrittore.
La seconda e la tereza parte sono un po' confuse per me.
Baricco lascia troppo all'immaginazione del lettore.
Non è il mio genere. Spiace!

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Cla93 Opinione inserita da Cla93    25 Mag, 2012
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Pura filosofia di vita.

Non so da dove cominciare. Non so come sia possibile recensire questo libro.
Non ci sono parole per descrivere quanto sia stato coinvolgente ed emozionante leggerlo: lo stile di Baricco è inimitabile; è come se cambiasse stile quasi ogni pagina: non ho mai letto niente del genere.
Meraviglioso.
Baricco vi fa entrare in un mare di parole e di sogni, e sarà poi duro uscirne: non vorrete più separarvi da questo libro, e dai suoi personaggi buffi e particolarissimi.
Scoprirete le storie degli strani bambini che gestiscono la locanda Almayer; le storie di Bertleboom, un professore che studia i limiti della natura; le storie di Plasson, un pittore che vuole dipingere il mare; di Ewelin, una giovane ragazza malata di paura e del prete che la accompagna; la storia di Ann Deveria e dek suo amante.
Scoprirete la storia del naufragio della Alliance, fregata francese; dove 147 uomini vennero abbandonati su una zattera e lasciati alle intemperie del mare, e di Thomas, un sopravvissuto: è lo stesso naufragio di cui Gericault farà un dipinto romantico, “La zattera della Medusa”.
Baricco vi prende dolcemente per mano e vi fa camminare su parole leggere, con un ritmo di ampio respiro dove si alternano momenti esilaranti a momenti molto tristi.
È come leggere un’armoniosa poesia, è come ascoltare una melodia deliziosa; è come sedersi su uno scoglio in spiaggia e osservare l’immenso mare, l’immenso oceano mare; osservare la vastità dell’infinito e sentire di fronte ad esso la nostra infinita piccolezza.
Vi rimarrà nel cuore.

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Pelizzari Opinione inserita da Pelizzari    07 Mag, 2012
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Dolce mare

E' la storia del naufragio di una fregata della marina francese in un oceano. Gli uomini a bordo cercano di salvarsi su una zattera e tutto il romanzo è un intreccio di vicende di strani personaggi. Sospesi sul bordo dell'oceano, in cerca di sè, col destino segnato dal mare. I registri stilistici sono vari e Baricco rimane sempre per me un autore davvero eccezionale. Ci si innamora dei personaggi, ci si innamora del suo modo di scrivere, delle diverse sfaccettature che lo rendono unico. Com'è dolce perdersi in questo mare. Com'è dolce perdersi in queste pagine.

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LucaA_ Opinione inserita da LucaA_    08 Marzo, 2012
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Un libro che fa riflettere

