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Le libere donne di Magliano
 
Le libere donne di Magliano 2023-06-16 08:37:23 Chiara77
Voto medio 
 
3.5
Stile 
 
5.0
Contenuto 
 
3.0
Piacevolezza 
 
3.0
Chiara77 Opinione inserita da Chiara77    16 Giugno, 2023
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Il manicomio è pieno di fiori, ma non si riesce a

Il manicomio si trova su una collina, nella vasta pianura lucchese. È un “castello” che contiene 1039 matti, circa duecento infermieri, un medico e 19 suore.

«Fuori c’è la vita, la gioventù, la bellezza, la gioia che ride; e qui mille matti rinchiusi, prigionieri dei loro delirî, sudati, sporchi, poveri.»

Mario Tobino scrive questo testo che nell’intenzione dell’autore è di fiction, ma che in realtà attinge a piene mani dall’esperienza dello psichiatra e scrittore toscano. Tobino fu direttore dell’ospedale psichiatrico di Lucca e in queste pagine si è liberamente ma concretamente lasciato ispirare da alcuni frammenti di vita e di malattia che ha incontrato nel suo percorso di vita.

Si tratta di una lettura toccante e in alcuni punti difficile, poiché mostra senza filtri una realtà inquietante, poiché parla di malattia: di vite spezzate, violentate, spente o addirittura pacificate dalla pazzia. Siamo nel periodo precedente all’introduzione degli psicofarmaci nella terapia delle malattie mentali (1953) e le persone – prevalentemente donne- rinchiuse nel manicomio di Magliano vivono fino in fondo la loro condizione. Sono intrappolate nel loro dolore, o forse, chissà, in qualche modo anche liberate dalla loro follia.

Il medico-scrittore vive in questo mondo, un po’ universo parallelo e realtà alternativa, che si nutre del mondo reale ma allo stesso tempo ne viene respinto e scacciato. Il manicomio ha le sue regole, le sue gerarchie, le sue familiarità e atrocità. Un luogo dove la sofferenza svela senza più alcun pudore la vulnerabilità umana e per questo permette di amarla.

«La mia vita è qui, nel manicomio di Lucca. Qui si snodano i miei sentimenti. Qui sincero mi manifesto. Qui vedo albe, tramonti, e il tempo scorre nella mia attenzione. Dentro una stanza del manicomio studio gli uomini e li amo.»

Un libro intenso e emozionante che ci arriva attraverso una scrittura frammentata e poetica.

«Cosa significa essere matti? Perché si è matti? Una malattia della quale non si sa l’origine né il meccanismo, né perché finisce o perché continua.
E questa malattia, che non si sa se è una malattia, la nostra superbia ha denominato pazzia.»

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Commenti

6 risultati - visualizzati 1 - 6
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Chiara, penso proprio di averlo letto, ma parecchi anni fa. Mi ritrovo in particolare su alcuni aspetti che hai messo in rilievo : scrittura poetica ; a tratti toccante ; a tratti difficile.
Sicuramente uno scrittore interessante ; però di lui non ho letto altro.
Autore da recuperare. Da dove comincio?
Bella scelta di lettura, ciao Chiara!
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Chiara77
21 Giugno, 2023
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Ciao Laura, grazie!
In risposta ad un precedente commento
Chiara77
21 Giugno, 2023
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Ciao Marianna, penso che questo sia il suo testo più rappresentativo, per il legame tra esperienza di vita e letteratura e per la particolarità del tema trattato. Ho anche letto "Il perduto amore", un romanzo piuttosto malinconico su una storia d'amore non fortunata, magari non imprescindibile ma una lettura che si fa volentieri.
Cari saluti
Chiara
In risposta ad un precedente commento
Chiara77
21 Giugno, 2023
Segnala questo commento ad un moderatore
Ciao Emilio, mi fa piacere che ti ritrovi su alcuni aspetti che anche io ho notato su questo testo.
Di Tobino ho letto anche "Il perduto amore" ma credo che questo sia il suo libro più rappresentativo.
6 risultati - visualizzati 1 - 6

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