Dettagli Recensione
Male di vivere
Un grido di dolore che chiede salvezza, una settimana da trascorrere nel reparto di psichiatria sottoposto a TSO, cinque sconosciuti affetti da patologie mentali, uniti dallo stesso sentimento e da una vita oltre i limiti della “ normalità “, implosa ed esplosa nell’ impossibilità di essere vissuta.
Daniele è giovane, ancora diciassettenne ha dichiarato guerra alla vita, trasformando la felicità in sofferenza, come quella altrui che sente sulla propria pelle.
Sette giorni per redimersi, espiare, comprendere, giorni al di fuori della “ vita “, lontano da affetti, amicizie, lavoro. La sua rabbia si scontra con la paura degli operatori e l’ indifferenza dei medici, cercando di catalogare un malessere non catalogabile, subdolo e radicato, un male di vivere tra le pieghe di una sensibilità unica.
Daniele conta i giorni che lo separano dalla libertà, si annoia, vorrebbe fuggire, tutto è eccessivo, pericoloso, folle, alieno. Una duplice dimensione lo attende, da una parte il reale, quella anormalità normalizzata fatta di visite mediche, farmaci, compagni di sventura, dall’altra un percorso interiore indefinito, di solitudine e condivisione, quando la quotidianità e la conoscenza sveleranno un’ umanità radicata e complessa, impaurita e fragile, e la vita si aprirà alla diversità e al senso di appartenenza.
Daniele si interroga su quale malattia gli fa chiedere salvezza e quale educazione gli fa implorare pietà. Vorrebbe una corazza capace di tenerlo distante dalle cose senza disperarsi per la disperazione altrui, immerso in un dolore che non può conoscere ne’ addomesticare.
Sarebbe bello che la sua malattia fosse solo uno scompenso chimico, risolto con l’assunzione di un farmaco, ma non è così, c’ è ben altro, ha vissuto così tanto ma si sente ancora bambino.
I giorni passano lentamente e una neo consapevolezza vale più di tutto il resto insieme a interrogativi leciti. Che cos’è la malattia, che cosa si intende per disturbo mentale e come si pone la scienza medica di fronte al caos della mente umana? Forse la scienza vorrebbe contenere, catalogare, curare con le medicine interrogativi esistenziali che vanno oltre la malattia mentale e che rappresentano l’ unicità dell’ individuo.
E allora un uomo che contempla i limiti della propria esistenza non è malato ma semplicemente vivo. E i cinque compagni con cui ha condiviso la stanza e una settimana della sua vita, a cui si è confidato, esposto, con cui ha parlato di tutto, di se’, di loro, della malattia, del mondo, della bellezza, sono ...” la cosa più somigliante alla mia vera natura che mi sia mai capitato d’ incontrare “... e ...” fratelli offerti dalla vita “...
Un romanzo vivo, pulsante, una storia di verità e disperazione, ma anche di amicizia e speranza. Quel sottile filo di normalità che può spezzarsi improvvisamente generando un cortocircuito mentale, a volte irreparabile, sovente legato a precisi traumi pregressi o con un’ origine indefinita, vede nell’ ascolto e nella comprensione un nuovo inizio per scacciare la solitudine estrema origine del non senso.
Il ritorno alla vita passa attraverso la vita, la convivenza con i fantasmi del proprio passato è difficile ma possibile laddove esista il recupero di un’ umanità e di un umanesimo che siano reale espressione di se’.