Dettagli Recensione
La lentezza è la chiave per entrare in sintonia
Leggere le parole di una londinese che è capace di entrare così tanto nel tessuto della nostra Sicilia lascia in un certo senso senza parole. Dietro c’è sicuramente un grande amore per questa terra speciale, ma anche un rispetto per le tradizioni che emerge in modo molto forte nel terzo capitolo di questa saga familiare, dedicato ad un circolo di anziane donne dedite al ricamo, ma soprattutto ad offrirci uno spaccato di decenni importanti della storia di questa terra. Il ricamo è un’attività dal valore terapeutico per le cosiddette tre sagge, perché crea intimità senza debordare nel chiacchiericcio e nel pettegolezzo, permettendo loro di condividere i pensieri ed i crucci. E’ soprattutto un’attività dal valore fortemente simbolico, perché testimonianza di un artigianato manuale, fatto di pazienza e precisione, di delicatezza e creatività, che permette di tenere viva una tradizione che viene da lontano. Il ritmo della narrazione è molto lento, forse perché anche il ricamo è un’attività lenta. I capitoli danno voce ai diversi personaggi, in un’alternanza che ti permette di cambiare punto di vista, aspetto stilistico che apprezzo sempre molto nei romanzi. Se affronti la lettura con pazienza, queste pagine si cuciono addosso a te. Se la affronti con fretta non riesci a percepirne il vero valore.