Il tempo che vorrei
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Una storia possibile
Partendo dal presupposto che non é scritto con uno dei migliori stili che abbia incontrato o con la storia più avvincente, nella sua semplicità riesce a prenderti, a lasciarti qualcosa.
Una semplice storia d'amore tra due persone finita male dove lui cerca in tutti i modi di recuperare.
A volte surreale e banalizzata ma nonostante ciò, proprio per il fatto che é una storia che potrebbe accadere a tutti, anzi, abbastanza comune direi, riesce a prenderti, a volte mi é sembrerò di leggere parti della mia vita, del mio modo di pensare. Adoro i personaggi di Fabio Volo.
Pagine scritte in modo semplice, scorrevole, alcune molto profonde, che ti viene voglia di rileggere.
Lettura consigliata a qualsiasi genere di pubblico.
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MERITIAMO TUTTI UNA SECONDA OCCASIONE
La settimana scorsa ero su un treno diretta a casa: ero stanca, avevo caldo, sonno e provavo quella sensazione di vuoto allo stomaco tipica di quando hai appena passato due ore su un esame universitario e non sai quanto dovrai aspettare per conoscerne i risultati. Per passare il tempo stavo ovviamente leggendo quando ecco accadere il dramma: uno sconosciuto seduto di fronte a me tira fuori un romanzo, alza lo sguardo e incontrando i miei occhi mi chiede cosa stessi leggendo. Dopo aver sentito la mia risposta alza con orgoglio la copertina del suo che riconosco subito come uno dei tanti romanzetti firmati Fabio Volo.
Ora, al di la del fatto che ho volontariamente ignorato il mio compagno di viaggio in seguito a questa scoperta, ho avuto una sorta di triste epifania: ho sempre denigrato il buon Fabio e i suoi romanzi basandomi sull’aver sfogliato un suo libro e aver letto qualche passaggio qua e la ma non gli ho mai dato modo di spiegarsi, di dire la sua insomma. Così dopo aver consultato le mie fonti segrete ho deciso, nonostante la ferma opposizione dei miei neuroni e del mio buon senso, di leggere “Il tempo che vorrei”.
Il protagonista, Lorenzo, è un ragazzo profondamente in sintonia con le proprie emozioni (non potete neanche lontanamente immaginare la frequenza con cui leggerete “ho pianto” ), un po’ come una giovane donna. È nato in una famiglia povera (anche questo non smetterà mai di ripeterlo), ha abbandonato gli studi per portare un po’ di soldi a casa, per una serie di fortuite coincidenze ha fatto carriera e si è trasferito a Milano. Qui ha incontrato la sua “lei” con cui ha convissuto per poi essere abbandonato perché “impossibilitato ad amare qualcuno”: il romanzo è incentrato su una lunga introspezione che analizza minuziosamente il rapporto di Lorenzo con il padre e di Lorenzo con la sua ex, infarcito di luoghi comuni, frasi fatte, immagini stereotipate e emozioni latenti che hanno confermato la mia teoria secondo cui l’80% dei libri del piccolo Fabio sono composti da frasi tratte dai Baci Perugina e il restante 20% da punteggiatura.
Leggere il quinto romanzo di Fabio Volo è stato stilisticamente parlando un po’ come frequentare un corso preparto,: i paragrafi sono composti da brevi frasi. Immaginate lo strazio di dover spezzare il ritmo di lettura appena ingranato. È lo stesso che chiedono di fare alle partorienti con la loro respirazione per far nascere il proprio pargolo. È lo stesso meccanismo che sto usando in questo momento. Non sentite un formicolio alle mani?
“Il tempo che vorrei” è un libro che mi ha fatto pensare al passato: ricordo con nostalgia quando ero un’adolescente complessata che trascorreva i pomeriggi a riflettere con il mio migliore amico ai tempi del liceo su cose come il senso della vita, le relazioni tra gli esseri umani, l’amicizia e l’amore.
Allora ho capito.
Fabio Volo questo periodo di profonda riflessione critica, saccente e un po’ bohèmienne non l’ha ancora superato: va ancora in giro portandosi a braccetto la versione brufolosa di se stesso e come tutti gli adolescenti di oggi sente la necessità quasi fosse una missione umanitaria (non richiesta, tra l’altro) di dover condividere le sue turbe con noi attraverso i suoi libri.
Fabio Volo è il Federico Moccia degli adulti: viene acquistato da una generazione di post-adolescenti che credono di essere “cresciuti” per il semplice fatto che sono trascorsi più di trent’anni dalla loro nascita ma che in realtà sono ancora affossati nella triste palude della loro tenera età cerebrale e non sono in grado di superare le difficoltà che spesso devono affrontare.
La quantità materiale di libri venduti da un autore del genere è un triste sintomo di come la nuova generazione di adulti si rapporta al mondo; allora cari giovani sbarbatelli, vi svelo un segreto: ogni singolo essere umano sulla faccia della Terra ha passato, sta passando o passerà dei brutti momenti. È la vita, un roller coaster la cui velocità la stabiliscono i fatti: a voi non resta che godervi il giro.
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CAFFE' NERO BOLLENTE
Bello.
