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Transito di comete
"La scrittura è un mezzo singolarmente buono per evocare i morti" .
Due scrittori molto amici fra loro e con l'Io-narrante : Rocco Carbone e Pia Pera, entrambi prematuramente scomparsi.
Rocco amava l'essenzialità : "così come esiste l'orrore del vuoto, certi individui patiscono una vera e propria fobia dell'ornamento" .
Pia era "una persona intensa" , protettiva nel prevenire litigi tra gli amici.
Lui sembrava votato all'infelicità ; "lo assalivano sciami di pensieri, come le cavallette della maledizione biblica" .
Lei nota traduttrice e studiosa di letteratura russa. Il narratore dice: "Ai miei occhi, Pia è stata sempre un essere incantevole" ; era però, "nella sfera sentimentale, un'inveterata masochista" ; come succede a vari individui, anche lei destinata ad "ottenere molta più felicità dall'amicizia che dall'amore" .
Tra loro due, pertanto, ci "fu un legame fino all'ultimo trasparente e felice, come accade quando Eros, quell'ozioso infame, non ci mette lo zampino" .
Un libro analitico e abbastanza profondo, con l'Io-narrante ponderatamente autocritico.
Avendo precedentemente letto, dell'autore, "Sogni e favole ...", testo affascinante e di corale bellezza, le mie aspettative erano decisamente alte. Non posso propriamente dire di essere stato deluso, ma ho dovuto notare il più modesto livello di questo "Due vite", sicuramente più angusto e meno vario.
Indicazioni utili
narrativa italiana contemporanea