Dettagli Recensione
Da leggere per divertirsi e meditare.
In questo romanzo Camilleri abbandona il commissario Montalbano e ci conduce nella Sicilia fascista prebellica (siamo nel 1929),rifacendosi al filone dei romanzi storici (vedi ad esempio La concessione del telefono) ed allestendo brillantemente una storia divertente e godibilissima. Arriva a Vigata un Principe abissino,nipote addirittura del Negus,per iscriversi alla Regia Scuola Mineraroa. Accolto con timore reverenziale e con tutti gli onori che si devono al suo alto lignaggio (con un particolare occhio di riguardo da parte del regime che spera di poterlo utilizzare per proficue trattative con il governo abissino),il giovane si rivela invece un autentico scavezzacollo, combinandone di tutti i colori,facendo strage di cuori femminili e mettendo a dura prova questura,pretura,commissariati,prefettura,circolo locale dei nobili e addirittura il ministero degli esteri.
Tra documentazioni d'archivio e gustose pagine di pettegolezzi, il romanzo è un quadro vivace ed esilarante dell'Italia di quei tempi, ove la vanagloria del regime e l'ottusa rigidità della burocrazia vengono bellamente beffate dal giovane e titolato studente africano.
Ottimo romanzo, tra i più riusciti di Canmilleri, da leggere per divertirsi e meditare.