Il giorno in più
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Una ventata di leggerezza
Leggero certo, di semplice lettura ma una lettura leggera che qualche volta ci può stare, fa andare libera la mente e ci si può abbandonare alla semplicità. La storia mi è piaciuta, non entro nel merito per non “spoilerare”, è una storia romantica, non si sta parlando di letteratura o di capolavoro, ma la bellezza di questo libro sta nel linguaggio, molto vicino al mio e alla mia età.
Ritengo questo libro il più interessante di Volo, l’autore scrive di storie concrete, alla mano, alla portata di tutti, con ambientazioni a me famigliari e congeniali.
Apprezzo l’ironia e la simpatia di Fabio Volo, non solo come scrittore, è il mio parere ovviamente, ma credo che la sua chiave vincente sia questa, ovvero essere vicini ad una certa fascia di persone che con lui e le sue esperienze vere o inventate si immedesima.
Una ventata di leggerezza ogni tanto può far piacere.
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Il giorno in più di Fabio Volo
Ritengo che questo sia il libro più riuscito di questo autore così vicino alla gente comune, così empatico nei confronti delle donne, così speciale da non prendersi mai sul serio.
Lo stile è il solito di Volo: ricco di dialoghi e dei punti di vista dei protagonisti. La trama è semplice e lineare, ma sempre molto simpatica , grazie al suo umorismo così estemporaneo.
Il romanzo è una storia d’amore ambientata soprattutto a New York, città ben conosciuta dall’autore e molto ben descritta nel romanzo. Protagoniste dei fatti molte donne, che Volo adora (l’ho notato in tutti i suoi romanzi), essendo un uomo libero e moderno. La trama è molto coinvolgente, anche se abbastanza scontata: è la storia della voglia di ognuno di noi di mollare l’ancora e partire per un bellissimo e coinvolgente viaggio d’amore, senza portarsi il salvagente. Abbandonarsi semplicemente al proprio istinto, che ci conosce molto bene e sa cosa è il meglio per noi e ai nostri sentimenti.
E’ il romanzo ideale per trascorrere un pomeriggio carino, in compagnia di una storia semplice e senza complicazioni. Piacevole, lo consiglio!
Le frasi più carine, a mio avviso sono:
“Muore solo un amore che smette di essere sognato”;
“Pere rendersi ridicoli ci vuole coraggio”;
“Muoveranno anche grandi capitali, ma il loro cervello, fuori dai numeri, è inesistente”;
“Ci siamo dati un’occhiata veloce e poi ognuno è rientrato nella propria vita”,
“Forse è lo sguardo che rende donna una ragazza. Sicuramente la consapevolezza”;
“Quando incontro una donna che mi interessa, mi piace scoprirmi con il desiderio di piacere”;
“Io non so neanche se esiste quello giusto. Anzi, penso che la persona giusta esista solo se tu ci credi. Se ci credi puoi fare di una persona quella giusta. Per un po’.
“… lasciare una persona che ti ama è devastante. Richiede molta forza”;
“Consumo le labbra delle donne. Possibilmente senza rossetti e lucidalabbra appiccicosi. Le voglio crude”;
“La vita non è ciò che accade. Ma ciò che facciamo con ciò che accade…”;
“Sono pieno di quello che ho vissuto, ma in mano non ho niente”;
“Un uomo che c’è, è uno sguardo”
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noia mia... portami via
Ho avuto modo di leggere molti scritti di Volo, quali "Il tempo che vorrei" ,"Una vita che ti aspetto" ma questo è decisamente quello più noiso, monotono e meno coinvolgente di tutti. Già la trama è meramente una ripetizione di quelle che sono le classiche storie da lui raccontate: il trentenne insoddisfatto, relegato a una vita frivola, fatta di flirt, litigi e incomprensioni con i genitori, e che dopo l'incontro con una donna cambia, stravolge la sua vita. Stesso leitmotiv de "Una vita che ti aspetto". Sarà che appunto avendolo letto dopo quest'ultimo non ho magari avuto modo di apprezzarlo e leggerlo con la giusta partecipazione. Ma comunque uno dei pochi libri che una volta conclusi non mi ha restituito niente; nessun personaggio mi ha coinvolto ne' tanto meno quelle frasi fatte sull'amore e sulla vita che ogni tanto affiorano. Per non parlare del linguaggio da lui utilizzato, immediato, ma in modo anche esagerato...
