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Ritorno sull'Altipiano
“Quelli che rimanevano pensavano che anche una parte di loro se ne andava. Tutti camminavano con il cuore gonfio.”
Con “Le stagioni di Giacomo” Mario Rigoni Stern ci riporta sull’Altipiano a cavallo tra le due grandi guerre. È in questo contesto che conosciamo la voce narrante dell’opera e che apprendiamo del suo carattere e dei suoi valori. La figura che infatti ci viene presentata è quella di un giovane che non si arrende alle avversità e che anzi, al contrario, è in grado di combatterle per raggiungere quei pochi obiettivi a cui maggiormente tiene. Scopriamo un Giacomo che per andare al cinematografo o aiutare la madre in casa mentre il padre è in Francia a lavorare nelle miniere si arma di prodiga per quei boschi e quelle alture per raccogliendo bossoli e reperti bellici di ogni tipo. Egli è un giovane uomo che cresce in un clima non semplice essendo il fascismo ormai una realtà assodata e improcrastinabile. Studia, frequenta gli anni della scuola elementare, custodisce quel che ha imparato.
Un titolo, quello proposto da Mario Rigoni Stern che coinvolge e conquista, che è più un insieme di racconti che un romanzo con una storia unica in quanto a far da costante sono le avventure e le circostanze che vedono crescere l’eroe descritto. A far da contorno, ma non per questo meno importante, la natura con tutte le sue peculiarità e tutti i suoi aspetti più intrinseci.
Un elaborato che scalda il cuore e conferma la forza narrativa ed evocativa dello scrittore.
“Per qualche giorno dopo l’incidente alcuni si promisero di non riprendere quel lavoro disperato ma il Vu che mai aveva smesso di farlo diceva che l’uomo sapiente a tutti i costi acquista prudenza e che, come era scritto nella Bibbia, tiene nella mano destra la sua vita e nella sinistra la ricchezza.”
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