Dettagli Recensione

 
La dinastia dei dolori
 
La dinastia dei dolori 2021-03-01 09:53:12 annamariabalzano43
Voto medio 
 
3.3
Stile 
 
4.0
Contenuto 
 
3.0
Piacevolezza 
 
3.0
annamariabalzano43 Opinione inserita da annamariabalzano43    01 Marzo, 2021
Top 50 Opinionisti  -   Guarda tutte le mie opinioni

Moira e Ghenos

“Come stirpi di foglie, così le stirpi degli uomini. Le foglie, alcune ne getta il vento a terra, altre la selva fiorente le nutre al tempo di primavera. Così le stirpi degli uomini: una nasce, l’altra si dilegua.”
Queste le parole di Glauco nell’Iliade. (VI libro).
E ancora: “Uno paga subito, un altro dopo, e a quelli stessi che sfuggono affinché non li colga la Moira degli dei che poi in ogni caso, più tardi giunge? gli innocenti pagano le azioni, o i figli di costoro o la stirpe futura.” (Solone – Elegia alle Muse). C’è tanto della cultura classica in questo romanzo di Margherita Loy, “La dinastia dei dolori”, un racconto intenso, che vede al centro quattro generazioni di donne forti e fragili a un tempo, che si tramandano un pesante fardello di dolore e di rimpianto rassegnandosi a convivere con uno schiacciante senso di colpa, o a chiudersi nel buio di una condizione di assoluta angoscia. Un racconto radicato in una realtà quotidiana che attraversa il novecento dagli albori del fascismo fino ai giorni nostri, che vede la donna protagonista e subalterna al tempo stesso in una società che stenta a restituirle quella dignità e quella emancipazione che le spettano di diritto. Sono donne a cui si nega persino di vivere le gioie e le responsabilità della maternità, donne che non hanno la libertà di scegliere perché non hanno alcuna indipendenza economica. Così Emma, il personaggio più forte del romanzo, è costretta a barattare la sua maternità con il benessere futuro per sé e per le sue sorelle. Una scelta drammatica che la priverà dell’amore che aveva sognato. E come una forza misteriosa e imperscrutabile, come una volontà irresistibile che si identifica con la “moira” della mitologia greca, questo dolore si tramanda attraverso le generazioni per via femminile. Un destino segnato, si direbbe. E qui l’autrice si sofferma su alcune teorie scientifiche che studiano l’importanza della ereditarietà genetica anche nella sfera della psiche umana, come se i grandi dolori si imprimessero nella memoria genetica di ogni individuo e con essa si trasmettessero alle generazioni successive insieme a tutte le altre tessere che ne costituiscono il patrimonio complessivo.
Un libro che offre spunti molto interessanti di riflessione, non solo dal punto di vista sociale e filosofico, ma anche scientifico.

Indicazioni utili

Lettura consigliata
Trovi utile questa opinione? 
140
Segnala questa recensione ad un moderatore

Commenti

2 risultati - visualizzati 1 - 2
Ordina 
Per inserire la tua opinione devi essere registrato.

Anna Maria, è sempre un piacere leggerti.
Questo libro mi pare proprio non imperdibile, pertanto lascio.
ciao Emilio.
2 risultati - visualizzati 1 - 2

Le recensioni delle più recenti novità editoriali

Volver. Ritorno per il commissario Ricciardi
Valutazione Utenti
 
4.0 (1)
Intermezzo
Valutazione Utenti
 
4.0 (1)
Il mio assassino
Valutazione Utenti
 
4.5 (1)
La vita a volte capita
Valutazione Utenti
 
4.0 (1)
Il dio dei boschi
Valutazione Utenti
 
4.0 (2)
Il sistema Vivacchia
Valutazione Utenti
 
4.5 (1)
Il passato è un morto senza cadavere
Valutazione Utenti
 
4.3 (2)
La mano dell'orologiaio
Valutazione Utenti
 
4.3 (1)
L'ora blu
Valutazione Utenti
 
4.5 (1)
Malempin
Valutazione Utenti
 
4.0 (1)
Morte in Alabama
Valutazione Utenti
 
4.0 (1)
La città e le sue mura incerte
Valutazione Utenti
 
3.0 (1)

Altri contenuti interessanti su QLibri

I qui presenti
La vita a volte capita
Errore 404
La stagione bella
Fumana
Nina sull'argine
Liberata
Un millimetro di meraviglia
Nannina
La neve in fondo al mare
Chiudi gli occhi, Nina
Magnifico e tremendo stava l'amore
Dove la luce
Il nostro grande niente
Chi dice e chi tace
Marabbecca