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Quello che tutti vorrebbero
In alcune situazione della vita quello che tutti vorrebbero avere è il famoso "Giorno in più". Fabio/Giacomo in questo libro l'ha avuto e gli è andata bene!.
Io penso che questo libro ci parli un molto dell'autore, anche perchè vedendolo in tv e leggendo il libro (come anche glia ltri precedenti) si ha l'impressione di riconoscerlo in ogni pagina. Anche se non lo possiamo chiamare biografia.
Libro scritto in maniera scorrevole, facile davvero per tutti e in modo molto giovanile.
La trama è quasi riconducibile a quasi tutti gli esseri umani e riconoscibile da quasi tuttigli stessi nei loro viaggi quotidiani verso l'agognata felicità.
E' un libro, per quel che mi riguarda, che ci fa stare coi piedi per terra ma col sorriso.
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Senza parole......positive!
Fabio Volo è carino, simpatico, brillante, autoironico, talvolta lievemente sconclusionato, stravagante e spiccatamente socievole.....però vi prego....toglietegli il vizio di scrivere!!!!
Per caso ( uso il "per caso" in senso provocatorio visto che, ormai, ce lo ritroviamo dappertutto, persino sulle bancarelle vicino alla spiaggia o al supermercato sotto casa vicino al banco dell'ortofrutta) sono incappata in questo "pseudo" libro esistenziale che coinvolge amore e sentimenti e devo ammettere che dal titolo e dal trailer del film mi sarei aspettata mooolto di più, invece....sob!!!! Delusione amarissima!
Da dove inizio? Trama banale...Giacomo ha uno stile di vita standardizzato ed è completamente risucchiato nella routine quindi per evitare la noia esistenziale si concede uno svago: sul tram che prende ogni mattina per andare a lavoro nota e fissa instancabilmente la carina di turno e ops....se ne innamora perdutamente tanto da seguirla in giro per il mondo. Ne abbiamo le scatole piene della figura del trentenne/quarantenne che deve trovare se stesso e realizzarsi o come nel caso del libro è già realizzato ma non sa godere della propria realizzazione perchè è perennemente alla ricerca di....vattelapesca.
"Vattelapesca", ovviamente è di sesso femminile e quindi ecco l'illuminazione....la magia....il profondo cambiamento e turbamento dell'individuo.
Ormai di storie così se ne raccontano ovunque, anche allo sgambettamento cani. Lo stile, non così malvagio perchè lineare, fresco, scorrevole, depista un po' il lettore portandolo ad aspettarsi chissà cosa ma quel chissà cosa non arriverà mai. I personaggi sono ripetitivi e scadenti e in alcuni capitoli ho trovato il suo linguaggio poco elegante. Unico punto a favore è la figura dell'amica Silvia...davvero ben presentata e personaggio decisamente positivo. Anche il tema del viaggio non è affrontato come reale cambiamento interiore ma come semplice coronamento di un amore scialbo e banale. Consiglio vivamente ai lettori di non lasciarsi ingannare dalla pubblicità che riceve...è davvero sopravvalutato. Consiglio invece di seguire Volo nelle trasmissioni televisive perchè solo lì il suo talento di oratore e indagatore del superfluo viene davvero allo scoperto.
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Un giorno in piu' per sognare
Quando un paio di estati fa mi suggerirono di leggere questo libro di Fabio Volo, ero talmente scettica, che davvero non avrei mai immaginato che sarebbe diventato uno dei miei preferiti!
La persona che mi consigliò di leggere
"il giorno in più" era una persona su cui riponevo (e ripongo tutt'ora) tutta la mia stima… così confesso che mi lasciai convincere.
E poi il resoconto dettagliato che questa persona mi faceva (giornalmente!!) della storia d’amore tra Giacomo, il protagonista del romanzo e Michela, il suo sogno proibito, era così coinvolgente!
Fanatica della purezza della letteratura, assolutamente diffidente quando si parla di libri, di solito sono un po’ prevenuta nei confronti dei comici-conduttori-calciatori-attori-echipiùnehapiùnemetta che si improvvisano scrittori.
Per di più mi irritava che un single convinto, impenitente e presuntuoso quale Fabio Volo pretendesse di parlare dell’amore! È come se un eschimese pretendesse di sapere come gli abitanti del Congo devono comportarsi durante la calura!