Più bello se, come in questo caso, la recensione è fatta a mente fredda, dopo un po' di tempo da quando l'ho letto.
Lo stile di Volo (oltre a questo ho letto solo "Le prime luci del mattino") mi piace. E' semplice. Diretto. Vicino.
La trama è un po' banale, anzi, più che banale è ... è una storia come potrebbe capitare a tanti. E proprio per questo acchiappa. E il rischio, per lo scrittore, di cadere nel ruffiano è alto. Tuttavia, mi sono voluto convincere che Volo non mi abbia preso in giro e che sia stato onesto nello scrivere. Con questa convinzione il libro è davvero più appagante.
Altrimenti ... altrimenti non vale gran che ... se non come passatempo.
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Tutti i miei domani per un solo ieri
Fabio Volo.Molti sentono questo nome e fanno una smorfia.Pensano che non sia uno scrittore o che i suoi libri siano solo per ragazzine.La maggior parte di queste persone però non hai mai aperto un suo libro.E la cosa peggiore è giudicare un libro dalla copertina."Il tempo che vorrei" racconta di Lorenzo,un uomo,che ha fatto tanti errori e sente di non poter rimediare,di aver perso l'occasione per essere felice.La storia viene raccontata in prima persona attraverso una serie di ricordi che portano il protagonista a riflessioni sulla propria vita.E sono le riflessioni,una delle tante cose belle di questo libro.Un esempio? "Quando non stai più con la
persona con cui vorresti stare, il pensiero di lei ti entra nella testa nei momenti più impensati.
All'improvviso vieni assediato da ricordi e immagini. Succede ogni volta che il presente
sembra passare nella tua vita senza degnarti nemmeno di uno sguardo, e allora finisce che
vivere negli angoli e nelle pieghe di giorni passati è più bello di ciò che stai vivendo."
La storia può sembrare banale,una persona che soffre per amore,che novità!Qualsiasi storia potrebbe esserlo ma oltre ai singoli eventi,esiste anche il modo in cui vengo raccontati e come si arriva ad essi.Questa rottura porta il protagonista a riconsiderare se stesso e la sua vita,a domandarsi chi è realmente Lorenzo.Amo questo libro perché per molti aspetti,mi ritrovo in Lorenzo e quindi riesco a capirlo.Forse non sarà un capolavoro letterario pieno di paroloni,ma spiega i sentimenti dell'animo in modo che ti arrivino dritti al cuore ed è questa la cosa bella di un libro che ti rimane dentro,che riesci a farlo tuo...
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Perchè il tempo è prezioso
Ho terminato questa mattina dopo appena una settimana questo libro di Fabio Volo che giudico piacevolessimo, scorrevole, emotivamente coinvolgente. Per me è la prima volta con Volo, l'ho sempre snobbato, ma devo ricredermi, perchè l'autore con questo libro è riuscito a toccare il mio cuore, Lorenzo è diventato mio amico e come spesso accade mi è dispiaciuto lasciarlo. Io ho scelto Il tempo che vorrei, perchè colpita dalla trama, il tempo spesso mi ossessiona, e questo libro da la percezione di quanto il tempo sia importante, e di come spesso non si riesca ad arrivare in tempo...
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IL TEMPO CHE VORREI?!?
Il protagonista di questo romanzo è un uomo che affronta un rapporto difficile con un padre presente ma anche assente e una donna, una Lei che lo ha lasciato, se n’è andata e sta sposarsi.
Fabio Volo ripercorre sin dall’infanzia la vita del protagonista e tre sono i temi principali: 1-il disagio del giovane Lorenzo che proviene da una famiglia umile che a stento riesce arrivare a fine mese, il senso di inadeguatezza che prova quando si confronta con gli altri perché non ha ciò che hanno loro e non è come loro, perfino quando sarà adulto e affermato professionalmente continuerà a trascinarsi quest’ombra che diventa un senso di colpa nei confronti della famiglia; 2-il rapporto difficile con un padre che è fisicamente presente ma umanamente è distante, lavora e basta, la fatica che fin da piccolo fa per conquistare anche un solo cenno della sua attenzione o approvazione; 3-Lei, una donna il cui nome non verrà mai pronunciato all’interno del romanzo se non alla fine, Lei che lo ha lasciato se n’è andata e sta per sposarsi perché lui è sentimentalmente immaturo o incapace di amare.
Le basi questo libro le ha tutte e alcune sono anche particolarmente toccanti, non di certo quando un capitoli si e uno no, come un mantra che ti perseguita, parla di Lei che lo ha lasciato, se n’è andata e sta per sposarsi . Se per il protagonista LEI è un’ossessione per il lettore è un incubo! Arrivata ben oltre la metà del libro ti fai una domanda: ma la storia quando inizia?
A differenza degli altri, in questo libro Fabio Volo non è particolarmente ironico o scanzonato (escluso l’attore non protagonista Nicola) ma va benissimo così! Il punto è che manca la storia o al massimo ha una struttura molto debole, sembra tutto una premessa, potresti tranquillamente leggere le ultime pagine del libro e hai letto tutto. Bisogna dargli atto che la lettura è molto fluida e semplice, come in tutti i suoi libri non è mai pretenzioso….ma una volta finito il libro sembra quasi incompleto, bastava sforzarsi un po' di più.
