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Il punto di vista di Orazio
Fabrizia Scorzoni decide di cimentarsi nell'impresa di presentarci il punto di vista di un uomo. La storia di Orazio infatti ci viene raccontata in prima persona. Le sue non sono decisamente le vicende di un uomo di successo. Sembra di sentire le lamentele della classica donna arrivata agli anta, lasciata dal marito, perché ha trovato una compagna più giovane e che cerca di ridare un senso alla propria vita. Dopo dieci anni passati a crescere il figlio, Orazio si guarda attorno e si accorge di essere infelice, insoddisfatto, privo di prospettive. Il suo lavoro non è gratificante, il figlio è arrivato nell'età della ribellione e dal tenero frugoletto che adorava il padre si è all'improvviso trasformato in un mostro, dedito all'alcool, che cambia una ragazza a sera ed ha una preoccupante tendenza a comportarsi in modo violento. Questa è la molla che lo spinge a rivolgersi a un guru che insegna un metodo infallibile per sedurre qualsiasi donna. Diligente e fiducioso l'uomo fa tutti i compiti a casa, salvo accorgersi che forse i consigli del suo insegnante non sono quello che fa per lui. Scritto con una prosa vivace ed efficace nel descrivere le varie situazioni questo libro si legge in un attimo. L'autrice con qualche pizzico di ironia sparso qua è là è riuscita ad alleggerire argomenti piuttosto complessi e spinosi pur senza banalizzarli. Orazio spesso ci fa sorridere, ma lo facciamo con simpatia senza mai deriderlo e dal lato opposto ci fa simpatia e tenerezza senza mai apparire patetico. Forse rispetto è il termine che assocerei a questo romanzo: nessun pregiudizio, critica gratuita o cattiveria: solo il racconto lineare della vita di uno di noi.