"Cosa diciamo quando diciamo mare? [...] L'acqua che puoi tenere nel cavo della mano o l'abisso che nessuno può vedere? Diciamo tutto in una parola sola o in una sola parola tutto nascondiamo?"
Mi hanno detto che nella vita non bisogna mai smettere di porsi domande. Quando si finisce di leggere un libro come "Oceano Mare" di Baricco ce ne sono tante e nuove che ti assalgono, secondo me. O almeno per me è stato così. Domande che ti poni sulla vita, la realtà, la fantasia, l'inizio, la fine, la verità, l'amore, la salvezza, il tempo. Non è detto che le risposte arrivino complete e/o esatte (sempre che siano univoche), ma almeno si prova a darle.
E alla fine, è sorprendente pensare che tutte queste domande sono in qualche modo legate a un elemento della natura, per me il vero protagonista del libro: il mare. Secondo l'autore del libro, l'Oceano Mare, che infinito corre oltre ogni sguardo, ha una voce immensa e un odore fortissimo; è orizzonte e sorgente, padrone del nulla, maestro del tutto; è per gli uomini segreto, meta, verità, condanna, salvezza, destino.
L'intero romanzo si sviluppa attraverso la narrazione di diverse storie, legate a diversi personaggi. Le storie sembrano inizialmente del tutto separate e contrastanti, in realtà l'elemento comune a tutte è senza dubbio il mare. L'elemento di mediazione tra le loro vite e l'immenso Oceano Mare è rappresentato da una locanda (nella quale si incontrano), che si trova in riva al mare. Proprio questo luogo di confine è l'unico al mondo in cui "puoi pensare di essere nulla".
Io credo che il lettore non possa che provare simpatia nei confronti di questi personaggi (o per buona parte di loro). Personalmente quelli più simpatici, perchè irriverenti, sono stati il pittore e il professore che montati insieme formano un "matto unico e perfetto".
Data questa composizione il libro, per me, da un punto di vista delle storie narrate, a volte fin troppo irreali, risulta poco avvincente.
Nel totale in alcuni punti ho avuto come l'impressione di leggere e quasi assaporare concetti nuovi che mi hanno permesso di riflettere, ma allo stesso tempo ho come avvertito la sensazione di leggere un libro che nella sostanza della sua trama mi raccontava di storie scarne, volutamente vaghe e fluttuanti nel bel mezzo di ottime frasi ad effetto. Insomma, è una lettura certamente affascinante e impegnativa, ma a volte ti lascia spiazzato, spaesato tra idee incastonate a una trama quasi inesistente.
Lo stile è unico e particolare, fuori dagli schemi tradizionali. Molto più simile a poesia che non a prosa, il linguaggio utilizzato mi è sembrato altamente specifico e volutamente sofisticato. A me, sinceramente, il modo di scrivere di Baricco piace, eccetto quando si dilunga in periodi troppo lunghi.
In totale "Oceano Mare" è stata una scoperta interessante, ma non entusiasmante. Lo consiglio a chi vuole leggere un libro che faccia volare la mente entro paesaggi prima sconosciuti.

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Opinione inserita da Violet89    26 Febbraio, 2012

L'ultima parte contraddice l'intero libro..peccato

All'inizio ho amato questo libro, ci sono state pagine le quali mi hanno davvero emozionato e fatto dire: wow, ma questo Baricco è un Grande!
Sinceramente però tutto quell'entusiasmo è svanito pian piano, dal terzo libro, ovvero la conclusione, lassciando spazio a tanta confusione, poco chiaro a tratti davvero sconnesso, mi ha lasciato qualcosa di incompleto..mi è sembrato come se l'autore fosse partito con un'idea e si è perso nel concluderlo, arrivando al banale, doveva lasciare spazio alla fantasia e a quell'involucro surreale e bellissimo che aveva creato nei primi "2 libri". Forse doveva fare come il suo personaggio Plasson, doveva lasciare quasi quelle pagine "bianche".
Stimando Baricco non posso però dire, che il libro è davvero magico.. per non contare le frasi STUPENDE, scritte in queste pagine!

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Dadda Opinione inserita da Dadda    24 Febbraio, 2012
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Il mare,nel bene e nel male..

Giuro che non era mia intenzione fare la rima (nel titolo).
"Oceano mare" non mi è piaciuto in blocco, ma ci sono dei passaggi che mi hanno colpito davvero molto e che, da soli, valgono l'intera lettura. Ho apprezzato anche l'originale struttura del racconto.
Personalmente le critiche a Baricco le capisco poco. Si dice sia saccente, che sia superficiale, che si arruffiani i lettori (manco fosse Fabio Volo) o che sia troppo preso dalla sua bella scrittura. Credo che ogni scrittore (fra quelli che tali possono definirsi) abbia le sue qualità. Baricco riesce a dare una splendida forma ai pensieri della gente "comune". Fra tutti gli autori con un pubblico piuttosto vasto, mi par che sia uno dei pochi a valer qualcosa, e, a mio modesto parere, riuscire ad arrivare a molti senza scrivere banalità immani non può essere che un pregio.