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ripetitivo
Ho letto questo libro dopo l'euforia di "E' una vita che ti aspetto" ed "Un posto nel mondo" , ma non si è rivelato all'altezza delle mie aspettative . Il succo della storia mi sembra molto simile ai precedenti , l'autore espone i problemi del protagonista senza però poi darne una soluzione , non ci sono indicazioni temporali che permettano di seguire per bene tutte le vicende della vita di Lorenzo e il finale è tristissimo e senza significato . Davvero non sono riuscita a capire che cosa voglia dire ! Dopo che i primi due li avevo trovati bellissimi , questo mi ha delusa molto !
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Utile come fermalibri (forse)
Sono sempre stato critico nei confronti di Fabio Volo: non mi riesco a capacitare di come un personaggio così scialbo, incolore, sempliciotto, pseudo-ribelle frutto della televisione e della radio possa aver scritto "libri di grandissimo successo" come dicevano molti miei compari che leggevano i suoi tomi.
Ebbene, un giorno d'Esselunga, trovai in superofferta uno dei suoi masterpiece, e decisi di comprarlo.
Quando mai.
E' stata una lettura deprimente. Non per la storia, la storia più banale che si possa mai raccontare (e con "banale" nel vero significato della parola, ossia "comune, che puoi riscontrare ogni giorno") ma per il modo in cui è impostata: un'accozzaglia dei pensieri più deprimenti di qualsiasi persona che si senta frustrata.
Va bene, può essere che Volo voglia raccontare la vita "comune", ma non così. Si vede lontano un miglio che non ha nemmeno la licenza superiore. Il lessico è di una povertà sconcertante, turpiloquio perché-va-così-tanto-di-moda a iosa, sessosessosessosesso ed un finale da farti venir voglia di prendere il libro e buttarlo fuori dalla finestra dopo essere andati in questura a denunciare una violenza mentale.
Vanno bene le letturine leggere, quelle "per evadere", ma questa non è lettura leggera, figuriamoci letteratura.
La domanda che mi sono posto alla fine del libro non è stata "ma perché quello là scrive questi insulti alla lingua?" ma "perché in Italia vengono pubblicate porcherie del genere?"
Ecco. Ponetevi questa domanda: perché in Italia vengono pubblicati libri di personaggi VIP che parlano di come la vita sia "schifosessofrustrazioneamoreritornanonlasciarmicazzo" (e non alla Bukowski eh) e non vengono pubblicati romanzi, racconti di gente comune che magari si è impegnata a fondo per creare qualcosa di bello da condividere col mondo? Perché dare precedenza a porcate del genere?
Perché fanno immagine? Beh, se questo libro sperava di celebrare il presunto talento di Volo credo lo abbia stroncato definitivamente (sul piano letterario).
Spero vivamente Volo non riempia ancora una volta le librerie di porcate simili perché nemmeno Cinquanta Sfumature di Grigio riesce ad essere così ributtante.
Nessuna trama, nessun messaggio, nessuna morale... il nulla.
Appena 200 pagine scritte in Caslon 20 (20!!!!) che possono leggere anche i presbiti più disperati.
Fortemente sconsigliato.
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Ributtante
Ho letto molti brutti libri nella mia vita. Dall'insulso "Io e te" di Ammaniti al noioso "Dottor Niù" di Benni, fino ai classici indigesti "Cuore di tenebra" e "I Malavoglia". Ma nulla potrà mai competere con "Il tempo che vorrei" di Fabio Volo. L'arroganza, la pateticità, gli stereotipi, il provincialismo, la ripetitività, la morbosità, il viscidume, condensati tin 152 pagine. Mi capacito solo ora del perchè abbia tanto seguito tra il pubblico femminile, soprattutto quello che legge poco o nulla. Batte forte su ciò che le donne desiderano, ci gira attorno con fare navigato, come quei ridicoli playboy da riviera romagnola. Per chi ama la letteratura, è un affronto e una minaccia.
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bello, ma spero in un seguito
Premessa: da 0 a 10 è pur sempre un 8 pieno.
Diverso dagli altri libri di Fabio, che ci aveva abituati troppo bene. Non ho trovato lo stesso tema della "crescita", ad esempio, di "è una vita che ti aspetto" e "un posto nel mondo" (me lo sarei aspettato e... mi sarebbe piaciuto). Il protagonista, Lorenzo, non cresce. O meglio, cresce "fuori" nel senso che riesce a dare alla sua vita un taglio nuovo, uscendo da una crisi. Però è una crescita solo quantitativa, non qualitativa. La crescita "interna" pare non avvenga. Crescono altre figure (il padre), ma non si capisce bene come e perchè. Sembra quasi che sia lui a indurle a crescere, ma non è chiaro. Lorenzo è supplichevole, pretenzioso, bisognoso, debole. Ovvio che è molto simpatico, ma non dà la stessa ispirazione di altri protagonisti dei suoi libri. La sensazione è che non "dia risposte". Mi sembra una specie di spin off: riciclare idee già usate, ma metterle insieme in modo un po’ troppo ripetitivo. Quindi, se uno ha già letto libri di Fabio rischia di rimanere deluso. In caso contrario risulterebbe di sicuro una novità.
