Dettagli Recensione
NON SOLO SAUDADE
Con l’unico precedente di Sostenne Pereira, il taglio giallo-investigativo di questo romanzo si discosta dall’usuale stile di Tabucchi, caratterizzato per lo più da racconti o romanzi brevi in cui è facile perdere la bussola nei meandri di una trama che, allo svolgimento sequenziale degli eventi, predilige le suggestioni oniriche, i flussi dell’inconscio, i flashback nostalgici, amalgamati di quella dolce e malinconica saudade di cui Tabucchi è mirabile interprete.
Qui, l’impostazione da cronaca giornalistica, senza dubbio, agevola la lettura, fluidifica il racconto, carica di tensione la storia, come da tradizione del genere. E tuttavia, il marchio a fuoco di Tabucchi resta inconfondibile e trapela nella lentezza del ritmo che lascia godere ogni pagina senza urgenza di voltarla, nella realtà quasi astratta più permeata di assenze che di presenze, e ancora, nella voce dei personaggi, soprattutto del bizzarro, filosofico, avvocato Loton. Memorabile, il passo sulle lettere dal passato che da solo vale l’intera lettura del libro.
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Ora mi hai incuriosito su questo libro. Titolo in lista!