Dettagli Recensione
Il mistero morde
Un mondo fermo ed avverso al progresso, in cui i gesti quotidiani sono quelli di tutti i giorni perpetrati da anziani cocciuti nel restare avvinghiati a quella realtà rurale in cui, in fin dei conti, non manca loro nulla. Nessuno però immagina che a Lanzo Torinese l'orrore sia in agguato. Peano, pur perdendosi in qualche digressione descrittiva non necessaria, mette in scena con prosa fluida e affabile un incubo di chiara ispirazione Kinghiana, in cui il passaggio dalla fanciullezza all'età adulta avviene in modo drammatico. È un coming to age scandito da una cronaca ansiogena che tracima nella favola nerissima tra vecchi orrori come le masche (ovvero le streghe del folklore piemontese) e nuove minacce come le epidemie che -inutile sottolinearlo- ricordano tempi ben più recenti. È uno scontro tra tradizione ed innovazione, in cui Peano non si risparmia tra momenti splatter e situazioni piuttosto macabre. Non è solo a livello creepy che il giovane autore convince, lo fa sviluppando in maniera efficace il rapporto tra i due protagonisti, descrivendo con occhio attento e delicato i cambiamenti in corso soprattutto in un momento anagrafico così critico. Molto buoni l'atmosfera invernale altamente respingente e gli interludi epistolari, questi perfetti escamotage per arrivare ad una chiusura del cerchio davvero efficace.