Dettagli Recensione
Massimo e Checco
Già con “I guardiani” Maurizio De Giovanni aveva tentato di staccarsi dalle tematiche sue solite e care ma anche tendenzialmente seriali. Purtroppo con un tentativo che ha riscosso scarso successo. Con “L’equazione del cuore” l’autore torna in libreria con un nuovo romanzo ancora una volta non seriale. A esser padrone di queste pagine è Massimo De Gaudio un insegnante di matematica in pensione che ha fatto della materia il suo vivere a trecentosessanta gradi e che proprio all’inizio dell’opera rincontra un vecchio studente che ne esalta e ricorda le gesta. La matematica ha ricoperto tutta la sua esistenza, la sua dimensione. Questo lo ha reso anche un uomo freddo, distaccato. Ha perso la moglie e con la figlia i rapporti si sono incrinati. Vivono lontani e i rapporti si limitano a brevi conversazioni del più e del meno. Canoniche e ripetitive quanto paradossalmente sporadiche.
A causa di un evento nefasto e imprevisto la vita di Massimo sarà messa in discussione ed entrerà in scena Checco, il nipotino che finirà con il prenderlo come punto di riferimento. Questo anche se ciò è stato raffreddato da una distanza che non è stata solo chilometrica.
Quello che si apre ai lettori è un romanzo piacevole. Un romanzo che ha quale obiettivo quello di far trascorrere ore liete al conoscitore ma anche di consentire allo scrittore di staccarsi da quel formato e trend a cui spesso si è conformato portando avanti personaggi e storie tra loro consequenziali.
Non può definirsi l’opera prediletta e migliore di De Giovanni ma lascia gradevoli emozioni e si presta a una lettura rapida, che si esaurisce in poche ore senza troppe pretese. Un prodotto ben costruito in funzione delle esigenze di marketing del momento e a uno specifico target di riferimento destinato. Non un romanzo, ancora, indimenticabile ma capace di solleticare riflessioni in chi legge.