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Il coraggio di Oliva
Oliva è una ragazzina che vive con la famiglia in un paesino siciliano negli anni '60. La madre è una donna risoluta e pratica, il padre un lavoratore di poche parole che sembra lasciarsi trasportare dagli eventi ma solo finchè non decide che il corso di questi ultimi non sta andando secondo una piega che piace a lui o meglio ai suoi figli.
Siamo in una Sicilia quasi rurale con usi e costumi dei piccoli borghi dove tutto si sa e poco si dice, almeno apertamente.
La vità è difficile soprattutto per una ragazza in particolar modo quando diventa donna e quindi appetibile per un uomo . Con lo sviluppo fisico arrivano tutta una serie di preoccupazioni che partono dal modo di vestirsi, di comportarsi, dalle cose dette o non dette e persino dagli sguardi, tutto fa una donna e la classifica. Guai a dare anche solo l'impressione di poter essere meno che onorata, tutto va fatto secondo regole di atavica ignoranza nelle quali l'uomo è guida e padrone.
La donna deve arrivare pura al matrimonio come un dono offerto ad un signore che nella realtà dei fatti questo dono non fa niente per meritarselo . La donna non può essere singolare femminile, una definizione affilata e precisa della sua condizione, da sempre costretta a vivere nell'ombra del marito e a lui sottomessa al compimento di una unione coniugale in cui il suo ruolo è la procreazione e il suo posto è dove vuole che stia il marito.
E guai a farsi disonorare prima del matrimonio o sarà come una brocca rotta che nessuno più vuole. Così come accadde alla sorella maggiore di Oliva, Fortunata (di nome ma non di fatto),
disonorata dal figlio del sindaco e costretta ad un matrimonio riparatore e all'infelicità rinchiusa tra le mura domestiche come l'ultima delle serve mentre il marito fa i suoi comodi.
Ma Oliva è il germoglio di una nuova coscienza, soprattutto ha il coraggio di questa consapevolezza, di non essere proprietà di nessuno, nonstante il figlio scapestrato di un ricco commerciante locale si sia palesemente invaghito di lei .
Secoli di consuetudini sono duri da estirpare , Oliva non è indifferente alle attenzioni di questo ragazzo ma al tempo stesso coglie in lui qualcosa di sinistro e soprattutto non vuole deludere i genitori così accetta il matrimonio che le hanno combinato con un giovane non vedente di buona famiglia, aiutata in questo dai modi gentili di lui a dispetto della prepotenza maschile dell'epoca.
Così quando il figlio del commerciante, poco incline a farsi da parte e sostenuto dalle tradizioni decide di aggirare l'ostacolo del rifiuto da parte della giovane con la classica "fuitina" a dire il vero per niente consensuale , Oliva si ritrova disonorata e tradizione vorrebbe che accettasse la proposta di matrimonio riparatore di quest'ultimo.
Niente di tutto questo, Oliva non vuole che altri decidano il suo destino, tanto meno di qualcuno che le ha mancato di rispetto in manierà così profonda, lei è la vittima di un sopruso, di una violenza e viene additata come la colpevole dalla vile ignoranza dei tempi. La violenza su di lui continua anche una volta tornata a casa perchè è la stessa società dell'epoca a farle del male, il colloquio con i carabinieri in caserma è l'emblema di come la giustizia ha rovesciato giusto e sbagliato in nome di qualcosa che è una tara sociale elevata a consuetudine e quindi legittimata.
Ma Oliva non si fa intimidire, vuole fare le sue scelte senza costrizioni sostenuta in questo dai genitori, che hanno il coraggio e la dignità dei semplici e con pochi gesti la liberano dall'oppressione di dare peso ai pettegolezzi, alle malelingue, agli sguardi ammiccanti.
Nella società dell'epoca si ritrova sola ma libera, decide di emigrare altrove per ricostruirsi una vita.
Ritroviamo Oliva molti anni dopo, che ritorna al paese a svolgere il suo lavoro di insegnante, camminando a testa alta come fa chi ha saputo elevarsi sopra le miserie dell'ignoranza e del pregiudizio, tra gli sguardi sorpresi, ma a cui il tempo ha tolto la voce di chi ancora ricorda quei fatti.
Oliva sarà sposa dell'unico uomo (oltre al padre e al fratello gemello) che da sempre l'ha amata e rispettata , amico d'infanzia che accettò il suo no silenzioso di tanto tempo fa
per essere accolto oggi come colui che è degno di esserle compagno di vita.
Perchè l'amore si condivide e si dona non si prende.