Dettagli Recensione
Storia di una famosa libreria catanese.
E’ raccontata con dovizia di particolari la storia della casa editrice e libreria storica catanese Cavallotto, in un arco di tempo che va dal 1924 agli inizi del 2000: una storia che ripercorre la vita di una famiglia, e che inizia nel secolo scorso da un numeroso nucleo familiare, quello di Don Turiddu Ciuni, di sua moglie Concetta e di ben dodici figli e figlie, nessuno dei quali portato alla vita dei campi. Gran cruccio del capofamiglia: tutti prendono strade diverse, anche Filippo, l’ultimo, appassionato di libri, ben lungi dall’esaudire il desiderio paterno di occuparsi del feudo di Torresecca. Filippo inizia con una bancarella, cresce, aiutato dalla sorella Concettina, bruttarella ma ben determinata a farsi valere, in famiglia e nella vita. Filippo ha una fidanzata, Maria, ma i parenti di lei, avversi al regime, non vedono di buon occhio il possibile futuro genero, ritenuto fascista convinto. L’anima gemella Filippo l’incontrerà a Firenze, sede della Valsecchi, la nota casa editrice: si sposerà , andrà a Palermo dove aprirà una libreria diventando pure editore. C’è la guerra, Filippo morirà unendosi ai partigiani, Concettina, vedova Cavallotto e madre di due figli, Vito e Mimma, continuerà il progetto di Filippo, aiutata dal figlio, da sua moglie Adalgisa e dalle tre nipoti. Ma l’impresa, con il passare degli anni, non sarà semplice: dopo aver aperto un’altra libreria a Catania, Vito non potrà godere di sussidi regionali, destinati a colleghi maggiormente in difficoltà. Momenti difficili, culminati in un incidente stradale nel quale morirà. Gli eredi dovranno anche fare i conti con la mafia locale, ma, siamo ormai alla fine del secolo, le nipoti riusciranno finalmente nel loro intento: la libreria di Catania diventerà un centro di aggregazione culturale ed un simbolo per tutta la città.
Naturalmente nel romanzo tutte le vicissitudini del nucleo familiare sono narrate anno dopo anno, ogni capitolo ha per titolo il nome di un protagonista al quale è dedicato: si perde un po’ l’unità del racconto, saltando dall’uno all’altro, ma la minuziosa indagine psicologica sui singoli personaggi e sui loro rapporti interpersonali ce li fa conoscere meglio, mostrandoci uno spaccato di Sicilia con relativi pregi e difetti, dagli anni che precedettero la seconda guerra mondiale al nuovo millennio.
Giuseppina Torregrossa, con le vicende che hanno portato alla nascita di una delle più famose librerie di Catania, ci fa conoscere la storia della sua Sicilia ed i cambiamenti che l’hanno caratterizzata nell’arco di un secolo, una storia non solo politica e sociale, ma soprattutto intellettuale: nella famiglia patriarcale di Don Turiddu Ciuni l’amore per i libri e la cultura è riuscito a prevalere sulla mentalità più retriva dei primi anni del secolo scorso.
La libreria Cavallotto è attualmente un vanto di Catania, tanto da suscitare l’ammirazione di Andrea Camilleri :”… è un’enorme libreria, disposta su tre piani, diretta dalla signora Cavallotto, una forza della natura …”, e dello scrittore siciliano Lucio Sciacca :”.. è una boccata d’ossigeno l’iniziativa di Vito Cavallotto, non solo libraio, ma editore, animatore e propulsore di cultura e arte”.