Dettagli Recensione

 
La lunga attesa dell'angelo
 
La lunga attesa dell'angelo 2009-09-28 03:41:45 giulietta
Voto medio 
 
3.8
Stile 
 
3.0
Contenuto 
 
4.0
Piacevolezza 
 
4.0
Opinione inserita da giulietta    28 Settembre, 2009

bello, ma quanti anacronismi!

Se è vero che "...anche l' ultimo barcaiolo di cui parlo è esistito davvero", non altrettanto si può dire di altre presenze anacronistiche.

Amo molto l'autrice per la capacità di immedesimarsi nel contesto storico-culturale, con la ricerca accurata anche dei termini dialettali desueti, per l'ampio respiro della narrazione, per i personaggi vivi, immersi nel loro tempo ma (soprattutto quelli femminili) con un germe di anticipazione del futuro.

Questo romanzo appassiona, la ricostruzione della vita di Jacomo segue l'andare dei suoi pensieri sul letto di morte, con divagazioni, salti indietro, reticenze.

Purtroppo però alcuni elementi stridono per palese anacronismo: è possibile che Marietta si rapporti informalmente al padre, ma non al punto di rivolgerglisi con il "tu" (l’uso del tu per genitori, anziani etc non esisteva fino al II dopoguerra) o di chiamarlo "papà"; alcuni oggetti e termini sono comuni per noi ma non all'epoca: industria, lusso, moda, batuffoli di cotone (tappi di cera!), cartoni come rifugio per i diseredati (carta e cartoni esistevano, ma di certo non venivano abbandonati per strada: stracci, paglia, non cartone), marsupio (era davvero in uso tale termine a Venezia? Secondo lo Zingarelli è entrato in uso nel 1984. Mi pare più comune “scarzella” o “scarsella”, rimasto anche nell’uso dialettale veneto-friulano attuale), fino ai "bulli" (termine scandinavo, in uso dal 1970 circa), al metronomo (inventato nel 1812), e poi l'abito da nozze bianco (in uso dal XX secolo, in precedenza colorato e ricamato), la danza con la coppia allacciata e volteggiante, non esistente fino all’800, l'uso di "italiani" contrapposto a "svizzeri": all’epoca non credo vi fosse un sentirsi “Italiani”, bensì “Veneziani”, Lombardi”, ... E la ricetta citata è quella delle sarde in saor, non delle sogliole! E ancora "Il cielo era una pozzanghera di petrolio": il petrolio poteva esser noto, ma non al punto da utilizzarlo come metafora.

Spero sia solo uno scivolone di una brava autrice!

Indicazioni utili

Lettura consigliata
Consigliato a chi ha letto...
Vita e Il bacio della medusa
Trovi utile questa opinione? 
41
Segnala questa recensione ad un moderatore

Commenti

Per inserire la tua opinione devi essere registrato.

Le recensioni delle più recenti novità editoriali

Il passato è un morto senza cadavere
Valutazione Utenti
 
4.0 (1)
La mano dell'orologiaio
Valutazione Utenti
 
4.3 (1)
L'ora blu
Valutazione Utenti
 
4.5 (1)
Malempin
Valutazione Utenti
 
4.0 (1)
Morte in Alabama
Valutazione Utenti
 
4.0 (1)
La città e le sue mura incerte
Valutazione Utenti
 
3.0 (1)
Per sempre
Valutazione Utenti
 
3.3 (1)
Lo spirito bambino
Valutazione Utenti
 
3.0 (1)
Fumana
Valutazione Utenti
 
4.0 (1)
Liberata
Valutazione Utenti
 
4.0 (1)
Le furie di Venezia
Valutazione Utenti
 
4.0 (2)
La regina dei sentieri
Valutazione Utenti
 
4.3 (1)

Altri contenuti interessanti su QLibri

I qui presenti
Errore 404
La stagione bella
Fumana
Nina sull'argine
Liberata
Un millimetro di meraviglia
Nannina
La neve in fondo al mare
Chiudi gli occhi, Nina
Magnifico e tremendo stava l'amore
Dove la luce
Il nostro grande niente
Chi dice e chi tace
Marabbecca
Cuore nero