Dettagli Recensione
Ti prende e ti porta via...
Ischiano Scalo,un paesino dove il mare c’è ma non si vede,un paesino che si arroventa al sole dell’estate e che d’inverno viene battuto da gelidi venti,popolato da un’umanità intessuta di storie parallele che si intrecciano fino a confluire in un unico riflesso di quotidiana realtà,è lo scenario di questo romanzo dai toni crudi e duri ma nel contempo delicati e commoventi ed in ogni caso coinvolgenti di Niccolò Ammaniti. E l’anima di questo paese si muove intorno alle vicende dei personaggi,con tutto il suo carico di pensieri interpretativi,di consensi o rigetti,di sommesse sentenze foriere di perdoni o di collettive condanne. Qui,troviamo il piccolo Pietro,un ragazzino dalla strada già disegnata da una cupa predestinazione,contro la quale,sembra inutile persistere nel cercare di cambiare lo stato delle cose:un padre violento,una madre malata di nervi,un fratello di poco intendimento,una famiglia in cui regna sovrana una spiccata anaffettività. Un ragazzino pieno di sogni per lo piu’ non così irrealizzabili,come frequentare il liceo e studiare zoologia,unito da una inspiegabile legame a Gloria,la bella,ricca e viziata figlia di un direttore di banca,per la quale nutre indefiniti sentimenti amical-amorosi. La storia di Pietro, s’interseca con quella di Graziano Biglia,playboy ormai sfatto dal sesso,dalle droghe e dall’età,nonché dalle menzogne o meglio da realtà travisate per alimentare la sua autostima,pervaso da una voglia silente di una normalità che si presta ad essere presa a calci dalla realtà e di Flora, insegnante di Italiano,anonima vita di donna,schiacciata da pesi di cui nessuno conosce l’esistenza e l’entità,avvolta nel bozzolo oscuro di una metamorfosi che si intravvede ma che,nel momento in cui sta per attuarsi,regredisce al primissimo stadio. E con loro,tutto un brulicare di personaggi che danno colore e spessore al racconto:il gruppetto dei bulli della scuola,capeggiato da Pierini,novello Franti di De Amicis,il poliziotto depresso la cui mente aspira ad un modello immaginifico di Clint Eastwood,il bidello ossessionato dal preconcetto di una sardità delinquente perennemente in agguato,l’assillante figura della madre del Biglia che trasforma in cibo tutte le sue nevrosi.Una lettura che,alternando un’ironia ed un’umorismo dilagante ad una intensa melanconia e drammaticità,nel contesto di una storia ottimamente strutturata,cattura,trascina,tiene incollati alle pagine e “Ti prende e ti porta via”.