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Partita a scacchi con la morte
Una mattina l’imprenditore tedesco Dieter Frisch viene trovato morto nel parco della sua residenza di campagna, in uno spiazzo a forma di scacchiera al centro esatto di un labirinto. Una fine drammatica che appare in tutto e per tutto un suicidio, eppure, a detta di coloro che lo conoscevano, Dieter Frisch non aveva alcun motivo per togliersi la vita. Sulla sua scrivania nessun messaggio d’addio, solo una strana scacchiera di stoffa grezza su cui le pedine disposte in una precisa posizione di gioco sembrano essere state abbandonate nel mezzo di una partita.
Poco prima di morire, su un treno Monaco-Vienna Frisch incontra un giovane sui vent’anni, Hans Mayer. Scoperta la passione di Frisch per gli scacchi, Hans decide di raccontargli la propria storia di scacchista e poi la storia dell’uomo che gli ha fatto da maestro: Tabori, un personaggio bizzarro, ma dotato di un talento eccezionale per gli scacchi. Forse un incontro casuale, quello tra Frisch e Hans Mayer, o forse una mossa precisa all’interno di una grande partita giocata tra la vita e la morte, tra il bene e il male, tra la giustizia e chi cerca disperatamente di sottrarsi a essa da molto tempo.
Quali terribili segreti si nascondono nel passato di Dieter Frisch? Chi è la persona che ha mandato Hans Mayer a cercarlo per chiudere finalmente una lunga, estenuante partita iniziata quarant’anni prima? Qual è il mistero che si cela dietro la posizione di gioco che Frisch, sulle pagine della sua rivista di scacchi, ha battezzato "la variante di Lüneburg", gettando inconsapevolmente un filo a qualcuno che tenta di rintracciarlo da una vita?
In questo breve romanzo Paolo Maurensig sembra suggerire che l’intera esistenza umana non sia altro che una lunga serie di partite a scacchi giocate con il destino e a volte, quando ci si trova immersi nell’orrore più cupo e profondo, compiere una mossa significa decidere non soltanto della propria vita, ma anche di quella degli altri. Un peso al quale non si può sfuggire e che anche a distanza di tanto tempo richiede un risarcimento, ammesso che quando si parla di vite umane esista un modo di ripagare la perdita. Una sola cosa è certa: per Dieter Frisch l’incontro con Hans Mayer è lo scacco matto in una partita giocata con la morte e che è destinato a perdere.
Moltissime opere letterarie affrontano il tema dell’Olocausto e purtroppo "La variante di Lüneburg" non brilla all’interno di questa vasta produzione. L’impressione generale è quella di un romanzo discreto, che fa abbastanza bene il suo lavoro di intrattenimento, ma non riesce a brillare sotto nessun punto di vista. I personaggi e lo stile sono piatti e non hanno nulla di particolare che resti impresso nella mente di chi legge, mentre la trama, che gioca costantemente con il rimando al mondo degli scacchi, è basata su idee affascinanti, ma è poi sviluppata in modo un po’ monotono, prevedibile e senza guizzi creativi.
"La variante di Lüneburg" può essere una lettura interessante per chi cerca un romanzo sull’Olocausto che non richieda troppo impegno e si legga velocemente, ma se si vuole una storia che lasci con il fiato sospeso o approfondisca in modo adeguato un argomento così difficile e complesso forse è meglio aprire un altro libro.
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