Dettagli Recensione
Top 10 opinionisti - Guarda tutte le mie opinioni
Il cuore e la matematica
Maurizio De Giovanni torna a deliziare i suoi lettori con un nuovo libro, intitolato L’equazione del cuore, ed edito da Mondadori. Abbandonata la bella Napoli, per una città del Nord, dove nevica sempre e la terra è ostile:
“In questa città perennemente deserta . (…) Faceva pensare a interni protetti piuttosto che a spazi in attesa di essere invasi dalla luce. Ci si doveva sentire sicuri lì dentro. (…) Nel dedalo di vicoli e piazze incrociarono qualche passante. Qualche auto, qualche vetrina illuminata, e il levarsi improvviso solo qualche metro più in là dal vento che si incanalava tra le case, su per straduzze e svolte, e spingeva chissà dove fragranze ed illusioni. “
Maurizio De Giovanni racconta una storia in terza persona, che incuriosisce ed affascina. Con uno stile sobrio ed elegante racconta la vicenda di Massimo de Gaudio, il professore di matematica, che dopo la morte della moglie:
“aveva scelto di vivere in un’isola e in quell’isola ci stava di gran lunga meglio nei mesi freddi, quando la tramontana teneva lontano i chiassosi bagnanti, quando i rifiuti non traboccavano dai cassonetti, quando il greve profumo di pesce a buon mercato cotto all’aperto non appestava l’aria e quando il sonno non era compromesso da un’incomprensibile musica sparata ad altissimo volume.”
Sua figlia Cristina con Luca, il marito, però vivono al Nord con il piccolo Petrini Francesco detto Checco. Una volta all’anno gli fanno visita e stanno un po’ con lui, che in realtà preferisce, da tempo, restare solo, senza bisogno di affrontare il mondo. Fino a quando una maledetta sera il suo perfetto equilibrio viene interrotto, e una telefonata squarcia il velo del silenzio. Sua figlia e suo genero sono morti in un incidente d’auto e il nipotino versa in gravi condizioni. E’ così costretto ad andare da loro. Ed ecco che entra in gioco l’equazione del cuore:
“L’equazione di Dirac, l’equazione del cuore. Perché noi siamo profondamente connessi, e rigorosamente interdipendenti. Lo siamo per forza, perché nasciamo l’uno dall’altro, percorriamo le nostre strade eppure restiamo insieme, dovunque queste strade ci portino. Ed ecco infatti io sono qui, a cercare di ripescarti dal tuo mondo fatto di buio e di silenzio.
Perché l’equazione di Dirac dice questo: se i due sistemi interagiscono tra loro per un certo periodo di tempo e poi vengono separati, non possono più essere descritti come due sistemi distinti, ma diventano un unico sistema.”
Che accadrà una volta arrivato dall’amato nipotino? Quali sono le tante incognite da affrontare?
Un libro bello, tuttavia con qualche dubbio. Un romanzo costruito interamente sulla figura di un uomo, il professore, che affronta la realtà attraverso i numeri. Ne scaturisce un ritratto di uomo non del tutto, a me personalmente, piacevole. Un uomo freddo, ma forse no. Un uomo che deve decidere se far vivere o meno il proprio nipotino. E perché? Forse è meglio tornare sull’isola. Poi giunge una incognita, che gli fa vedere il mondo in un’altra prospettiva. Una lettura discutibile, dove tutto è razionalizzato attraverso i numeri e la matematica. Ma è proprio così? Sarà perché non ho mai amato la matematica, che questo libro mi ha lasciato un retrogusto di amaro in bocca? Pur apprezzando lo stile elegante di scrittura, la lettura è rimasta una incognita da decifrare ….