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Perla fragile
Lui è un uomo burbero, che è facile purtroppo giudicare dall’esterno, per i modi un po' bruschi, per la bottiglia di vino che è diventata caricaturale, per come i clichés ti portano ad etichettarlo. E’ però anche un’anima gentile, una perla fragile, che, a partire dai primi anni, ha profondamente sofferto per una situazione familiare fredda e distaccata. Questo libro, autobiografico, è venato di una malinconia diffusa, perché l’autore si abbandona al ricordo, che a volte è sofferto, a volte è dolce e morbido, a volta è sferzante. Ne nasce un fluire ininterrotto di pensieri, con profonde riflessioni sul rapporto con il dolore, così come con i genitori, con i figli, con la malattia di una figlia, e al centro, sempre, il dramma più grande che la sua terra ha vissuto, il disastro del Vajont. Vivere è come scolpire un tronco. Ognuno il suo. Con tutti gli imprevisti della materia prima che lo scultore può incontrare intanto che lo incide e cerca di dare la forma desiderata. Libro poetico, struggente, vero, con cui l’autore ci restituisce tutte le emozioni del suo cammino verso il tramonto.
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