Dettagli Recensione
"Occhi profondo mare" di Cristian Martini
C’è qualcosa di surreale in quest’opera prima di Cristian Martini.
Dove per surreale si intende un superamento della realtà, un andarvi al di là, oltre. Allo scopo di raggiungerne l’essenza liberandola da tutto quanto è superfluo, da tutto quanto l’appesantisce.
Coronto, Primo, Luna, Senzanome….L’ improbabile nomenclatura di personaggi tanto estremi quanto profondamente umani, commoventi e magici.
Per dirla tutta Senzanome in realtà è un luogo, ma è un luogo che vive, che agisce nel romanzo tanto da diventare personaggio. Senzanome è il luogo dell’amore eterno la cui natura partecipa delle vicende del racconto e dei protagonisti diventando protagonista a sua volta, in un fantasioso affresco che si ripete ma che ogni volta è nuovo.
Coronto è l’UOMO. La persona che si riappropria di se stessa sfuggendo ai meccanismi fagocitanti della società. La persona che cerca appunto quell’ ”oltre “.
Primo è l’ UOMO/BAMBINO che intraprende un percorso ideale allo stesso scopo.
Luna è magia.
Il racconto è connotato da un tono di denuncia a tratti vagamente didascalico, ma la reale dote che l’autore possiede è quella di saper toccare con delicatezza le corde dell’anima del lettore, suonando una melodia tenera e struggente.