Dettagli Recensione
non è il "vecchio" Mencarelli
Se cercate il Mencarelli de "la casa degli sguardi" o di "tutto chiede salvezza", allora meglio lasciar perdere. Io ho acquistato questo libro convinta di potermi tuffare nuovamente nello splendore e nell'intensità di quegli scritti autobiografici.
Ho invece trovato una prosa piuttosto banale, a raccontare una storiella sempliciotta, protagonisti un padre cinquantenne in fuga con appresso il giovane figlio gravemente disabile.
Al di là della trama che trovate ovunque, lascio questi miei due appunti:
- riconosco all'Autore il CORAGGIO per aver messo per iscritto, forse a sensibilizzare sul tema, che un genitore, seppur tale, può arrivare a provare rabbia e furia cieca non solo verso il "destino" che gli affibbiato un figlio "rotto", ma anche risentimento e odio verso il figlio stesso; il tema dei sentimenti non sempre amorevoli verso i figli è ancora un tabù, in questo senso quindi bene questo libro che tratta l'argomento;
- mi sono chiesta perché l'Autore abbia scelto proprio la figura paterna...forse per appartenenza di genere? Avesse tratteggiato la madre, in fuga disperata accanto a quel figlio malato, avrebbe forse favorito delle riflessioni riguardo allo stereotipo che vede nella madre colei che deve immolarsi sempre e comunque per i figli generati, costretta - in quanto madre - al sacrificio e alla negazione di sé, a cui sono culturalmente vietate debolezze e fragilità, men che mai nei confronti di un figlio con handicap.
Nel complesso...ad maiora!
Indicazioni utili
Commenti
1 risultati - visualizzati 1 - 1 |
Ordina
|
1 risultati - visualizzati 1 - 1 |
Vedo delusione su questo libro. Non ho letto l'autore ma ho in lista i titoli che reputi migliori.