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Tra l’inchiostro di queste pagine, la sua preziosa
Ho seguito alcune presentazioni del libro in streaming e più volte Ermal ha ringraziato i lettori e i suoi fan, i lupi, per aver comprato il libro a scatola chiusa e avergli dato un’opportunità.
Penso sia uno di quei libri per cui si fatica a trovare le parole, qualsiasi vocabolo potrebbe essere riduttivo. Non credo di aver mai letto così velocemente un libro di 540 pagine. Bisogna essere concentrati, “stare lì con la testa”, perché ci sono tanti personaggi e tanti intrighi legati alla storia albanese e tedesca, ma è tutto così lineare che sembra scritta da uno scrittore di esperienza. Ci sono dei colpi di scena pazzeschi, e si nota la proprietà di linguaggio che ha Ermal.
Come ha detto più volte, certe cose le ha vissute in prima persona e su altre si è informato e ha studiato tanto prima di scrivere il libro, sia sulla vita e sulla storia dell’Albania negli anni 1943-1990, sia su quella della Germania, in quanto il libro è ambientato tra queste due nazioni. Il suo studio si vede tutto e ho imparato tante cose che non sapevo; è sempre affascinante per me ascoltarlo raccontare aneddoti riguardo alle sue origini, all’Albania… per sua stessa ammissione, nell’immaginario collettivo molti pensano “Ermal viene dall’Albania” uguale “è arrivato in Italia su un barcone”. Ermal affossa il luogo comune del barcone in questo romanzo di formazione commovente, emozionante, estremamente coinvolgente, capace di toccare veramente le corde più sensibili dell’animo umano grazie a Kajan e alla sua storia di crescita nel cuore dei conflitti europei del Novecento. C’è un paese, l’Albania, con le sue contraddizioni, con la sua non-libertà non
ostante la fine della guerra, c’è la vita delle persone. ‘Domani e per sempre’ apre una finestra su vicende accadute ma spesso sconosciute, e che, forse senza più un muro di mezzo, ma accadono ancora oggi. In questo libro Ermal racconta la storia di un popolo con tanto amore e un punto di vista mai banale. Ci si scontra con emozioni che si susseguono con velocità, con sogni rincorsi e scivolosi, quasi inafferrabili, con partenze, addii e lontananze da troppe cose, da troppe persone. C’è vita e c’è morte, ci sono volti e ci sono sguardi, c’è speranza e c’è illusione, ci sono conquiste e sconfitte.
Ermal però ricorda che in mezzo a tutto il rumore del mondo e della guerra, “allora la musica non può essere che silenzio”, e starci a stretto contatto può rendere “per pochi minuti capaci di sperare di nuovo.”
Ermal ha il dono delle parole, ma soprattutto ha un’umanità infinita. I testi delle sue canzoni lo rivelano e questo libro ancora di più. Tra l’inchiostro di queste pagine, c’è lui, preziosa “anima in controluce”. Lo seguo da tanti anni ormai e non mi stanco mai di sentirlo parlare a eventi, interviste, presentazioni… dice ogni volta qualcosa di nuovo, qualcosa di diverso, ma qualcosa di profondo. Ha tanta cultura e sa scrivere! Si merita tutte le (finora) 5 ristampe!
Ha esordito con il botto e se scriverà altri libri sarà un piacere leggerli!
Fatevi un regalo: leggete questo libro! Immergetevi nella vita di Kajan fino a sentire di star vivendo tutto in prima persona, fino ad affezionarvi a lui tanto da sentire la sua mancanza già alla lettura delle ultime parole. Come lessi in un tweet qualche tempo fa, questo libro “vi porterà a soffrire, a sorridere, ad arrabbiarvi, ad avere paura, ad approfondire una scrittura lucida e coinvolgente e a conoscere meglio quegli occhi profondi che l’hanno immaginata.”
A me Kajan manca già un po’, ma nel frattempo mi godo la musica di Ermal, che sa far riflettere, battere il cuore ed emozionare.
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Commenti
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personalmente nutro sempre dei dubbi che dietro la penna di un libro simile, non vi sia un bravo ghostwriter.