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La scoperta dell'alba
 
La scoperta dell'alba 2008-03-08 09:59:50 Maristella
Voto medio 
 
3.8
Stile 
 
3.0
Contenuto 
 
4.0
Piacevolezza 
 
4.0
Opinione inserita da Maristella    08 Marzo, 2008

Cavalcare il tempo

“C’è un sogno che ricorre nelle notti piu’dure.C’è Stella che riavvolge l’alba,come fosse un tappeto,e la cancella ai miei occhi con il suo sorriso gentile. E c’è la voce di mio padre che mi dice di avere fiducia e di aspettarlo....

La storia di un uomo,che riesce a vivere la fine di ogni notte ,come un momento di estrema privatezza e profondità affinché ogni suo pensiero, possa acquisire morbida consapevolezza ed interiorizzazione, permeandosi di silenziosità e luci ancora soffuse, nell’incanto di un giorno che nasce. Un uomo,che per lavoro,legge ogni giorno,le storie di vite qualunque,storie di sogni,storie di illusioni,storie di piccoli eroi della vita quotidiana,storie che,solo per il fatto di essere state fermate nella scrittura,possono gridare prepotentemente la loro esistenza. E tra queste,Giovanni Astengo, il protagonista del libro, viene colpito dal diario della mamma di Andrea,un dolcissimo e amabile ragazzo Down,che anela ad una libertà e ad una autonomia che la sua situazione non gli consente. Perché Giovanni Astengo,è anche il padre di Stella,anch’essa nata con la Sindrome di Down,una fragile e sensibile creatura che incarna “ la vita umana ricondotta a essenza e purezza” e da lui amata incondizionatamente,cosi’ come è adorata da Lorenzo,il fratello maggiore,appassionato di Italo Calvino e di basket,un ragazzo cresciuto troppo in fretta, nella consapevolezza di una famiglia “diversa” e che spesso sogna di compartire col padre, il grande segreto della scoperta dell’alba. C’è una moglie assente,schiacciata da un peso insostenibile per lei,un peso inasprito da un’insufficiente dialogo e da una carente complicità con il marito e c’è un padre scomparso, tanti anni prima, senza alcun apparente motivazione. E infine,c’è una casa ormai abbandonata che ancora risuona di vite felici e un vecchio telefono nero in bachelite,dimenticato in una stanza polverosa. E sara’ questo strumento che consentirà al protagonista,di “cavalcare” il tempo, in un continuo ritorno al passato ed al presente,permettendogli di riappropriarsi,non solo della realtà trascorsa, ma di confluire in una prospettiva di futuro prossimo,nella coscienza che solo la scrittura e la condivisione della sua storia,potranno dargli la certezza di aver veramente vissuto.

Un romanzo breve,ma di intensi sentimenti,il cui incipit rappresenta la parte piu’coinvolgente, una prosa scorrevole e semplice che,nonostante non approfondisca i tanti grandi temi delicati che esprime,regala inattese ed intense emozioni.

La mamma di Andrea

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