Dettagli Recensione
salvo la parte su Malik
Le recensioni e la trama di questo libro mi hanno spinta a leggerlo. Di fatto sono rimasta delusa; io non vi ho trovato praticamente nulla di quanto "promesso" appunto dalle recensioni (o dal mercato editoriale). Salvo la parte relativa al dramma di Malik, ovvero al dramma delle madri che affidano i loro figli all'oscurità del mare, nella speranza che in un Paese tanto sconosciuto quanto lontano possano trovare condizioni per vivere una vita migliore. La storia di Malik colpisce nel profondo e non lascia certo indifferenti. Ma la parte su Mattia? Mentre Malik attraversa il mare, Mattia vive a Milano una quotidianità senz'altro sofferta, alla ricerca anche lui di un "posto dove stare", ma non ho capito il senso dell'accostamento di queste due condizioni esistenziali. Mattia tra l'altro pare uscito dalla penna di altri e anche la scrittura, la prosa, lo stile, non sembrano appartenere alla stessa Autrice che descrive Malik e il suo mondo. Il racconto della quotidianità del "nostro" adolescente milanese l'ho trovato noioso e inutilmente ripetitivo (es: descrizione gara in motorino!). A mio parere sarebbe stato meglio sviluppare ulteriormente tematiche e aspetti inerenti il dramma dei naufraghi, visto appunto con gli occhi dei bambini, senza "infilarci" contemporaneamente altro.
Basta con la Sparaco, di questa Autrice tengo e mi faccio bastare "nessuno sa di noi", davvero imperdibile.
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