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La cerimonia dell'addio
 
La cerimonia dell'addio 2024-04-09 14:51:30 68
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68 Opinione inserita da 68    09 Aprile, 2024
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Pensieri di assenza

…”Nulla si avvicina davvero e nulla se ne va per sempre”….

Sei anni condivisi attendendo il futuro, un distacco improvviso, imprevedibile, inaspettato, traumatizzante, Amos e Anna, una coppia spezzata da un’ assenza che vive di memoria sospesa, di una trama vissuta, inventata, dolorosa, trattenendo l’ altro dentro una parte di se’.
Amos un giorno è uscito per non fare ritorno, accompagnato dalla propria smemoratezza, forse per dimenticare il presente, di lui si sono perse le tracce, il dolore di Anna rimane per sempre.
Una vita indebitamente sottratta, domande, sospetti, percorsi noti, l’ amore di madre, l’ impossibilità di abbandonare il cammino intrapreso per non cedere all’ oblio della dimenticanza.
In lei uno stato indefinito, specchiandosi nella assenza dell’ altro, afferrando tutto quello che di lui resta, carte, pagine, versi, poesie, aggrappata a una memoria che cambia e corrode uno stato di attesa

…” ora so che niente è più silenzioso della memoria”…

Tra le pagine un dolore vivido che stenta a prendere forma, una vita ritratta, giorni smarriti, una donna che mai avrebbe pensato di sostare in una memoria sospesa e cancellata, sola e priva di appigli.
Come ridefinirsi in un quotidiano condiviso con l’ altro e svalutato improvvisamente, in abitudini estranee a se stessi, Anna e le figlie si proteggeranno a vicenda da un dolore mutante, gli altri hanno perso le parole, in lei un unico giorno, quello della scomparsa, attendendo il passato, il ritorno di Amos, una possibilità che le impedisce di vivere perché

…” la terra degli assenti è un luogo inaccessibile”….

Il dolore ridefinisce durata e consistenza in una percezione tinta di reale circostanziato, dimensione propria di una vita diversa.
La scomparsa è morte annunciata sperando in un ritorno, la gerarchia della sofferenza esprime gradazioni diverse, domande che reinterpretano un passato condiviso, come e’ entrato Amos nella propria vita, che cosa era prima di quell’ evento. E allora riemergono un padre inesistente e una madre scomparsa prematuramente, un vuoto riempito di libri e di idee per non precipitare

…”Vivo dentro una fine lunga e lenta che si è mangiata anche i miei inizi, perché mi ha costretto a rivederli, a ripensarli, con quel poco di speranza che mi è rimasta “….

Anna staziona all’ interno dei propri ricordi in una dimensione di sguardi, la sua attesa è paralizzante, desiderio inevaso, reale immaginato in cui sopportare una malinconica assenza-presenza, solitudine sempre più profonda, un destino collettivo che non ha alleviato il proprio dolore, un lutto vissuto personalmente.
Sei anni condivisi in cui vivere una vita intera, un’ assenza definitiva che l’ ha condotta in giusta compagnia, ascoltando un dolore inascoltabile, ostinandosi a ricordare, abbandonata da Amos, dal destino o da entrambi. Un dolore speculare in un’attesa che mantiene vivo il ricordo, l’ incapacità di raccontare il proprio padre alle figlie, un uomo che ha sottratto una parte di se’, imbevuto di una nostalgia profonda.
Il tempo non concede sconti, vecchiaia e morte condurranno a una fine immediata e definitiva, e allora si parla di viaggio e di nostalgia, di un’ immersione nei pensieri dell’ assenza, di inizio e di fine vita, di un’ immagine lontana che era promessa di futuro, di una strada percorsa e interrotta, di un vento che accompagna i pensieri di tutti e li raccoglie, di tracce che nascondono la propria origine, di onde che si spezzano al largo e non giungono a riva,
Un romanzo dai toni essenziali, lirico, intimo, struggente, scritto durante un arco temporale di sedici anni, un giusto addio alla moglie Federica scomparsa il 14 agosto 2022, un viaggio fluido nella forza sfuggente e atemporale dell’ amore.

…”:ho scritto questo romanzo per dire cosa ho perso: pezzi di memoria, frammenti di vita, ricordi non miei che andranno smarriti, perché vanno perduti i ricordi di tutti”…

Scrittura e vita si fondono e si confondono, Amos è scomparso ma potrebbe non esserlo, chi è realmente e cosa rappresenta, che la sua assenza corrisponda alla presenza dell’ autore, un destino comune sospeso, due dolori condivisi, personaggi autonomi, cangianti, imperfetti, in cui riconoscersi, distanti, tutti e nessuno potrebbero identificarsi nelll’ autore e a lui appartenere, una trama in fieri, mondi che solo in apparenza non esistono

…” perché io sono Amos, e sono anche Anna, e sono tutti loro. Li guardo e li proteggo . E più li ho guardati e raccontati e’ stata la mia vita a finire dentro un disordine da cui non so come uscire”…

Di certo la vita è un viaggio sentimentale in evoluzione continua, indefinito e indecifrabile, privo di certezze, se non che

…” nel passato, quelli che ami non muoiono”…



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