Mi sono dovuto ricredere… non tanto per lo spessore letterario del libro (che del resto non pretende neanche di avere) quanto per la capacità di trovare descritti in quelle pagine emozioni coinvolgenti, sentimenti così forti, veri, vissuti, capaci di raggiungere una profondità emozionale incredibile, inattesa, che spiazza...
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Il giorno in più
E' il primo libro di Volo che leggo e l'ho letto d'un fiato.
Però, non ne leggerei altri suoi. Troppo romanticiscmo condensato.
L'ho preso in mano perchè non sapevo che leggere in quel momento e sono rimasta piacevolmente sorpresa ma con vari denti cariati.
Ha una scrittura scorrevole e facile. Mi piace molto perchè è fluido e fa scorrere le pagine velocemente.
La storia è banale si, ma fa sognare: questo ragazzo che insegue la sua amata incontrata in un autobus, il ritrovarsi anche dalla parte opposta del mondo, ecc..ecc..
Se siete in vena di romanticismo puro, quello in cui le battute giuste sono al posto giusto, il tipo giusto incontra la ragazza giusta, il momento giusto nel periodo giusto.
Insomma dove tutto l'impossibile del mondo reale converge nella perfezione e se cercate la storia romantica all'ennesima potenza allora questo è il libro che fa per voi.
PERO'
C'è sempre un però.
Da buona cinica so bene che l'amore non è perfetto, ci sono difetti, parole sbagliate, litigi, l'insopportazione, l'infedeltà anche solo psicologica e la voglia di evadere.
Detto questo, da una storia REALE (senza demoni vampiri e angeli e quant'altro) mi aspetto un po tutto, invece Volo tende a descrivere l'amore perfetto, idealizzato e quasi soffocante! Anzi, senza quasi.
Questa è una storia palesemente a lieto fine (nulla da ridire) ma troppo piena di zucchero e miele.
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Il giorno in più.
"Da quando l'ho incontrata non mi sono mai annoiato, con lei o pensando a lei sono sempre stato bene; sono anche stato male, come adesso, mi sono sentito fragile e invincibile al tempo stesso. Ma sempre vivo."
Consiglio la lettura di questo libro scritto in maniera leggera e semplice da Fabio Volo per chi vuole sognare vivendo una bella storia d'amore tra Giacomo e la ragazza del tram, soprattutto per chi ha paura di amare...
Mi ha colpito in certi passi del libro come Volo riesca ad entrare dentro l'animo femminile...la dolcezza e la delicatezza con cui affronta l'argomento "donna" nelle sue mille sfaccettature!
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Concediamoci di sognare...
Ho letto "Le prime luci del mattino" e sono rimasta delusa...per cui ho sentito il bisogno di rifugiarmi nel "vecchio" Fabio Volo, quello che, anche attraverso situazioni irreali, strampalate e dotate anche di un pizzico di ovvietà, è in grado di emozionare e lasciarci sognare. Di lasciarci credere che anche la situazione più impensabile possa realizzarsi e concludersi con il classico "happy end". Devo dire che il libro mi è piaciuto: mi piace disperdermi nei ragionamenti e nelle riflessioni del protagonista. Mi ci perdo e mi ci ritrovo molto spesso... come quando accenna al comportamento dei businness man al momento dell'atterraggio dell'aereo che accendono sistematicamente l'aereo, alle difficoltà della nonna nell'approcciarsi alle nuove tecnologie. Chiamamoli luoghi comuni, chiamiamole banalità, ma il libro scorre proprio grazie a questi soliloqui interiori...che spesso ci fanno dimenticare il filone centrale del racconto ma che di certo non saziano la fame di proseguire. La storia è simpatica e originale quanto improbabile. Ma perchè rimanere arenati nelle storie classiche e a "portata di mano"???E' una storia d'amore romantica, nella quale a tratti è impossibile non empatizzare....per non parlare del finale...forse x alcuni estremamente scontato...per me semplicemente bello, pulito e commovente!
