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Teresa non molla
Teresa è cresciuta a pane e botte. In una famiglia numerosa, con una madre morta giovane, dopo innumerevoli gravidanze e un padre violento, poco propenso all'amore paterno. Se ne va poco dopo l'adolescenza in cerca di cambiamenti. Trova alte botte, altre umiliazioni e altri dolori. Conosce il carcere, il manicomio, il tradimento degli amici, l'abbandono dei familiari, l'indifferenza degli uomini che ama. Eppure non si arrende mai, mantenendo sia la voglia di farsi una vita dignitosa, il buon cuore di aiutare sempre le persone a cui vuole bene e la forza per non cedere ai pochi principi che si è imposta. Primo fra tutti quello di non cedere mai alla prostituzione: va vene rubare, e truffare, ma mai vendere il proprio corpo o tradire il suo uomo.
La storia ci viene raccontata come se fosse la stessa Teresa a parlare. Con un linguaggio semplice, crudo, ma capace di rendere bene l'idea e di andare dritti al punto. E' una storia che nonostante tutto ha dell'ottimismo, che ci racconta di persona che fanno quello che possono con quello che hanno a disposizione. Ma non un inno alla illegalità o alla violenza, direi più un raccontarci i fatti nudi e crudi, senza alcuna valutazione di tipo moralistico.