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Il rapporto padre è figlio
Non avevo mai letto nulla di Missiroli (Fedeltà l'ho letto dopo) e questo l'ho ascoltato in versione audiolibro.
"Avere tutto" narra di un figlio con il vizio del gioco d'azzardo che va a trovare il padre anziano e condannato da una malattia inguaribile a Rimini, loro città natale.
Il racconto si snoda quindi tra i ricordi dell'infanzia di chi scrive, ora impiegato in un'agenzia pubblicitaria, della giovinezza dei suoi genitori, provetti ballerini, e il momento attuale nel quale il figlio sta trovando il modo per accompagnare il padre negli ultimi frammenti di vita. In aggiunta il figlio, Sandro, sta cercando di abbandonare il vizio del gioco che tanto dolore e preoccupazione ha sempre generato nella madre ormai defunta e nel padre ora in procinto di lasciarlo.
Nel racconto sono presenti gli amici d'infanzia di Sandro, il narratore, la sua ragazza riminese, e altri amici del padre.
Bello il carattere del padre, nel quale si sente l'amore per il figlio in una solo apparente rudezza, e la sensibilità del figlio che appare non completamente in grado di affrontare il difficile momento che sta vivendo.
Ammetto di aver un po' faticato a seguire i continui flash back e ritorni al momento attuale del racconto che si mescolano in un unico flusso narrativo. Non so se la lettura al posto dell'audiolibro mi avrebbero agevolato nella comprensione, di sicuro ho faticato a seguire la storia senza perdermi. Li ho comunque trovati dispersivi.
Ho particolarmente apprezzato lo stile e la scrittura, frammentata ma in grado di regalare al lettore la sensazione di esserci in quel momento della storia. La freddezza è la poca partecipazione alla vicenda sono il tratto tipico dello stile di Missiroli.
Di sicuro non un capolavoro ma pur sempre un romanzo godibile.
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