Dettagli Recensione
Un romanzo fatto di inizi
«Vorrei poter scrivere un libro che fosse solo un incipit, che mantenesse per tutta la sua durata la potenzialità dell’inizio, l’attesa ancora senza oggetto. Ma come potrebb’essere costruito, un libro simile? S’interromperebbe dopo il primo capoverso? Prolungherebbe indefinitamente i preliminari? Incastrerebbe un inizio di narrazione nell’altro, come le Mille e una notte?»
“Se una notte d’inverno un viaggiatore”, pubblicato da Italo Calvino nel 1979, ebbe fin da subito un grande successo di pubblico e critica. Si tratta di un grande gioco a incastro nel quale l’Autore ha voluto scrivere un romanzo fatto solo di incipit. La narrazione che segue una continuità cronologica, come nel romanzo ottocentesco, qui è esplosa: siamo di fronte a una serie di possibilità che prendono forma e consistenza loro propria, un romanzo plurale, o un “iper romanzo” come amava definirlo lo stesso Calvino.
Il personaggio principale è un Lettore, che acquista l’ultimo libro di Italo Calvino e inizia a leggerlo. Dopo poche pagine però si rende conto che non può continuare la lettura a causa di un errore di impaginazione. Ritorna allora in libreria per cambiarlo e qui incontra Ludmilla, la Lettrice, alla quale è accaduta la stessa cosa. I due continuano a frequentarsi e si innamorano, mentre cercano inutilmente di completare la lettura di tutta una serie di altri romanzi (ben dieci!) che appartengono a generi letterari molto diversi e dei quali riescono sempre a leggere solo le prime pagine. Si va dal thriller psicologico, al racconto erotico giapponese, dal romanzo rivoluzionario russo, all’epos latinoamericano. Calvino passando da un romanzo all’altro cambia stile, lessico, ritmo. E intanto dialoga con i personaggi, soprattutto con il Lettore, a cui si rivolge con un incosueto “tu”.
Senza dubbio la scommessa di Calvino può dirsi vinta, il romanzo ha avuto e ha tuttora moltissimi estimatori e un posto di riguardo nella nostra Letteratura.
Personalmente purtroppo non ho trovato così avvincente il protrarsi delle vicende caotiche e il moltiplicarsi senza limiti delle riflessioni sulla lettura, sulla scrittura, sulla letteratura. Ho apprezzato come sempre l’ironia di Calvino e la ricerca di una nuova espressività creativa.
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Commenti
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Noto una certa diversità di valutazione tra lo stile, sicuramente di alto livello parlando di un grande scrittore, e la piacevolezza di lettura.
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