Ad ogni modo il libro è molto coinvolgente, scorrevole, emozionante.
Il finale induce a sperare che ci sia un seguito.
Fabio, per favore, riprendi in mano questa storia e finiscila: "il tempo che vorrei 2".
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Preziosissima clessidra
E’ la cosa più preziosa che abbiamo. E’ la cosa che usiamo meno bene. E’ la cosa che più spesso rimpiangiamo. Il tempo. Questo libro ci aiuta, con un linguaggio fresco, giovane, in cui tutti noi ci riconosciamo, a fare un lungo viaggio alla ricerca del tempo che abbiamo perso e che non abbiamo più. Perché Lorenzo, il protagonista, compie questo viaggio alla ricerca di se stesso e dei suoi sentimenti, quelli più autentici, quelli più profondi. Ed è un viaggio che ognuno di noi dovrebbe intraprendere, per tempo, prima di non poter più parlare con le persone a cui tante cose non si sono mai dette, prima di non poter più stringere tra le braccia la persona al mondo che più di tutte ti ha voluto bene. E’ uno dei libri di Fabio Volo che ho amato di più, per come ti prende, per come ti ci specchi, perché è sincero, puro. Ci sono tanti riferimenti culturali a film, arte, musica, che te lo fanno “appartenere”, ti ci riconosci, perché ti senti parte del suo stesso mondo. E c’è una frase, del cantante Janis Joplin, che fa a questo libro la migliore fotografia possibile: “cambierei tutti i miei domani per un solo ieri". Facciamolo, oggi.
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Impossibile non identificarsi
A mio avviso il miglior libro di Fabio Volo. Non sono tanto la trama o i contenuti a colpire, quanto la capacità di far sentire il lettore protagonista diretto della storia. Non importa se quest'ultimo è uomo o donna, se i suoi problemi sono attinenti al contesto sentimentale, lavorativo o familiare....con le sue riflessioni è capace di instaurare un rapporto simbiotico con il lettore. Dire che tratta temi importanti come la solitudine, l'amore tra padre e figlio, l'ossessione amorosa in modo leggero sarebbe scorretto...perchè i ragionamenti e le emozioni descritte sono narrate con un'autenticità impareggiabile. E' un modo di esprimersi spontaneo, di una persona semplice che si ritrova a fronteggiare i suoi pensieri, come tutti noi ogni dobbiamo confrontarci
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una parte di ognuno di noi
Ho sempre amato lo stile di Volo e le sue storie. Il suo modo di descrivere in modo semplice una realta in cui dal più al meno tutti ci riconosciamo, problemi comuni, storie condivise, amori persi e ritrovati. Questa sua ultima fatica descrive in modo vero la difficolta di dare il giusto valore ai rapporti d'amore, siano essi verso la prorpia famiglia che verso il partner. Lorenzo il protagonista nel suo tentativo di diventare adulto, affronta la vita con superficialità e distrugge per mancanza di coraggio i rapporti con le persone che gli sono vicine. Se ne rende conto ma non ne vuole prendere pienamente coscienza. Deve capire che la sua vita è vuota perchè ha lasciato che le cose accadessero senza apprezzarle, per poter rimpiange il tempo fuggito e desiderare di poter tornare indietro. Decide per la svolta. Tenta di recuperare il rapporto con il padre e cerca il modo per riconquistare Federica, la donna che ha amato senza saperglielo dire. Indipendentemente da come andranno le cose sarà un uomo diverso, a questo punto saranno gli altri a dover decidere se credere ancora in lui o se preferire considerarlo un capitolo chiuso.
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il tempo che vorrei...
...cambierei tutti i miei domani per un solo ieri...il tempo che vorrei...,il tempo che vorrebbe indietro Lorenzo,giovane ragazzo di provincia che riesce a farsi strada attraverso il lavoro di pubblicitario abbandonando il suo aiuto al bar del padre,praticamente sull'orlo del fallimento...il tempo che vorrebbe indietro per amare e farsi amare con piu' consapevolezza dalla donna che ormai lo ha lasciato perche' vedeva in lui queste "incapacita'",un uomo che non ha nemmeno avuto il coraggio di trattenerla quando se ne e' andata ...Una scrittura scorrevolissima e semplice,si legge davvero in un soffio,commovente e toccante anche nelle descrizioni dei piccoli gesti quotidiani,l'incapacita' di comunicare da parte sua e da parte del padre nel quale alla fine si rivede come in uno specchio,le attenzioni e i comportamenti dei genitori fanno davvero venire le lacrime agli occhi,gente semplice,umile,piena di dignita'...quelle persone che accettano una tazza di caffe' se solo la stai gia' facendo per te,persone che per "riguardo" non chiedono di saldare i conti ai loro debitori...a me,personalmente,hanno commosso questi particolari..perche' mi hanno riportato alla mente i miei cari nonni.Toccante quando Lorenzo e il padre aspettano insieme l'esito degli esami...per la prima volta dopo anni riescono a toccarsi...triste il finale della sua storia con lei....anche se probabilmente si ameranno per sempre...ma ormai non si puo' piu' tornare indietro...per questo dico:ama intensamente ogni giorno come se fosse l'ultimo...Il primo libro di Volo che leggo e sinceramente non pensavo mi coinvolgesse tanto,il suo stile semplice riesce a farti arrivare dritta al cuore ogni piu' piccola e grande emozione.