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Marghe Cri Opinione inserita da Marghe Cri    20 Febbraio, 2012
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Un classico moderno

Una strana bambina, un padre affettuoso, un precettore originale.
Un viaggio verso la guarigione di una malattia misteriosa, una pensione un po’ strana, ospiti dalla personalità assai particolare.
Un pittore che dipinge il mare con acqua di mare, su una tela bianca.
Due innamorati che si sfuggono, si ritrovano, si dividono.
Molte vite si intrecciano sulla riva di un mare che mostrerà tutte le sue facce, passando dall’incantevole distesa tremolante di riflessi, alla sua forma più terrificante di rapace divoratore di vite umane.
In effetti il mare è il personaggio principale del libro, tutti gli uomini le donne e i (sorprendenti) bambini che gli girano intorno non sono che comprimari.
Un po’ favola, un po’ fantasia visionaria, testo di grande respiro e fortemente ispirato.
Poesia in prosa, prosa poetica, originali colloqui con Dio in forma di lunghissime poesie.
Un genere a sé stante, impossibile da omologare ad un altro testo. Sorprendente.
Anche se per me la prosa di Baricco è un po’ troppo barocca, ripetitiva, artificiosa ed alla lunga mi risulta stancante è comunque assai ben costruita ed ha una resa eccezionale, incancellabile nel ricordo.
Ci sono moltissimi passaggi di una bellezza folgorante. Ne riporto uno facendo con ciò torto a molti altri, ma non posso certo copiare tutto il libro!


[...]
Il mare incanta, il mare uccide, comunque spaventa, fa anche ridere, alle volte, sparisce, ogni tanto si traveste da lago, oppure costruisce tempeste, divora navi, regala ricchezze, non dà risposte, è saggio, è dolce, è potente, è imprevedibile. Ma soprattutto il mare “chiama “. […] Non smette mai, ti entra dentro, ce l’hai addosso, è te che vuole.
[…]

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Cristina72 Opinione inserita da Cristina72    31 Gennaio, 2012
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Molta ostentazione, poca sostanza

Baricco non mi ha entusiasmato. C'è qualcosa di non ben amalgamato in questo libro, qualcosa che non torna.
"Se il mare non lo si può più benedire, forse, lo si può ancora dire". Frasi di questo genere danno l'impressione che lo scrittore si diverta a giocare con le parole, buttandole giù secondo l'ispirazione del momento per vedere che effetto fanno. Se suonano bene, ci costruisce attorno un episodio.
I primi capitoli del romanzo sono come una fiaba sussurrata all'orecchio: l'atmosfera è surreale e l'unico contatto con la realtà è l'ironia (a mio parere, la parte migliore dell'opera). C'è la locanda Almayer, luogo-non luogo soffuso di un'aura romantica, dimora di angeli e rifugio di anime inquiete.
A ridosso c'è l'"oceano mare", che incanta, uccide, commuove, spaventa, è saggio, dolce, potente, imprevedibile, e chi più ne ha più ne metta.
Poi si cambia registro, la fiaba si spezza e si conosce "il ventre del mare". Suggestiva la descrizione del naufragio da parte dei due sopravvissuti, il loro lento scivolare negli abissi della disperazione.
Alla fine, il truce si mescola al fantastico, i destini si incrociano e la locanda diventa scenario di un conto da regolare.
Forse mi è sfuggito il profondo significato dell'insieme, ma lo scopo del libro sembra essere più che altro l'ostentazione di una certa prodezza stilistica, con annesso repertorio di svolazzi e frasi ad effetto.

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Bi Opinione inserita da Bi    14 Gennaio, 2012
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Il libro della mia maturazione

Da tempo mi ero allontanata dalla lettura. Poi Oceano Mare a cui devo la mia rinnovata passione per la lettura. Decisamente il migliore libro di Baricco, meraviglioso lo stile, alcuni passaggi sono indimenticabili, soprattutto la parte del disastro in mare. Grazie ad Alessandro Baricco e alla mia compagna di università Francesca per avermelo fatto leggere.