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Risveglio da sospensione di emozioni
Giacomo è un ragazzo-uomo della nostra generazione, che non si è mai fatto troppe domande, è uno che è sempre andato incontro agli avvenimenti rimanendo sempre in superficie. Un giorno, però, Giacomo incontra sul tram una sconosciuta, e se la ritrova davanti il giorno dopo, e quello dopo ancora. E così, quelle tre fermate lungo il tragitto per andare in ufficio diventano l’ “appuntamento” importante della giornata. La ragazza ha però un destino che la porterà lontano, in un'altra città. E Giacomo, per la prima volta, decide di non rimanere in superficie, decide di correre il rischio di mettere da parte il suo atteggiamento cinico e sprezzante, tipico di tutti i single, per uscire da una metropoli che non è più capace di sorridere e per ricominciare a vivere. Inizia un gioco, che, complice anche un po’ di incoscienza, porterà i due fino a un punto di non ritorno. "Il problema non è quanto aspetti, ma chi aspetti"…e noi aspettiamo un Fabio Volo in linea con quello che abbiamo conosciuto con questo romanzo, capace di farci riconoscere nelle sue pagine.
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Inguaribili romantici
Tra tutti i libri di Fabio Volo, questo è il mio preferito.
Una storia fresca e leggera, senza grandi obbiettivi ma solo quello di far sorridere.
Un incotro casuale su un tram può, in alcuni casi, trasformarsi nell'inizio di qualcosa veramente importante. Questo è ciò che accade al protagonista, che immerso nelle sua routine quotidiana, rimana ogni giorno incantato nell'osservare una interessante ragazza sul tram.
Quando troverà il coraggio di parlarle, ecco! Questo sarà l'inizio di una lunga e, aggiungerei anche per certi aspetti travagliata, storia d'amore.
Per chi ama i libri con un "happy end" questo è il libro adatto.
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Tutto Fabio
Fabio Volo mi piace molto.
Mi divertono i suoi programmi in radio e in televisione.
Trovo simpatico - talvolta un po' infantile - il suo modo di porsi, la sua (simulata?) semplicità ed anche la sua capacità di ironizzare su se stesso. È un giovane uomo dai molti talenti, sa anche recitare, cantare e… scrivere?
Mah, scrivere non so.
Ho letto solo questo libro suo: l’ho trovato in autogrill in offerta speciale e mi sono detta: proviamo?, ma sì, dai, ormai leggere Fabio Volo sta diventando un fatto di costume! E poi sotto l'ombrellone... E ci ho provato.
Beh, quello che posso dire è che ci ho trovato Fabio, tutto Fabio, cioè tutto il Fabio che avevo già sentito in radio, tutto il Fabio già visto in TV.
È un male? Dalle vendite dichiarate evidentemente no. Fabio ha un suo pubblico che lo segue e l’adora.
Per me, però…
Devo dire che di questo libro, letto così da poco, non mi è rimasto nulla - neppure un vago senso di piacere - se non la sensazione di aver incontrato Fabio ancora più da vicino ed averlo trovato uguale a se stesso.
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Niente di speciale
E' il primo libro che leggo di quest' autore. Come ha scritto francj88 anch' io sono stata spinta a leggerlo più da curiosità che da altro data la grande fama di cui già godeva l' autore quando io lo comprai. Sinceramente non ho trovato niente di speciale. La trama è carina, il finale anche ma lo stile e il contenuto mi lasciano parecchio desiderare. La sua scrittura a parer mio non si distingue per niente da quella di tanti altri. Non mi è piaciuto il fatto che descriva persino i momenti in cui necessita di andare in bagno. Abbassano ulteriormente il livello del libro facendolo apparire come scritto da un ragazzino. Per il resto qualche bella frase qua e là ma niente di più.
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Aforismario di ovvietà..
"Il giorno in più" è l'unico libro di Fabio Volo che io abbia mai letto. La molla che mi ha spinta a farlo è stata sicuramente la curiosità. Non vado particolarmente matta per i "casi editoriali" stra-pubblicizzati, hanno su di me l'effetto contrario: piuttosto che incuriosirmi mi infastidiscono. E poi devo ammetterlo, una punta di scetticismo (ok, palate di scetticismo!) sulle qualità di Volo scrittore le ho sempre avute. Nonostante ciò e non amando giudicare senza conoscere, mi sono avventurata nella lettura.. durata due giorni!! Questo infatti è un libro che si legge piuttosto velocemente. E' un romanzo molto scorrevole (fatta eccezione per un paio di punti morti).
Sullo stile non mi dilungherei molto. Sinceramente lo trovo scadente. Semplice si, ma non di quella semplicità delicata e ricca di contenuto di Banana Yoshimoto ad esempio. Piuttosto una semplicità tendente all'ovvietà e alla banalità.
