Dettagli Recensione

 
Fumana
 
Fumana 2024-10-25 22:00:57 topodibiblioteca
Voto medio 
 
4.0
Stile 
 
4.0
Contenuto 
 
4.0
Piacevolezza 
 
4.0
topodibiblioteca Opinione inserita da topodibiblioteca    26 Ottobre, 2024
Top 50 Opinionisti  -   Guarda tutte le mie opinioni

La Strigossa

"Fu proprio allora che la bambina si guadagnó il nome di Fumana, che poi nella bassa vuol dire appunto nebbia".

Nell’ultimo libro di Paolo Malaguti la storia di Fumana nata “vestita”, e quindi secondo le credenze popolari dotata di un talento non comune che si manifesta nella capacità di “sapere segnare” certe malattie, si riesce a comprendere a pieno solamente legandola al territorio in cui vive. La provincia di Rovigo ed il basso Veneto, quella terra di confine “dove non sai dire con certezza cosa è terra, cosa mare e cosa fiume perché tutto è impastato e confuso”, abitata da agricoltori e pescatori di anguille che frequentano “Il Canal Bianco” e le golene. Un territorio immobile in cui “le nebbie levano ogni prospettiva, che non sai più dove vai”, nel quale lo spazio si mescola con il tempo e la storia di Provincia si trasforma progressivamente nella storia d’Italia di fine ‘800 e metà ‘900, quando le vicende nazionali come l'avvento del fascismo prima e la Seconda Guerra Mondiale dopo, permeano e condizionano le vicende personali. In questo humus si colloca la storia di formazione di Fumana, allevata dal nonno Petrolio, pescatore di anguille, poi cresciuta dalla Lena, la “Strigossa” della zona che la inizia ai segreti delle erbe e della Natura con l’intento di curare la gente. Fumana a sua volta ne prenderà il posto, ma sta proprio in questa dimensione che Malaguti riesce a mostrare ai nostri occhi di lettori del XXI° secolo, l’arretratezza di un mondo contadino in fin dei conti non così lontano, nel quale essere guaritrice, diventare una "Striga" significa anche essere considerata un’emarginata, una diversa, una donna temuta ed odiata al tempo stesso, ad esempio dalla suocera che non le perdonerà mai di avere addescato e sedotto il proprio figlio.

Partendo da questi elementi il romanzo acquisisce un valore aggiunto perché si manifesta come una storia di ribellione, di emancipazione femminile. Fumana non teme le etichette affibiatele, ed orgogliosamente si costruisce il proprio futuro, decide di dare speranza ad una bambina rimasta orfana, soffre ed a denti stretti continua a progredire in quanto comprende “di essere in grado di fare del bene, e di avere quindi un senso, un ruolo preciso in quella fetta di mondo nella quale era nata”. Il tutto viene altresì raccontato avvalendosi di uno stile ibrido, in quanto il Malaguti veneto riesce ad alternare il registro della lingua italiana agli idiomi dialettali e popolari, con l'effetto di rendere la narrazione più realistica e piacevole.

Indicazioni utili

Lettura consigliata
Trovi utile questa opinione? 
30
Segnala questa recensione ad un moderatore

Commenti

Per inserire la tua opinione devi essere registrato.

Le recensioni delle più recenti novità editoriali

Volver. Ritorno per il commissario Ricciardi
Valutazione Utenti
 
4.0 (1)
Identità sconosciuta
Valutazione Utenti
 
3.3 (1)
Incastrati
Valutazione Utenti
 
3.8 (1)
Tatà
Valutazione Utenti
 
4.0 (1)
Intermezzo
Valutazione Utenti
 
4.0 (1)
Il mio assassino
Valutazione Utenti
 
4.5 (1)
La vita a volte capita
Valutazione Utenti
 
4.4 (2)
Il dio dei boschi
Valutazione Utenti
 
4.1 (3)
La prova della mia innocenza
Valutazione Utenti
 
3.3 (1)
Il sistema Vivacchia
Valutazione Utenti
 
4.5 (1)
Il passato è un morto senza cadavere
Valutazione Utenti
 
4.3 (2)
La mano dell'orologiaio
Valutazione Utenti
 
4.3 (1)

Altri contenuti interessanti su QLibri

Di bestia in bestia
I qui presenti
La vita a volte capita
Errore 404
La stagione bella
Dimmi di te
Fumana
Nina sull'argine
Liberata
Un millimetro di meraviglia
Nannina
La neve in fondo al mare
Chiudi gli occhi, Nina
Magnifico e tremendo stava l'amore
Dove la luce
Il nostro grande niente