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Stelle
Sì, l'autore è proprio lui: Giuseppe Tornatore, regista di Nuovo Cinema Paradiso (Premio Oscar nel 1990) e di altre famose pellicole di successo. Sebbene lui stesso lo definisca “romanzo” nella sua introduzione, questo libro, in verità, sa poco di romanzo e tanto di sceneggiatura: chi ha visto il film omonimo, infatti, non tarderà a riconoscere, capitolo dopo capitolo, l'identica suddivisione in scene del lungometraggio attraverso numerosi dialoghi e una scrittura descrittiva asciutta e veloce che scorre via dando proprio l'idea di una serie di fotogrammi.
In genere, si sa, sono i film a nascere dai libri, ma in questo caso – come il regista/scrittore precisa – è accaduto esattamente il contrario: pubblicato nel 2016, il libro La corrispondenza è tratto dal film uscito quello stesso anno. Per chi come me ha amato la versione cinematografica della storia d'amore tra Ed e Amy, il maturo astrofisico e la giovane studentessa della medesima disciplina che si mantiene facendo la stuntwoman, non potrà che apprezzare anche queste pagine, ritrovando tra le parole scritte tante emozioni e riflessioni suscitate dalla visione del film.
E sembrerà così di rivedere anche i volti degli attori che hanno interpretato in modo magnifico i due protagonisti (Jeremy Irons e Olga Kurylenko), i quali vivono una relazione clandestina a distanza che, a un certo punto, sembra sfidare incredibilmente le leggi del tempo e dello spazio. Un legame che resiste alla morte. Una storia affascinante, difficilmente riassumibile, che incanta il lettore/spettatore, anche se il libro non presenta, in definitiva, particolari pregi letterari. Un testo che consiglio di leggere, forse, solo dopo aver visto il film per poterlo apprezzare meglio.
“Possiamo continuare a vedere le stelle morte benché esse non esistano più. Anzi è proprio la loro disastrosa fine a rivelarcele...”
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Di fronte a un libro di un , seppur bravo, regista rimango un po' perplesso, benché abbia scoperto in Bergman un grande scrittore.