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Baricco Castelli di Rabbia
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Sydbar Opinione inserita da Sydbar    11 Gennaio, 2012
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Oceano mare

Alla fine del libro mi domando se trattasi di poesia prosastica o prosa poetica???
Il libro comincia disorientando il lettore, ci si sente come su di una nave alla deriva in una notte nuvolosa e tempestosa, senza bussola per orientarsi e con le vele ormai strappate dal vento forte, il buio diventa conforto e terrore, come dice Baricco stesso, tu sei lì indifeso e non sai come reagire...
Il mare ha un limite??? Può esserlo una spiaggia la cui sabbia cambia aspetto ogni notte pur rimanendo sempre se stessa???
Gli occhi ti serviranno a ben poco se non sai quello che serve guardare ma sappiamo davvero cosa guardare???
Per fortuna dopo ogni notte buia e tempestosa c'è sempre un'alba e l'autore la dipinge con sfumature accennate e forti allo stesso tempo grazie all'ausilio di personaggi le cui vite diverranno un intreccio grazie al quale si crea una corda con cui legare la nave ad una banchina nel porto della vita, forse la locanda Almayer.
Elisewin, Padre Pluche, Ann Deverià, Plasson, Bartleboom, Savigny, Adams, Dood, Ditz, Dol, Dira e la "bella bambina"...personaggi unici soavi come una sinfonia appena accennata ed impetuosi come la Sinfonia n. 9 di Beethowen.
Baricco attraverso quest'opera è una fonte di sogno e dura realtà che si legge in pochissime ore in cui l'animo è scosso da un variegato bouquet di sensazioni a volte anche contrastanti.

Ringrazio la mia Amata nipotina Simona per questo gradito ed apprezzato libro che promuovo e consiglio di leggere a tutti.

Buona lettura.
Syd

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Elizabeth Opinione inserita da Elizabeth    26 Dicembre, 2011
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Oceano mare

Primo libro che leggo dell'autore. Mi ha colpita! Stile interessante, buono il modo di rendere pensieri dei protagonisti e dialoghi! Intreccio particolare, storie che si richiamano tra loro.. Divertente in alcuni momenti (Bartleboom), da brividio in altri (descrizione del naufragio ad opera di Savigny e Thomas-Adam) e infine profondo nella descrizione dell'oceano mare. Molto molto carino!

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C.U.B. Opinione inserita da C.U.B.    24 Novembre, 2011
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Il grande Oceano. Oceano Mare.

Che romanzo questo.
Baricco sa stupirmi, non posso dire altro.
Non un romanzo convenzionale. Non una trama precisa, non uno stile narrativo comune.
Tutto e' un po' speciale.Particolare. Su un livello diverso.
Un protagonista...no nemmeno quello.
Tante storie in una storia in storie che si uniscono si aggrovigliano , nascono , muoiono.
Tanti personaggi in primo piano, ogni storia e' importante. Personaggi pazzeschi, reali ma irreali.

In una locanda che c'e' o forse non c'e'.
CHe puo' esserci, bella, di una bellezza solo sua, e un attimo dopo sollevarsi nel vento e di vento diventare.
"Cosi' era la locanda Almayer. Aveva quella bellezza di cui solo i vinti sono capaci. E la limpidezza delle cose deboli. E la solitudine, perfetta, di cio' che si e' perduto."

C'e' lui l'Oceano. Il Mare. L'Oceano Mare.
Il regista, colui che e' onnipresente e ha il potere di decidere e stravolgere la storia e il destino dei personaggi che inevitabilmente lo sfiorano, lo toccano,si fanno guarire, da lui vengono divorati, portati alla pazzia,ne fanno giacilio per il sonno eterno.
E frasi bellissime...pennellate di talento nella penna di questo autore, il pennino intinto nell'inchiostro dell'Eleganza.
Parole, pensieri, riflessioni che ti butta li, in continuazione, quasi fosse normale parlarsi cosi', cantando questi versi di velluto.

"Perche' nessuno si possa dimenticare di come sarebbe bello se, per ogni mare che ci aspetta, ci fosse un fiume, per noi. E qualcuno - un padre,un amore, qualcuno- capace di prenderci per mano e di trovare quel fiume- immaginarlo,inventarlo- e sulla sua corrente posarci, con la leggerezza di una sola parola, addio..."

