Dettagli Recensione
Uno stile che non si discute
Faccio sempre un po' fatica a recensire un libro che non mi ha particolarmente convinto soprattutto nelle battute iniziali. Storie che si intrecciano in maniera surreale, onirica forse, ma che mi hanno lasciato un senso di spaesamento. Una chiave di lettura personale è quella delle passioni, idee e percorsi che valgono il senso di una vita, in questo senso riesco a dare un significato a questo romanzo, una storia che oscilla tra il reale e i frammenti di diversi sogni messi insieme.
Baricco non è uno scrittore banale, convenzionale, commerciale, per questo motivo tengo a sottolineare che si tratta di un parere puramente personale, dettato forse più da una mia mancanza che da una lacuna dell’autore.
Tornando alle passioni raccontate: la locomotiva, l’umanofono, la giacca da dover riempire per andare incontro al proprio destino, il palazzo di cristallo posso affermare che sono trovate a cavallo tra reale e immaginario che sicuramente restano in mente e caratterizzano tutti i personaggi di questo ordito letterario.
Lo stile dell’autore non si discute, è sicuramente uno che sa come si scrive, e io non sono nessuno per affermare il contrario. Un po' come un film di Fellini o di Sorrentino composto da scene che ti rimangono dentro, non sai forse neanche tu perché ma è così, può anche non piacere la storia e il modo di raccontarla, ma si fa fatica a non rimanere catturati da tanta stranezza.
Commenti
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Sempre grazie per il confronto.
Buone letture.
Riccardo
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E' da molto tempo che non leggo più Baricco. Al momento non provo alcun interesse a riaccostarmi a qualche suo libro. Anche questo pare non incoraggiante.