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Lacrime come ricordo di questo libro...
Potrei dire solo una cosa...ho pianto.
Forse la trama non brilla d'originalità, ma il suo modo di scrivere (che mi ha notevolmente commosso in tutti i suoi libri) rimane lo stesso, inconfondibile. Le sue parole sono vicine, ti fanno sentire parte integrante del libro, e anche se non hai vissuto una storia come quella narrata, te ne fanno diventare parte. Ti senti nella storia, nel suo mondo, nelle pagine. Il trasporto con cui ho letto questo libro è notevole...mi sono lasciata andare e ho vissuto tutto ciò che descriveva mentre lo leggevo...l'attesa della risposta del medico, la delusione, la solitudine nel vedere la casa vuota, la tristezza nel sapere che la sua LEI si sarebbe sposata...il piacere nel loro amore. Tutto. Fabio non si è smentito, e con quel finale amaro, ma vittorioso, mi ha lasciato un segno indelebile.
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emozioni contrastanti
Ho letto tutti i libri di Fabio Volo e in tutti mi sono riconosciuta e ritrovata, ma questo forse è il più realistico, quello in cui chiunque di noi può sentirsi "Lorenzo".
Ho letto questo libro in aereo mentre partivo per un bel viaggio:metà all'andata, metà alla fine. Posso dire di aver provato emozioni sconvolgenti!Sono passata dalle risate (il tipo vicino a me in aereo mi guardava stupito..)alle "quasi" lacrime..
Emozionantissimo il momento in cui Lorenzo fa compagnia al padre prima di sapere quell'esito tanto atteso e temuto..Avevo l'ansia addosso, come se fossi là con loro ad aspettare. Secondo me Fabio Volo si è superato alternando gli argomenti dei capitoli, creando in questo modo una certa suspense..La fine, come in molti commenti che ho letto, ha sorpreso anche me..Ma questo rende ancora più commovente la storia. Attendo con ansia il prossimo libro di Fabio Volo.
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MOLTO PIU' DI UN SEMPLICE ROMANZO...
Ho avuto questo libro grazie alla mia amica, è stato il suo regalo per il mio compleanno.
Insomma il titolo mi ha preso subito, ed non immaginavo cosa aspettarmi, ma pagina dopo pagina ho scoperto che Lorenzo era parte di me, quel bambino riusciva a sentire gli odori, le emozioni e quei piccoli dettagli che solo leggendo questo libro ho riscoperto dopo tanti anni... incredibile!!
Forse è vero la storia non è non particolarmente strutturata come qualcuno ha fatto notare nei commenti, ma penso che Fabio abbia voluto concentrare ogni singola emozione di ogni parola di ogni sua frase per l'ultimo capitolo, per far capire quanto sia stato davvero doloroso perdere la persona per sempre amata... non ha bisogno di andare avanti per spiegare il resto, tutto quello che succede dopo è dentro di noi, e come se avesse colpito con tutta la sua forza un punto del nostro cuore e fatto esplodere in mille pezzi... e' triste? lascia l'amaro in bocca?
Certo, il titolo è proprio questo: Il tempo che vorrei!
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Un vortice di emozioni dolorosamente seducente
Mia madre mi ha consigliato questo libro. E' rimasto per diverse settimane appoggiato accanto al televisore a combattere con la polvere. Non aveva comunicato con me. Una copertina che racchiudeva parole troppo commercializzate per poter suscitare il mio interesse.
Ma mia madre ha insistito tanto. "Ti piacerà di sicuro" mi ha detto.
Domenica a letto malaticcia. L'occasione giusta. E non ho potuto smettere di leggere finchè non ho terminato l'ultima annichilante parola. Che ha provocato un' esplosione di tutte quelle emozioni che pagina dopo pagina erano cresciute in me.
Lorenzo è ognuno di noi. Che fatica ogni pagina andare avanti combattento alla ricerca di una risposta. Che dolore ad ogni riga nel tentativo di capire la mancanza di lui, la mancanza di lei. Che passione ogni parola non detta ma desiderata e infina capita.
Un libro unico, da leggere tutto d'un fiato. Un'emozione che mi scombussola ancora oggi e non vedo l'ora di riprendere la prima pagina e presentarmi nuovamente a Lorenzo, alla scoperta di se', alla scoperta di me stessa, alla scoperta della vita!
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Ripongo la mia fiducia nel prossimo libro
Premessa: ho letto tutti i libri di Fabio Volo, meno il primo, e fin dalle prime pagine sono rimasta colpita. Mi piace il modo in cui racconta storie coinvolgenti e pensieri quotidiani che appartengono un pò a tutti noi con la sua semplicità molto diretta, ma non per questo scontata o noiosa.