Inevitabile ogni tanto fermarsi e chiedersi, Ma come se le inventa?
Da dove gli vengono queste idee, questa fantasia, questa meraviglia.
Sono angeli o uomini coloro di cui parla ? NOn saprei.
Ma ci sono dipinti bellissimi in questo romanzo.
Tela bianca.Solo tela bianca. A dipingere il mare, con acqua di mare.

Questo e' Baricco,altra spiegazione non c'e'.
Vale la pena di sentire il profumo del suo mare.
Di assaggiare il suo sapore. L'amore, la disperazione,l'amicizia,la vendetta,la morte che esso trascina nel grembo o sputa schiumose sulla terra.
Oceano Mare.Buona lettura.

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Fò Opinione inserita da Fò    20 Settembre, 2011
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Oceano mare..

"Oceano Mare".. Un titolo stupendo. Già soltanto da quello ci si rende conto dell'immensa delicatezza, ma allo stesso tempo della forza che Baricco ci ha racchiuso dentro.
Un libro magico, un'atmosfera da sogno, tutti ingredienti che fanno di questo Libro un capolavoro.
Le vicende dei personaggi che poco a poco impariamo a conoscere, si dispiegano sotto i nostri occhi incantati dallo stile unico di Baricco.
Una scrittura impeccabile, una storia toccante, che può nascere soltanto da un animo sensibile come il suo.
Un Libro da leggere e da rileggere.

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Opinione inserita da Sara    16 Settembre, 2011

Oceano-mare: il paradosso dell'esistere

Baricco è uno scrittore unico nel suo genere: immediatamente riconoscibile e per questo, ogni volta che ci si appresta a leggere un suo libro, si deve essere cauti e pazienti. Non tutto è subito chiaro, anzi, l'aspetto più interessante della sua scrittura è il senso di spaesamento che si ravvisa pagina dopo pagina, parola dopo parola. Un mare, quello di questo romanzo, clemente e assassino, benevolo e malvagio, rifugio per amanti e al tempo stesso sordo contenitore di una vita che non è stata vissuta, che aspetta, che attende e che non è mai clemente. Sono questi i caratteri degli stessi protagonisti: uomini e donne stanchi, fiabeschi a tratti, ricchi di sentimento e tutti sono irrimediabilmente legati a oceano-mare: colosso che agita i ricordi, che tormenta il presente che scuote nell'interno. Si è soli nel mare, ci si sente inghiottire dalla sua potenza e il mare, qui nel romanzo,salva e consola, uccide e rigenera e nel suo paradosso costituisce l'unico vero protagonista di tutto il libro che a mio parere è uno dei romanzi migliori che abbia mai letto...(contemporanei ovviamente)

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R๏гy.o° Opinione inserita da R๏гy.o°    17 Luglio, 2011
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Unica 'opera letteraria' di Baricco

"Non ti ho amato per noia, o per solitudine, o per capriccio. Ti ho amato perché il desiderio di te era più forte di qualsiasi felicità. E lo sapevo che poi la vita non é abbastanza grande per tenere insieme tutto quello che riesce a immaginarsi il desiderio".

C’è poesia in Baricco, una poesia travestita da prosa. Una poesia che scuote gli animi, li rinvigorisce e li disseta. Non capisco perché alcuni sostengono che Baricco sia un furbetto, un abile mescolatore di parole che nella sostanza non dice nulla. Bhè, a me ha detto molto. E lo ha fatto in un maniera così elegantemente innovativa che mi ha spiazzato. C’è una musicalità nelle sue parole da togliere il fiato. C’è un progetto, dietro gli eventi apparentemente scollegati, incredibile. C’è salsedine, di quella che quando finisci di farti la doccia, continui a sentirla sulle gambe, nelle braccia, nel volto. E non puoi toglierla via: non puoi perché non vuoi, lei è un segno semi-indelebile dei momenti in cui sei stato vivo. Là, in mezzo al mare. All'oceano mare.