Anche i contenuti non brillano per originalità, né per intelligenza o innovatività, eppure un grandissimo pregio solleva molto le sorti del libro: questo è, semplicemente, la sua quotidianità e condivisibilità. Fabio Volo racconta in prima persona i momenti di tutti i giorni, spesso tragicomici, di una persona normalissima, con le sue cadute di stile e i suoi momenti migliori. Parla di esperienze che in cui più o meno tutti potremmo rispecchiarci.
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- sì
- no
gradevole
L'ho letto con piacevolezza, ma mentre lo leggevo ho sempre avuto la sensazione di essere in attesa di qualche evento che fosse in grado di dare una sterzata e uno scossone al racconto stesso. Invece questo non accade.
Scritto in maniera semplice (il che non è un difetto!); credo che Fabio Volo abbia incanalato il libro verso un certo binario (storia d'amore), e che poi abbia scritto quello che secondo lui il lettore avrebbe voluto leggere.
In certi passaggi si ha la percezione di sapere cosa accadrà, o cosa faranno i protagonisti...
Mancano dei personaggi secondari e tutto risulta in qualche modo troppo perfetto. La donna perfetta, la città perfetta. La musica perfetta. Le frasi perfette.
Poco spontaneo, comunque leggibile.
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Per noi romanticoni
E' il primo libro di Fabio Volo che leggo, oltretutto prestato da un'amica.
Una lettura facile, piacevole e scorrevole.
Una storia adatta a sognatori romantici come me. Lui s'innamora di una ragazza che incontra quotidianamente sul tram. Lei per lavoro si trasferisce a New York. Lui dopo varie ricerche viene a sapere del suo trasferimento e decide di raggiungerla.
S'incontrano e decidono di cominciare un gioco...un gioco d'amore che scopriranno, solo dopo il game over, essere diventato un sintimento profondo.
La fine? bè no questa la lascio leggere a voi...vi posso solo dire che rimarrete senza fiato fino all'ultima parola.
E se siete romanticoni vi emozionerete quasi come se foste voi il/la protagonista.
Lettura che consiglio in particolar modo ai trentenni come me.
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Il giorno in più che ti cambia la vita
E' il primo libro di Volo che leggo, ma devo ammettere che ha uno stile piacevolissimo. Momenti di riflessione esistenziale e sentimentali si alternano a scene divertentissime, dove il protagonista, che non riesco ad identificare fisicamente se non con l'autore stesso, sempre in discussione con se stesso, riesce finalmente a vivere un amore incredibile.
L'amore come viaggio ed inseguimento, come attesa e ricerca, sempre in evoluzione e sfuggente.
C'è poi l'ambientazione del Doma cafè,di New York, che dopo questo romanzo sembra sia diventato meta di turisti italiani in vacanza nella grande mela per vedere dal vivo i luoghi di un romanzo che, pur nella semplicità dell'intreccio, ha un notevole valore emotivo per chi lo legge.
Bisognerà leggere quindi anchi gli altri romanzi di questo scrittore poliedrico e dai 1000 talenti.
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Una bella storia sporcata da troppa filosofia
Ho deciso di acquistare “il giorno in più” di Fabio Volo dopo essere stato positivamente colpito da “E’ una vita che ti aspetto”. Il romanzo mi è piaciuto, la vicenda mi ha appassionato, è molto bella e romantica, la scrittura è piacevole ma quando ho chiuso il libro ho provato un leggero amaro in bocca.. Ovvio, chi non vorrebbe vivere una storia così, conoscersi sull’autobus, inseguirsi da New York a Parigi, passare una settimana insieme senza impegni, solo alla ricerca dell’amore e del piacere? Sotto questo punto di vista devo dire che Volo ha colpito nel segno e mi ha emozionato. Le cose che non mi sono piaciute sono principalemente due. La prima è che i personaggi di contorno servono solo per creare situazioni in cui tutti si possano rispecchiare (chi non ha avuto una nonna o un parente anziano che non metteva il blocco tasti al cellulare e chiamava chiunque involontariamente?) e questo è un pregio di Volo, che sa creare situazioni che tutti possono dire di aver vissuto, ma se alla fine dei conti li si eliminassero dalla vicenda non credo che cambierebbe molto, avremmo solo dimagrito il libro di qualche pagina. La seconda sono le riflessioni, profonde, acute e intelligenti ma forse un po’ troppo tutte uguali le une alle altre. Riflessioni che tra l’altro mi sono sembrate molto ma davvero molto simili a quelle lette nell’altro libro. Criticare un libro è più facile che leggerlo e sicuramente che scriverlo, per cui mi sento di consigliare il romanzo a chi voglia farsi una bella lettura in spiaggia o chi desideri emozionarsi. Chi cerca un romanzo intriso di profonde riflessioni psicologiche sulla vita, forse dovrebbe guardare altrove.