Da questo libro, però, mi aspettavo di più. Ho sentito maturare Fabio Volo in "Un Posto nel Mondo" e in "Il giorno in più", per cui mi aspettavo un'ulteriore crescita - più che altro nei contenuti - che di fatto non c'è stata.
Lo stile ricorda tanto quello di "E' una vita che ti aspetto", vale a dire tanta introspezione (troppa!) e trama scarsa.
E' un libro sicuramente piacevole e scorrevole, se l'avessi letto senza conoscere gli altri termini di paragone l'avrei apprezzato certamente di più! Ecco perchè sa di letto e riletto.
Nota positiva per come affronta la tematica del rapporto col padre. Se di crescita vogliamo parlare, non può che stare proprio qui.
Carina la scelta di narrazione, l'alternarsi di capitoli dedicati ai più svariati aspetti della sua vita e capitoli dedicati esclusivamente alla "Lei che se n'è andata e che tra un mese e mezzo si sposa", la stessa Lei di cui non viene rivelato il nome se non nell'ultima, breve, frase del libro.
Un finale che fa guadagne qualche punto in più ad una storia altrimenti banale... Intenso, tiene col fiato sospeso fino alla fine, e - per fortuna - lascia l'amaro in bocca.
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Il libro che vorrei? Forse no..
Premetto che ho letto tutti i libri di Fabio Volo, fin dall'inizio e con molto piacere. Quest'ultimo, però, mi ha deluso. Una storia che non decolla quasi mai, se non nelle ultime pagine (troppo poche per cambiarne il giudizio). E' stata dedicata troppa attenzione alla cornice e poca, molto poca, al quadro vero e proprio. Dopo un periodo florido e pieno di ottimi scritti era da aspettarsi un calo: quindi nulla di preoccupante.
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Semplice e reale come la vita stessa(purtroppo).
Fabio Volo é un pó come Benigni,Moretti.O ti piace molto o per niente.Ho letto tutti i suoi libri e devo dire che "Il tempo che vorrei" l'ho letto in meno di un giorno;mi ha preso sin dall'inizio.
Volevo sapere come andava a finire tra Lorenzo,protagonista,e la sua ex con cui lui vuole tornare assolutamente;e mi interessava perché Fabio é un gran osservatore delle donne e di conseguenza bravo nel sottolineare gli errori che fanno gli uomini con il sesso femminile.Il finale era quello che si meritava Lorenzo,che esce sconfitto dalle sue paure e egoismi rielaborati troppo tardi.É un libro da far leggere a tutti gli uomini,soprattutto alcuni.Lo faró anche con il mio.
Bellissime le citazioni musicali e letterarie.
Fantastico il fatto che l'amico Nicola si studia la "parte ormonale" delle donne per capirle meglio.
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La casa di Barbie
Non avevo mai letto libri di Fabio Volo. Visto che tutti continuavano a ripetermi della sua bravura, mi sono decisa e ho letto "Il tempo che vorrei".
Indubbiamente scorre molto bene, non è faticoso, ma a parte questo, l'ho trovato davvero scontato e banale. Non ha saputo trasmettermi alcuna emozione e poi le due storie raccontate in parallelo diventano, soprattutto in finale, quasi ridicole. I soliti temi, i soliti personaggi, le solite paure, i soliti problemi. Mi sembrava davvero di stare guardando, e non leggendo, il classico film di Natale all'italiana. Scene già viste, niente era affidato all'immaginazione. Tutto purtroppo già visto. E poi l'improbabile carriera del protagonista!!! Sarà anche vero che piace perchè racconta la vita comune delle persone... ma a me sembra che questi personaggi più che comuni rappresentino degli stereotipi a cui forse un po' tutti vorremo assomigliare. La gente comune, fortunatamente, è molto più colorata, più sfaccettata, più sofferente, più complicata... insomma ben più interessante di queste tre bamboline messe dentro la casa di Barbie...
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sempre peggio
Volo vorrebbe essere un autore Cult, una specie di guru per i giovani, quando invece non fa altro che riciclare le stesse banalità da anni.
La sua originalità iniziale è stata stra abusata, ed ora diviene davvero difficile riuscire a sopportarlo ancora. Con le sue frasi ad effetto, i suoi personaggi sempre eccessivi (o super buoni, o super stronzi) il sesso descritto in modo morboso e volgare e tante tante banalità trite e ritrite.
Ma soprattutto, può essere considerata realistica la vicenda di sto Lorenzo, presentato per tutto il libro come una vittima della vita, ma che alla fine emerge sempre come il più figo, il più intelligente e vincente di tutti?
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assolutamente deludente
Putroppo questa volta Volo mi ha delusa. Ho sempre trovato i suoi precedenti libri piuttosto ironici, originali, scoppiettanti e, nonostante non fossero della grande letteratura, li avrei consigliati. Ma non mi sento di consigliare Il tempo che vorrei. Seppure l'idea dell'alternanza dei capitoli e del loro ricongiungersi in un tempo presente non sia malvagia, la storia è decisamente scarna e banale: il padre duro e lavoratore, la lei che non c'è più, la crisi esistenziale. Comunque la cosa più terribile è sicuramente lo stile del linguaggio: non ho mai letto frasi più banali e scontate. Sembra una collezione di luoghi comuni e frasi fatte, messi lì solo per riempire le pagine di un libro che non appassiona.
