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Amicizia
«Inspiegabilmente, alla fotografia si associa l’idea dell’immortalare, ma è un modo di dire sbagliato, non c’è nulla che più della fotografia, in un modo o nell’altro sempre vincolata all’attimo e al presente, ci ricordi la nostra transitorietà e futilità.»
Quella proposta da Emanuele Trevi è prima di tutto una storia d’amicizia che si dipana sull’intreccio di tre vite e più precisamente quella dello scrittore e dei due amici Rocco Carbone e Pia Pera. È uno scritto breve, quello del candidato Premio Strega, che riparte dagli anni del passato, dai primi contatti del terzetto, degli scontri e incontri di questo. Rocco Carbone, personaggio al quale viene dedicata la maggior parte del componimento, è la figura al tempo stesso più controversa e interessante. Quest’ultimo è insegnante e scrittore, è una figura affetta da disturbo bipolare, amante delle relazioni e al contempo vittima di quegli sbalzi umorali propri della malattia. Al contrario, Pia è una donna dalla grande sensibilità e il cui animo poetico prevale su tutto e tutti. Trevi non fa altro che narrarci di queste due realtà, di questi due specchi, di queste due anime a confronto e lo fa mantenendo sempre e comunque un certo distacco dal lettore quasi, talvolta, semplicemente limitandosi a ricostruire e a ricomporre senza lasciarsi cioè andare al sentimento. Soltanto nel momento in cui emerge della confessione di uno screzio con Rocco e da qui del rimorso nei suoi confronti conosciamo della sua sfera più intima e personale, delle sue impressioni sull’amico, per il resto l’esposizione si svolge con “freddezza” e allontanamento. Osserva Emanuele, osserva, ricorda e riporta.
«E dunque la letteratura, se ne parla di una malattia, non potrà che trasformarla in una malattia senza nome, l’unica che si possa commisurare degnamente a quell’irripetibile intreccio di destino e carattere, contingenza e necessità che dà vita a un personaggio.»
Questo è da un lato il carattere forte e debole dell’opera. Perché se da un lato il lettore è incuriosito dalla ricostruzione, affascinato dalla storia di queste due anime che si uniscono all’amico comune, dall’altro rischia di esserne respinto perché non riesce a lasciarsi coinvolgere completamente a livello emotivo. A ciò si aggiunga la discrepanza tra personalità enunciate. Rocco è il personaggio prevalente con le sue sfumature e sfaccettature, è anche colui che più viene descritto in modo incisivo e che riesce a trattenere e incuriosire ma d’effetto porta a una Pia che è meno incisiva, fiacca, in battuta d’arresto e dunque meno coinvolgente. Come nella realtà, cioè, Rocco è la personalità che più spicca e che prevale, che più sa essere ingombrante. Un libro non per tutti.
«Anche nel giardino erano circolati dei serpenti. Perché le età della vita non si succedono, si accavallano.»
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