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Luce nuova di speranza e felicità
Dopo il successo dell’Amurusanza, Tea Ranno torna in libreria con il seguito, intitolandolo: Terramarina. Un libro che odora di fascino, di mistero e di malia che cattura intensamente.
Che cosa è Terramarina? E’
“meta di speranza, porto di felicità al quale ognuno tende”,
è dunque un luogo impreciso, in cui l’animo di ognuno di noi, tra sonno e veglia, pensa di ritrovarsi. E’:
“E’ una terra? Un’isola? Un’invenzione? Cos’è di preciso? (…) Credo sia il sogno di ognuno di noi, il nostro più grande desiderio.”
E’ il luogo in cui si trova Agata, dove:
“Vado abitando quando non sono sveglia e neppure dormo”.
E’ in crisi la bella e solitaria Agata la sera della vigilia di Natale, mentre guarda con malinconia il paese in cui abita:
“Visto da lassù , il paese pareva un grumo di case adagiato sulla mano di Dio, così le venne da pensare. Altri lo dicevano presepe, e potevano anche aver ragione, ma presepe solo col buio,si disse, alla luce dei lampioni che dava ai muri un colore di biscotto e nascondeva le brutture della modernità.”
L’amore sembra averla dimenticata, e lei si sente sola e triste. Il marito è defunto, e lei mai l’ha dimenticato. Innamoratasi di un giovane maresciallo che preferisce tornare a Torino piuttosto che vivere i suoi sentimenti. Così riflette e non sa che fare, fino a quando arriva trafelato don Bruno con un fagotto abbandonato davanti alla Chiesa. E’ una bambina e immediatamente diventa la bambina di Natale, di tutti.
Una bella favola, scritta con una prosa che alterna l’italiano con qualche incursione nel dialetto, è un libro che emoziona ed infonde speranza nel lettore. Tratta di sentimenti, di accoglienza e di solidarietà con perfezione e sapienza narrativa. Una “luce” in tanto buio odierno, un fiocco di speranza adatto ed utile in questi tempi così difficili.