Non è facile criticarlo duramente perchè trovo che sia un grande professionista, sia in radio che in televisione e personalmente mi piace molto, ma questo ultimo libro poteva veramente evitarlo.
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rinnovarsi , grazie
ho letto tutti i suoi libri, ed anche questo mi ha deluso; Volo cade sempre nello stesso errore, ovvero se all'inizio ti identifichi in lui come normotipo con le sue piccole grandi sfighe, poi anche stavolta si assiste al suo show nel quale al solito fa un lavoro figo, diventa il più bravo di tutti, tutte le ragazze gli cadono ai piedi, o comunque decide lui se e quando averle. spero sia sappia un pò rinnovare, espolare personaggi nuovi, uscire dallo schema del povero fornaio/garzone che alla fine del libro guadagna come un manager, è più colto di un prof di letteratura e ha sempre un incredibile successo con le donne, dato che tutte quelle che incontra immancabilmente finiscono a letto con lui.
insopportaibili gli amici, e anche qui al solito tutti un misto di ragazzi alternativi e fighetti al punto giusto.
Belli comunque nel libro alcuni passi, la descrizione dell'essere poveri, il dialogo con la lei quando lo lascia e la descrizione della madre.
Confido in un salto di qualità, le idee ci sono.
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IL TEMPO CHE VORREI
Mi ha deluso. Trama inverosimile, il padre gran lavoratore, onesto, che gestisce un bar ed è sempre pieno di debiti tanto da dover sottrarre il contenuto del salvadanaio del figlio, dialoghi tra amici indegni delle comari più pettegole, la improbabile carriera dl protagonista..., insomma sembra uno di quei cinepanettoni fatti con il solo intento di incassare... Avendo letto gli altri, mi aspettavo qualcosa di meno superficiale, l'ho trovato ripetitivo, banale, anche un pò volgare.
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l'ho ritrovato.
La musica come il cinema e la lettura hanno il principale scopo di emozionare.
Di tenere incollato 'lo spettatore'.
Devono far respirare piacere, vita.
E in questo Fabio riesce. Non me ne importa nulla se son luoghi comuni, pensieri già visitati, cose già ascoltate e risentite. Mi piace. Mi trasporta e basta. Tutto il resto non conta secondo me.
Cosa dovrei giudicare altrimenti? I pensieri sono i suoi ma ovvio ( e non potrebbe essere altrimenti) che dietro cìè la correzione di qualche esperto.
Seguo Fabio da tantissimo tempo e nell'ultimo anno lo sentivo un pò distante. Non lo riconoscevo più. In questo libro l'ho ritrovato e credo davvero sia il piu' autobiografico e ammiro la sua sincerità ,il coraggio di mettere a nudo certi argomenti.
Amo talmente Fabio che mi lusinga il fatto che abbia condiviso con noi quella parte della sua vita e ammiro il suo modo di tirar fuori pensieri che attraverso di lui appaiono cosi nitidi e chiari e danno modo di riflettere.
Volo non è uno scrittore è un intrattenitore... e 'azzecca' tutti suoi lavori perchè sceglie di fare solo ciò che ama.
Buon Volo.
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Riflessioni sul libro...
Ho appena finito di divorare,come d'altronde avevo già fatto con i precedenti,l'ultimo libro di Fabio Volo.Credo che un libro sia un'opera d'arte,e che non importi il tema,la forma,il contenuto o il lessico usato...La cosa fondamentale per un'opera d'arte è che ci trasmetta qualcosa: gioia,amore,inquietudine,dolore,serenità,ma in modo forte,perchè sono le sensazioni forti quelle che ricordiamo,che ci spingono a riflettere,a crescere.Beh,credo che fabio volo ci riesca in pieno,nonostante affronti tematiche che alcuni reputano banali.Ritengo che sappia dipingere in modo caratteristico e originale i personaggi dei suoi libri,facendoceli conoscere pennellata dopo pennellata,facendoci entrare con lui nelle loro teste,nelle loro paure,nei loro amori...Credo che il messaggio che ci voglia trasmettere con Il tempo che vorrei sia forse banale,ma credo anche che in una società come la nostra valga la pena ricordare a noi stessi che il tempo è il bene più prezioso che abbiamo,e che la vita è una sola,e a volte dovremmo dedicare lei un pò più,di tempo.
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Molto piacevole
L'ho letto in una triste e fredda giornata d'inverno...
Lo stile secondo me è lo stesso dei libri precedenti, forse un pò meno ironico in alcuni punti, data la storia, che sembra vera...
In alcuni punti mi sono rispecchiato nel libro, come accaduto nei libri precedenti, quello che scrive sembra esser stato vissuto da qualcuno che conosciamo o addirittura da noi stessi, visto il realismo degli eventi scritti..
Che dire provate a leggerlo, io non ne sono rimasto per nulla deluso e forse mi spiace di averlo già finito, ma non potevo far altro che girare pagina e continuare...
