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Rabbia e desolazione
L'acqua del lago non è mai dolce è un romanzo di formazione non canonico. Dalle prime pagine il lettore viene trascinato nella travagliata storia della protagonista, che si intuisce da subito andrà a sprofondare.
Seguiamo Gaia dall'infanzia all'adolescenza e in breve quando è una giovane adulta.
Ci accompagnano i suoi mutevoli stati d'animo, la sua rabbia dapprima repressa e poi esplosiva, il suo rancore verso le élite che possono ottenere tutto ciò che lei fatica anche solo a sognare.
La Caminito, di estrazione borghese, fa una scelta coraggiosa nel rappresentare un contesto di povertà tramite l'immedesimazione. La scelta si rivela vincente. Attraverso Gaia, spesso eccessiva e detestabile (in verità punto di forza del personaggio), riesce a rappresentare appieno la desolazione adolescenziale e l'incomunicabilità che spesso caratterizza e distrugge l'essere umano.
La protagonista ricorda a tratti Lila de L'amica geniale: rabbiosa, brillante e povera.
Tuttavia, per quanto si possa paragonare alla Ferrante, da cui sicuramente ha preso spunto, la Caminito rimane una voce ben riconoscibile.