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Il Volo in più
Letto durante un volo aereo tutto d'un fiato. Un libro che coinvolge che fa vivere un sogno, fa ridere, piangere, tifare, arrabbiare. Un libro per la mia generazione di trentenni poco cresciuti che come il protagonista all'inizio, vive di stereotipi e amalgama collettivo con pochi valori e con nessuna voglia di mettersi in gioco. Volo dipinge un viaggio avventuroso, il coraggio di provare, di fare un passo in più alla ricerca dell'unica cosa per cui credo fermamente valga la pena di vivere: l'amore in tutte le sue forme.
Consiglio a tutti di iniziare a guardare il mondo a noi attorno e magari troveremo anche noi una persona sull'autobus.
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bel volo di emozioni
Confesso di avere un debole per lo stile di Fabio Volo, ho letto tutti i suoi libri ma questo in assoluto è il mio preferito. L'autore ha la capacità di scrivere storie comuni riuscendo a suscitare tante sensazioni proprio perchè il lettore si riconosce comunque sempre un pò nei personaggi. Scorrendo le pagine può venir voglia di ridere, di piangere, di guardarsi allo specchio valutando i propri comportamenti, ma soprattutto viene voglia di amore.
Ho fatto il tifo per Giacomo, mi sono anche arrabbiato con lui quando per paura rischiava di non mettersi in gioco e alla fine, ho dovuto rileggere non so quante volte le ultime pagine perchè la gioia mi aveva annebbiato la vista con qualche lacrima.
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il giorno in più
non riesco a dare un giudizione né positivo né negativo.
il libro è ben scritto, ma a tratti il suo linguaggio è terra a terra; ho sorriso e certe volte mi sono anche vergognata di leggere alcune cose.
lo scrittore si è perso in flashback del passato che durano anche capitoli interi - cosa che mi ha annoiato e inutile se non quello di allungare il libro.
i dialighi a volte erano veramente lunghi e ammetto che ho dovuto rileggerli più di una volta per capirne il significato.
punto positivo era New York e i suoi lughi e i giochi fatti.
è un libro leggero, da spiaggia e sinceramente non me la sento di dire non leggetelo. tutti i libri vanno letti.
il finale mi è piaciuto ma a pensarci bene quasi scontato visto il numero di volte che lo hanno fatto!
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pensavo meglio
Me ne parlavano tutti bene di questo libro e una mattina come le altre decisi di fare quell'ambito passo in libreria e prendere questo libro. Se potessi tornare indietro me ne sarei stato a casa.
La tecnica di scrittura è buona, buon italiano con buone conoscenze del mondo, ma l'ultilizzo è un insulto. Pagine e pagine (se non capitoli e capitoli) a parlare di cose non inerenti alla trama principale, un chiaro segno per allungare il brodo finale. Qualche azzeccata narrazione comica per rendere piacevole la lettura, ma troppe volte ci allontaniamo dal tema principale o usciamo fuori dal coro. Libro che si sarebbe potuto svolgere in meno di 100 paginette se descritto bene e puntando solo alla trama principale e non su altre storie inutili alla trama in sè.
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la danza dell'ipocrisia
Per quanto riguarda lo stile, Fabio Volo non tradisce mai, ed usa spesso concetti e frasi piacevoli ed entusiasmanti ai miei occhi, ma riguardo la storia,è assolutamente scadente e poco fresca. In questo libro vedo solo tanta,tanta ipocrisia. Mi spiego meglio: una favoletta dove due personaggi ADULTI come Giacomo e Michela affrontano la loro storia d'amore come una specie di mina vagante.Nessuno dei due vuole affrontare gli impegni di coppia. Hanno il terrore di innamorarsi e stentano moltissimo ad ammetterlo.In tutta sincerità credo proprio che questa storia d'amore sia in perfetto stile "tre metri sopra in cielo"...in geriatria. Non mi ha entusiasmata affatto nemmeno il personaggio di Giacomo, che usa le donne spesso come paliativo al suo dolore e anche lui, non essendo più un diciannovenne, fa precipitare la storia in un baratro di idiozie. Insomma se dovessi incontrare per strada due tipi così direi proprio che farebbero ai miei occhi la figura dei perfetti "babbioni-sfigati-zitelli".
