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Un amore
 
Un amore 2021-08-09 18:00:09 Chiara77
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Chiara77 Opinione inserita da Chiara77    09 Agosto, 2021
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Laide e non Beatrice

Antonio Dorigo è un professionista affermato di quasi cinquant’anni, vive a Milano negli anni Sessanta del Novecento, è scapolo. Ha sempre considerato le donne come creature irraggiungibili e lontane; si è sempre considerato poco desiderabile, non attraente per le ragazze che veramente gli piacevano. Così per calmare il bisogno fisico dell’amore si concede di andare con le prostitute: spesso giovanissime, belle, disinibite e soprattutto sempre disponibili in cambio di denaro. Finché un giorno, proprio durante uno di questi incontri a pagamento, conosce una ragazzina dai lunghi capelli neri e dal nome certamente significativo a livello letterario: Laide.
E’ facile pensare all’esatto opposto della dantesca Beatrice: mentre la prima conduce il suo amante in Paradiso elevandolo dalla sua condizione terrestre di peccatore grazie alla purezza di un legame platonico, la seconda trascina il suo uomo, noioso borghese, nel vortice di una relazione carnale che gli procura tanta infelicità quanta vita. Laido infatti è qualcosa di sporco, sporco nel senso di immorale, osceno. Proprio quanto può esserci di più lontano dal Paradiso, dalla beatitudine e dall’esaltazione della donna che porta l’uomo su un livello spirituale più elevato. No, Laide trascina Dorigo in una specie di incubo fatto di bugie, gelosia e dolore: il problema è che il nostro ingenuo se ne innamora.
Lui stesso si meraviglia e si sbigottisce di fronte a questo inatteso avvenimento: proprio quando ormai ha un piede dentro la vecchiaia, proprio quando ormai è troppo tardi, anche lui viene travolto da quella sublime energia vitale che sembra muovere tutto l’universo, quella spinta che ci fa senza dubbio comprendere di essere vivi.

“Di colpo egli capì ciò che dicevano, capì il significato del mondo visibile allorché esso ci fa restare stupefatti e diciamo –che bello- e qualcosa di grande entra nell’animo nostro. Tutta la vita era vissuto senza sospettarne la causa. Tante volte era rimasto in ammirazione dinanzi a un paesaggio, a un monumento, a una piazza, a uno scorcio di strada, a un giardino, a un interno di chiesa, a una rupe, a un viottolo, a un deserto. Solo adesso, finalmente, si rendeva conto del segreto.
Un segreto semplice: l’amore. Tutto ciò che ci affascina nel mondo inanimato, i boschi, le pianure, le montagne, i mari, i palazzi, le pietre, di più, il cielo, i tramonti, le tempeste, di più, la neve, di più, la notte, le stelle, il vento, tutte queste cose, di per sé vuote e indifferenti, si caricano di significato umano perché, senza che noi lo sospettiamo, contengono un presentimento d’amore.
Quanto era stato stupido a non essersene mai accorto finora.”

Ma si tratta di una relazione malata, di una passione che, seguendo alla lettera il significato etimologico del termine, porta dolore e sofferenza.
Attenzione però, non è Laide che è oscena, sporca, indifferente alle sofferenze di lui e insensibile: è il loro legame che è sbagliato, fondato su rapporti di potere e soldi, interessi che non hanno niente in comune con il sentimento dell’amore.
Un romanzo, in conclusione, che ha la forza di raccontare una storia apparentemente banale e squallida con la potenza della Letteratura, che la fa quindi diventare universale, commovente, catartica.
Veramente è l’amore che muove il sole e le altre stelle, per quanto la sua realizzazione pratica in una determinata esistenza, in un dato periodo storico e condizione sociale sia così tremendamente difficile da risultare quasi impossibile

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Commenti

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Chiara, vedo quanto tu abbia apprezzato questo libro.
Io lo lessi in gioventù e mi lasciò piuttosto indifferente; mi parve una storia abbastanza convenzionale di un 'vecchio' che perde la testa per una ragazzina.
Da ventenni quando si considera "vecchio" un uomo (o una donna)? Forse prima della mezz'età.
Bellissima analisi Chiara. Anche a me il libro è piaciuto molto. In particolare ho apprezzato la classe con cui Buzzati racconta il lato un po' malato e tormentoso del sentimento dell'amore.
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Chiara77
11 Agosto, 2021
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Sì Emilio, l'ho apprezzato davvero. È un Buzzati diverso ma a me è piaciuto lo stesso. In effetti la storia è abbastanza banale e squallida ma l'autore riesce a raccontarla rendendocene partecipi (almeno secondo me)...
In risposta ad un precedente commento
Chiara77
11 Agosto, 2021
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Ciao Enrico, grazie. Sì, sono d'accordo con te, Buzzati riesce proprio a raccontare con efficacia il lato dell'amore che ci fa soffrire, esatto!
Ciao Chiara, io l'avevo iniziato e anche abbandonato perché mi aspettavo altro dal libro..la tua recensione mi fa pensare che forse dovevo andare avanti. Ci penserò!
Fede
In risposta ad un precedente commento
Chiara77
16 Agosto, 2021
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Ciao Federica, in effetti è un Buzzati che non ti aspetti, certo. A me è piaciuto ma non sempre è il momento giusto perché i libri ti possano dare qualcosa... Secondo me devono un po' "chiamarti". ;)
Un caro saluto
Chiara
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