Dettagli Recensione

 
Neve, cane, piede
 
Neve, cane, piede 2021-10-12 17:49:19 68
Voto medio 
 
3.5
Stile 
 
4.0
Contenuto 
 
4.0
Piacevolezza 
 
3.0
68 Opinione inserita da 68    12 Ottobre, 2021
Top 10 opinionisti  -   Guarda tutte le mie opinioni

La verità di una vita

La montagna e le sue innumerevoli forze, impasto di leggenda e realtà, una fiaba senza tempo di un percorso scandito dai singoli giorni.
Adelmo Farandola è un uomo dimenticato da tutti, un pezzo di storia che ha perso una parte della propria, aggrappato e avvezzo ai silenzi, disabituato ad ascoltare, ripete gli stessi gesti, si sposta in modo guardingo, respira sensazioni, odori, rumori, in testa quel suono inquietante di quando era bambino.
Vive quassù, lontano da tutti, un eremita che diffida degli uomini, rigetta sguardi e domande indiscrete, unico compagno un cane parlante, capitatogli tra i piedi, a suo modo saggio o forse soltanto vecchio, mille voci gli parlano.
Non scherza, non ricorda di non ricordare, la solitudine di anni confonde la realtà vera e quella sognata. È abituato ad accontentarsi di poco, a parlare con i gorgoglìi della fame, non si lava da anni, impregnato di uno spesso strato colloso, come una seconda pelle.
Quell’alpe gli appartiene, così come gli animali e l’aria, può farci quello che vuole, non segue alcuna regola, non ha licenze, la solitudine gli piace e gli è vitale, lunghi anni per impararne il piacere ignorando la fame, il conforto di parlarsi da solo e di immaginare le voci delle bestie e delle cose pronte a rispondergli.
Fame, freddo e sonno gli siedono di fronte, fuori si affaccia il lungo inverno, la neve si muove, vive e respira, neve e ghiaccio sono creature rumorose, sfrontate, beffarde, bussano alla porta e chiedono di entrare.
Adelmo è assorto nei suoi pensieri, sepolto dalla neve, racconta in silenzio al cane addormentato, mentre qualcosa riemerge dal suo passato e dal fondo della sua memoria disastrata, un ritrovamento improvviso e inaspettato, misterioso e infausto, un cupo presagio inizia a percuoterne i giorni, le fantasie si fingono ricordi, le ore si confondono sotto gli strati di neve che trasformano la luce in un crepuscolo azzurro.
È qui che tutto nasce e pare confondersi, sparire, dissolversi, per riemergere, e pezzi di storia ricostruiscono accadimenti possibili, certezze nefaste, eventi improbabili, o forse è solo un’ idea nella testa.
Il racconto, secondo quanto ci dice l’ autore stesso, ha avuto origine da una storia vera, un incontro casuale durante un’ escursione montana, l’enigma mai svelato di un personaggio come tanti, intriso di mistero, leggenda, fantasia, epos. Il resto è una storia condita dalla penna, ma vera, e tale si presenta ai nostri occhi, sin dalle prime righe, di certo riesce a restituire l’ incompiuta fragranza di una presenza e di una vita condita di mistero e autenticità, ma che respira vividamente.

Indicazioni utili

Lettura consigliata
Trovi utile questa opinione? 
100
Segnala questa recensione ad un moderatore

Commenti

Per inserire la tua opinione devi essere registrato.

Le recensioni delle più recenti novità editoriali

Intermezzo
Valutazione Utenti
 
4.0 (1)
La vita a volte capita
Valutazione Utenti
 
4.0 (1)
Il dio dei boschi
Valutazione Utenti
 
4.0 (1)
Il sistema Vivacchia
Valutazione Utenti
 
4.5 (1)
Il passato è un morto senza cadavere
Valutazione Utenti
 
4.3 (2)
La mano dell'orologiaio
Valutazione Utenti
 
4.3 (1)
L'ora blu
Valutazione Utenti
 
4.5 (1)
Malempin
Valutazione Utenti
 
4.0 (1)
Morte in Alabama
Valutazione Utenti
 
4.0 (1)
La città e le sue mura incerte
Valutazione Utenti
 
3.0 (1)
Per sempre
Valutazione Utenti
 
3.3 (1)
Lo spirito bambino
Valutazione Utenti
 
3.0 (1)

Altri contenuti interessanti su QLibri

I qui presenti
La vita a volte capita
Errore 404
La stagione bella
Fumana
Nina sull'argine
Liberata
Un millimetro di meraviglia
Nannina
La neve in fondo al mare
Chiudi gli occhi, Nina
Magnifico e tremendo stava l'amore
Dove la luce
Il nostro grande niente
Chi dice e chi tace
Marabbecca