Dettagli Recensione
Un turbinio di emozioni
Buzzati si rivela scrittore del tutto nuovo in questo romanzo pieno di vigore, intenso, coinvolgente, con un ritmo che colpisce con forza, in maniera quasi insolente, specie in alcuni capitoli, che si leggono senza prendere fiato, "risucchiati" nei profondi monologhi interiori del protagonista. Rispetto al più conosciuto "Il deserto dei Tartari", che ha tutt'altro ritmo, sembra davvero un racconto scritto da un altro autore. Mi ha sorpreso l'utilizzo di una prosa vibrante, che tralascia spesso la punteggiatura, ma lo fa volutamente, per rendere il ritmo ossessivo, come ossessivi sono i pensieri del protagonista. Un romanzo che scorre come un fiume in piena e sembra scandagliare il flusso dei pensieri più reconditi, ma anche di quelli improvvisi, del protagonista, per riversarli poi sulla carta come un pittore surrealista fa con i colori della sua tavolozza, gettandoli vigorosamente sulla tela, quasi volesse imbrattarla, renderla densa, corposa, astrusa, ma anche profonda, e certamente oscura. In questo senso il romanzo è quasi surreale, poiché vive attraverso le angosce di Antonio Dorigo, nutrendosi dei suoi contorti e macchinosi pensieri, nel contesto di una Milano malinconica e grigia, piovosa e sporca. L'ambiente nel quale vive, o meglio, sopravvive il protagonista, è simile ai suoi pensieri, alle sue angosce interiori, e sembra che l'uno si alimenti degli altri e viceversa. Sorprendenti gli immediati passaggi dalla prima alla terza persona, meravigliosi i dialoghi interiori pieni di dubbi di Antonio, che giorno dopo giorno rimane invischiato in un'amore morboso che gli toglie ogni energia, che lo tormenta e lo angustia, che lo fa diventare diffidente e geloso, ma anche incapace di reagire, di conservare la sua dignità, di ribellarsi definitivamente, di raggiungere un qualche punto fermo. Egli si divora interiormente senza capire i motivi che lo spingono a comportarsi in quel modo, si annienta, si lascia andare alla disperazione, distruggendo anche il suo amor proprio, senza capire cosa lo porti al tormento. Romanzo possente, denso, abbacinante, che racconta di un sentimento chiamato amore qui ridotto a puro stato morboso, a pura sofferenza interiore.
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