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ai criticoni....
Ho letto molti commenti e sono rimasto tristemente deluso dai troppi giudizi, troppo negativi. Non si cerca in Fabio Volo lo scrittore da romanzi impegnativi o letture avvincenti, solo la sua capacità di descrivere momenti della vita di tutti, del suo talento a completare le nostre idee e pensieri e trascriverle su un libro come noi l'avremmo voluto esprimere e non ne siamo mai stati capaci. Sono letture leggere, è vero, ma sono capaci di lasciare un solco nella vita e il dispiacere di essere arrivati all'ultima pagina. Il tempo che vorrei è adesso lì insieme agli altri 4 libri scritti da Volo, e consiglio vivamente a chi non l'ha già fatto, di leggerli tutti! bravo Fabio
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Da divorare in un pomeriggio
Ho comprato questo libro e ho avuto il desiderio di iniziarlo mentre ero ancora in macchina, tante erano le aspettative che nutrivo. Devo dire che non mi ha delusa, anzi... l'ho divorato in un pomeriggio di pioggia, e quando l'ho finito mi e' dispiaciuto, anzi ero quasi convinta che prima o poi quel Lorenzo cosi' brillante ma anche tanto dolce esistesse davvero! La scrittura e' scorrevole, la storia semplice ma verosimile. E' la tipica lettura di evasione che ognuno di noi ogni tanto dovrebbe concedersi, solo per l'emozione del godere del BELLO SCRIVERE. I miei predecessori hanno parlato di luoghi comuni. Quelli sono dappertutto, ed e' proprio chi ci parla di cose vicine a noi a suscitare il nostro interesse e la nostra simpatia. No? Mi ha intenerito la figura di questo padre che per "coltivare" il rapporto con il proprio figlio ha dovuto prima coltivargli le piante del giardino. Ne esistono tanti di padri come questi, incapaci di dire Ti voglio bene ad un figlio! E splendida e' anche la scelta di svelare il nome di Lei solo nelle ultime righe del libro, quasi a voler dare al lettore la possibilita' di darle uno dei nomi entrati nella sua vita! Un bravo a Fabio Volo, che ha trovato la chiave per parlare alla nostra generazione.
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Il tempo che vorrei
Cara Luna, accetto le critiche che hai mosso riguardo al libro di cui stiamo parlando (anche se non l'hai letto). Io l'ho finito proprio ieri e se devo dirti la verità Fabio Volo mi emoziona sempre di più. Ho letto tutti i suoi libri e lo seguo tutte le mattine alla radio, e posso assicurarti che leggere anche solo uno dei suoi romanzi mi ha cambiata molto. Ed è proprio perchè tratta temi reali e fatti che succedono a tutti quotidianamente che li leggo più che volentieri. Ti consiglio di leggere Un posto nel mondo, sempre di Fabio Volo: riesce a regalare grandi emozioni, sempre che tu voglia viverne. Per quanto riguarda Il tempo che vorrei, sono riuscita a entrare in sintonia con l'autore già dal primo capitolo, sono entrata nella storia, mi sembrava di vivere le stesse emozioni di Lorenzo, le stesse difficoltà e gioie. Il libro è un continuo viaggio tra passato e presente del protagonista, in cui mi sono ritrovata moltissimo. Spero che Luna voglia leggerlo, perchè lo consiglio davvero a tutti.
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Luoghi comuni?
F. V. è solo uno estrapolatore di luoghi comuni che con un contorno di storie rose trite e ritrite riesce a metterle su un foglio e a fare un'altro libro - purtroppo-. Ma il vero problema, se di questo si può parlare, è che se la gente crede di aver bisogno di leggere ciò che già sa (o potrebbe apprendere in altro modo) siamo proprio arrivati ad una cospicua raccolta di esuli e profughi dell'Italia letteraria.
Nondimeno so che per molti di coloro che leggono F.V. traggono da esso conforto nelle vicissitudini dei protagonisti grazie anche ad una facile immedesimazione (proprio perche tratta argomenti comuni a tutti) e non per via di un talento particolare del suo scrivere. Penso che si possa trarre maggior giovamento da testi più elaborati che ricerchino ciò che viviamo, attraversiamo o ci siamo lasciati alle spalle.
Ma d'altronde Noi italiani siamo una popolo masochista, pensiamo di permetterci tutto invece non ci possiamo prendere niente. Difatti cullarsi in sogni impossibili da realizzare è il masochismo odierno, proprio ciò che F.V. propone ai suoi lettori.
Non sono contrario ai sogni anzi; sono una cosa meravigliosa, ma penso che un bel sogno sia un "Piccolo principe" che racconta il proprio pianeta, che narra cose che forse non ci saremmo neppure immaginati. La contropartita di oggi è invece un concentrato di già visto, già letto.
Siate più egoisti con voi stessi cercate qualcosa che non sia cosi facile da conoscere (perché sono sicuro che se vi avessero dato la trama del libro l'avreste potuto scrivere voi stessi) ma cercati ciò che vi sembra lontano dalla vostra realtà, imparerete di più, conoscerete di più e forse imparereste ad amare di più.
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