Dettagli Recensione
Analisi psicologica su piani temporali
L’ultimo romanzo di Chiara Gamberale, “Il grembo paterno”, è un romanzo che appare più una analisi psicologica su due piani temporali differenti e con due registri linguistici che la narrazione in prima persona della protagonista. Adele, quarantenne, mamma single di Frida, e Nicola, pediatra, sposato con figli, l’uomo che “bussa al suo sangue” e che la rimanda laggiù, alla storia d’amore primitiva tra i suoi genitori e tra lei e i suoi genitori, soprattutto uno dei due, il padre, Rocco.
La protagonista narra in prima persona la propria vita, partendo da quella fase che lei definisce “Adelescenza” in un susseguirsi di pensieri, riflessioni ed elaborazioni emotive spesso contraddittorie e contorte. Adele, la protagonista, è una donna sola capace di provare un sentimento simile all’amore solo per qualcuno che lo sente lontano o in procinto di perderlo. L’altalenarsi dei conflitti interiori di Adele vogliono trovare giustificazioni nei condizionamenti dati dalla figura paterna e dall’amorevole assenza della madre.
Lo stile di scrittura non è adatto a lettori poco esperti. Spesso ripetitivo, nel romanzo compaiono troppo spesso frasi dialettali romane ed un gergo tipico adolescenziale che rendono il testo poco scorrevole. L’alternarsi dei due tempi temporali a volte non si distingue bene così come il discorso diretto da quello indiretto. L’eccessivo utilizzo ad inizio frasi di congiunzioni come il “CHE” con l’intento di catturare l’attenzione del lettore rischiano, come avviene in questo lavoro, di dare maggiore importanza al contrapporre in se che non al contenuto della frase. Un linguaggio anti-letterario quello della Gamberale, eccessivamente abusato che appesantisce il romanzo. I riferimenti a tematiche quali la bulimia, l’anoressia, l’identità di genere, sono affrontate male e appaiono più un tentativo per rendere interessante il romanzo ai più giovani pur non essendo stato scritto per loro. Le eccessive descrizioni dei rapporti sessuali appaiono inutili e fastidiose.
Un lavoro che tratta comunque i temi cari all’autrice con uno stile molto personale.