Dettagli Recensione
Top 50 Opinionisti - Guarda tutte le mie opinioni
Una melodia in tre movimenti
Ultimo romanzo di Tondelli scritto nel 1989 (l’autore è scomparso nel 1991), si può sicuramente definire il romanzo della maturità, nel quale la componente autobiografica emerge chiaramente nel protagonista Leo. Lo scrittore emiliano infatti costruisce attorno a lui una storia architettata in tre movimenti, con l’intento di fare un parallelismo tra il romanzo ed una melodia musicale classica.
Se il primo movimento (Verso il silenzio) introduce il tema dell’amore tra Leo e Thomas, della passione che progressivamente fiorisce per poi terminare tragicamente con la morte di Thomas, il secondo (Il mondo di Leo) è una discesa agli inferi nella realtà avvelenata di Leo, nel dolore e nella solitudine che prendono il sopravvento, oltre che nel ricordo della propria adolescenza, vista come origine del suo malessere esistenziale. Il crescendo sta tutto nel terzo movimento però, in quel “Camere Separate” che fornisce il titolo del libro e sintetizza la dimensione dell’amore viscerale tra Leo e Thomas: un amore totalizzante si, ma che Leo sente necessario vivere a distanza prendendosi la propria libertà per essere padrone del proprio tempo e della propria vita. Leo “Voleva continuare a essere un amante separato, voleva continuare a sognare il suo amore e a non permettergli di infangarsi nella quotidianità”. Una visione che inevitabilmente conduce a incomprensioni, tensioni, in quanto le esigenze di Leo non sono certamente quelle di Thomas che invece desidera una vita di coppia completa.
Dalla combinazione dei tre movimenti, “la melodia” che ne scaturisce è un suono di solitudine necessaria che ha una valenza positiva però, a dispetto del concetto di solitudine generalmente espresso, in quanto “sta cercando di abbracciare la parte più vera di se stesso recuperandola attraverso il ricordo, la riflessione, il silenzio”. La solitudine infine è il mezzo che conduce alla catarsi, alla rinascita che per Leo-Tondelli è tutta definita dal potere salvifico della scrittura, “che questa sola cosa gli importa ed è questa, non lui, a dirigere gli spostamenti interiori della sua vita”.
Tondelli non amava definire “Camere Separate” un libro che narra di amore omosessuale in quanto non c’è assolutamente bisogno di questa etichettatura (talvolta invece sottolineata dalla critica), considerato che in sostanza il romanzo rappresenta la narrazione di una storia d’amore, di vita, di solitudini che si incontrano e poi si perdono.