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La danza libera di Giacomo e Michela
…lo compro o non lo compro? E se lo compro, lo faccio perché l’ha scritto lui, o lo faccio perché penso che mi potrebbe piacere la storia? E quando lo leggerò, immaginerò le parole di carta pronunciate dalla sua voce, o lo leggerò e basta? E poi, se il libro mi piacerà, sarà perché è suo o sarà perché l’ho giudicato obiettivamente? E se non mi piacerà, sarà perché è suo o sarà perché l’ho giudicato obiettivamente?
Un dilemma dietro l’altro. Una situazione d’incertezza che si può provare di fronte ad un libro scritto da un personaggio famoso, di una fama conquistata per altra via, prima di entrare nelle librerie.
Credo che questo sia normale, e quasi impossibile prescindere da ogni pregiudizio.
Tuttavia, l’ultimo libro di Fabio Volo l’ho comprato e l’ho letto, tutto d’un fiato, anche in macchina, nelle soste ai semafori rossi. E alla fine ho deciso cosa mi piace e cosa non mi piace di questo romanzo.
La storia di Michela e Giacomo è intensissima, a tratti un po’ claustrofobica: ci sono loro e il loro “dentro”, non c’è il “fuori”, che è tutto concentrato in una New York molto citata e poco descritta.
I loro 8 giorni + 1 newyorkesi potevano essere vissuti in qualunque posto del mondo, purché lontano da tutto e da tutti, e del resto non è la cornice che conta, per quanto suggestiva.
Di Michela senza Giacomo sappiamo pochissimo, di Giacomo senza Michela molto di più, ma rimangono figure molto concentrate sul “qui ed ora”, senza il respiro dei personaggi di “Un posto nel mondo”.
Il messaggio che ho letto in questa storia mi piace, mi piace che una persona “regolare”, apparentemente risolta, non più di tanto infelice o insoddisfatta come Giacomo, molli tutto per seguire un sogno, o più che altro un’intuizione, per non dover chiedersi un giorno “come sarebbe stato, come sarei diventato, come sarebbe stata la mia vita se…”. Il più delle volte questo non lo facciamo e perdiamo delle occasioni, anche se spesso non ci sarebbe nemmeno bisogno di un volo transoceanico, ma basterebbe aprire gli occhi e la bocca, per sorridere o per dire qualcosa, quello che ci passa davvero per la testa.
Mi piace Michela, perché lei è una persona risolta, una che si conosce bene e che sta bene con se stessa, che forse non sa ancora esattamente cosa vuole, ma sa esattamente cosa non vuole e, giustamente, lo rifiuta.
La frase più bella del libro è sua: «mi sento orgogliosa anche quando spingo il carrello della spesa».
E qui si esprime il suo essere una persona piena.
Mi piace Silvia, il suo modo di voler bene a Giacomo, il suo spingerlo verso l’amore per Michela, e ho provato tenerezza per le sue paure, i suoi dubbi, e i vincoli che la tengono ferma.
Non mi è piaciuto l’incontro gratuito con Dinah, la signora americana al seguito del marito, un’immagine un po’ squallida e superflua all’economia della storia; mi è sfuggito il senso di questo quadro, in una storia dove mi pare ci sia poco di casuale.
Superato un iniziale fastidio, mi piacciono persino le dissertazioni un po’ “trucide”, anche se potevano essere un po’ più lievi, e mantenere lo stesso la loro efficacia.
Il libro trasuda, qua e là, un’incontenibile voglia di dissacrare, di sdrammatizzare, di smorzare i toni quando sembrano elevarsi un po’ troppo: è la vanga che rivolta un po’ il terreno, quando il romanticismo e la tenerezza rischiano di renderlo un po’ scivoloso.
Ci sono alcune immagini molto belle: il dito di Michela che scorre la pagina prima di voltarla, la nonna che confonde Giacomo con il defunto marito Alberto, Giacomo che annusa il maglione del padre e poi il guanto di Michela, la partita di calcio di Giacomo bambino, con il padre che è lì, ma non c’è.
E qui un’associazione acuta e delicata: Michela cerca un uomo che c’è, non un uomo che è lì. E Giacomo c’è, è nel giardino di Parigi, dove la danza è soltanto all’inizio…
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