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Doppiafaccia Opinione inserita da Doppiafaccia    29 Giugno, 2011
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L'oceano della vita

Questo libro narra di una storia che racconta di storie. Parla della vita e delle sue piccolezze, parla di diversi punti di vista da cui si può guardare, parla dei piaceri e delle sofferenze che ci può legare.
Una locanda che accoglie diversi personaggi con una loro storia e caratterizzazione. I miei preferito sono il professore e il pittore, una coppia strana che vi faranno divertire e commuovere.
Baricco narra tutto in una sorta di nuvola bianca che vi circonderà, sarà una canzone lieve che vi accompagnerà nella lettura. E' qualcosa di diverso ma che io personalmente ho amato.
E' qualcosa di diverso ma che fa star bene.

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Indigowitch Opinione inserita da Indigowitch    28 Novembre, 2010
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Lieve delusione

Purtroppo chi mi conosce sa che non vado matta per Baricco.
Eppure ho continuato a leggerlo per capire cosa ci trovassero i suoi accaniti lettori. Ebbene: "Oceanomare" è sicuramente una delle sue opere più decantate, quella di cui i baricchiani doc sanno ogni virgola, ogni frase ad effetto e via dicendo.
E in effetti c'è tutto quello che serve ad arruffianarsi furbescamente il lettore.
C'è una locanda sperduta vicino al mare, che ospita una serie di personaggi particolari. C'è il pittore che non riesce a completare il capolavoro della sua vita, la bellona misteriosa che gira sempre col suo mantello très chic, il bonaccione malinconico che non ha mai conosciuto l'amore (Bartleboom), e poi...ah, sì..l'uomo misterioso dalle mille ferite nascoste, e la principessina candida che non sa nulla della vita, ed è accompagnata dall'ironico (finalmente..) Padre Pluche.
Il mare, che dovrebbe essere il filo conduttore della storia, è solo un acquarello sbiadito.
E' bravo Baricco a "giocare" con le parole, a squadernarci la splendida descrizione marmorea di un naufragio, così finta, così patinata persino nei momenti più cupi e feroci.
Ed è altrettanto bravo a raccontarci queste storie fatate, deprivate del nocciolo pulsante della realtà, sicché ci sembrano incredibilmente distanti e nebbiose, così poco sentite.
Se vi piacciono le descrizioni sofisticate, le affermazioni esistenziali ma non troppo, le storie tragiche ma non troppo, se vi piacciono le sensazioni ovattate, attutite, trincerate sempre dietro a uno stile furbamente suggestivo e arioso: accomodatevi.
Spero che almeno a voi questa lettura lasci qualcosa: a me, non ha lasciato nulla.

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garo Opinione inserita da garo    18 Agosto, 2010
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Un omaggio a zia Adelaide

La prima volta non mi è piaciuto molto. L'ho trovato troppo lezioso.
Poi l'ho riletto, dopo un po' di tempo.
Poi una terza volta.
Ora sono circa alla decima.
Tutte le volte scorgo un particolare che prima mi era sfuggito. E la storia, che mi sembrava scarna, è diventata un poema.

Sto ancora aspettando di addormentarmi e sognare il MIO circo Bosendorf.

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Non è un romanzo da leggere sotto l'ombrellone o facendo la fila alle poste, sia ben chiaro.
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Minny Opinione inserita da Minny    29 Marzo, 2010
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Siamo in alto mare...

Lessi questo romanzo anni fa.Avevo dinanzi un lungo viaggio e il libro era uscito nei "Miti" a prezzo più che accessibile.
Ne avevo sentito dire o meraviglie o peste. Lo lessi con cura , l'ho riletto ultimamente. Come allora sono rimasta in una sorta di via di mezzo: brillante lo stile, deboli le storie.
Non ha niente a che vedere ad es. con le pagine "marinare" di Conrad, tanto per fare un esempio maiuscolo: ne esce malconcio.
Nuoce anche, secondo me, a Baricco l'eccessivo battage in suo favore da parte di un certo settore della critica e dei lettori.
Se si sono letti altri grandi romanzi o classici del filone "marinaro" - ed è il mio caso- si resta delusi, ferma restando l'innegabile abilità stilistica di Baricco.

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tutto sommato sì : ai fan di Baricco
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