Dettagli Recensione
Dolcissimo filo dei ricordi
Premessa : forse chi non ama il calcio e non ha vissuto il Mundial spagnolo del 1982 (dove siamo diventati campioni del mondo per la terza volta) magari lo apprezzerà in modo diverso, ma sicuramente lo apprezzerà...
E' la storia di un giovane spagnolo ,Francisco ,che va a trovare il mitico CT di allora ,Enzo Bearzot ,per consegnargli , come regalo di compleanno, un diario.
Il diario del mundial 1982 tenuto da un ragazzino di 16 anni e che racconta una storia dolcissima, la storia dell'amore impossibile del brutto anatroccolo (Francisco appunto) per la bella Clara , più grande di lui e fidanzata con il belloccio del paese. Un amore impossibile , un'impresa epica proprio come quella della vituperata Italia di Enzo Bearzot, schernita ed insultata dai giornalisti alla vigilia del mondiale, considerata finita dopo un primo turno superato a fatica e con colossi come Argentina e Brasile come prossimi avversari.
Ma nel calcio come nella vita a volte i sogni si avverano e allora troveremo il buon Francisco a fare la serenata alla bella Clara accompagnato da Rossi, Cabrini, Conti e Graziani e la piccola grande Italia di Bearzot il piccolo grande Paolino Rossi che si mangiano Argentina e Brasile , Claudio Gentile che si attacca prima a Maradona e poi a Zico e gli fa dimenticare che forma ha la palla...
La storia d'amore di Francisco avanza come la piccola grande Italia che supera anche la Polonia e stende i panzer tedeschi in finale.
Un divertentissimo ed emozionante parallelo tra l'impresa amorosa e l'impresa sportiva, entrambe bellissime ma di breve durata come tutte le cose più belle.
Entrambe segnate poi dal dolore , dalla perdita ma dal grandissimo valore dei ricordi, splendido il ritratto del vecchio CT Bearzot, duro ma onesto, sanguigno ma leale, più che un sergente di ferro un padre per i "suoi ragazzi".
Il valore dell'amicizia , lo sport sano e vero, la lealtà , il "fare gruppo" , l'essere campioni anche nella vita e non solo correndo dietro ad un pallone, il rimpianto per dei valori che non ci sono più offuscati dai soldi e dalla popolarità a tutti i costi.
Molto curate le descrizioni di alcuni gustosi aneddoti (veri!) relativi all'Italia e a quanto avvenne negli spogliatoi dopo le partite e nel ritiro degli azzurri.
Un libro che scorre via lieve riallacciando un filo dei ricordi che il tempo troppo facilmente spezza, bello per chi ha vissuto quell'esperienza con l'entusiasmo scanzonato di un ragazzino di 11 anni, come me, ma anche una lettura piacevolissima per chi non c'era .
Mi è davvero piaciuto tanto.