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Beatrice è vino rosso: mi ubriaca
Leo è un ragazzo liceale come tanti altri: va a scuola, gioca a calcio, è innamorato. La ragazza che ha fatto breccia nel suo cuore si chiama Beatrice e, quando Leo non la vede più a scuola, inizia a mandarle messaggi sul cellulare senza mai ricevere risposta. Dunque inizia per il protagonista una vera e propria rivoluzione che porterà anche a cambiarlo nel profondo: scopre che Beatrice è malata, ha una malattia che Leo paragona al bianco, colore che lo preoccupa profondamente. Scopre che la malattia ha a che fare con il sangue, il colore rosso che egli paragona al bello della vita in quanto i capelli di Beatrice sono proprio rossi, e dunque cercherà di fare di tutto per riuscire ad aiutarla e confessarle finalmente il suo amore, aiutato dalla sua inseparabile amica Silvia e da un insegnante di storia e filosofia soprannominato “Il Sognatore”.
Romanzo d’esordio per Alessandro D’Avenia che gli ha conferito la fama internazionale. Lo stile mi è piaciuto molto: il narratore è Leo che parla in prima persona e nelle descrizioni ho trovato il linguaggio di un ragazzo di 16 anni, per questo a volte leggermente colorito. Attraverso le descrizioni effettuate sono riuscito ad immedesimarmi nel protagonista e riuscire, talvolta, a provare ciò che provava lui, vivere ciò che viveva lui e sperare ciò che sperava lui. Le frasi usate nel libro sono perlopiù semplici e rendono la lettura scorrevole. Inoltre non mancano nel corso del racconto similitudini tra i colori e aspetti della vita che ho apprezzato molto: ad esempio lo scrittore attraverso il protagonista paragona il rosso all’amore e alla passione, mentre il bianco alla paura. In alcuni punti del racconto vi sono dei passaggi che meritavano, a mio parere, una maggior attenzione e su cui avrei preferito che lo scrittore ci si soffermasse un po’ di più, anche se mi ritengo soddisfatto dello stile scelto.
La trama, al pari dello stile, non è complessa: è una storia lineare senza salti temporali che permette di avere una visione chiara e completa dei fatti in corso. L’epilogo del racconto potrebbe risultare scontato anche se personalmente, una volta giunto alle ultime pagine, sono rimasto colpito. I personaggi non sono molti, ma possiedono caratteristiche differenti l’uno dall’altro; i protagonisti sono stati ben delineati e le loro intenzioni appaiono chiare all’occhio di un lettore attento, anche se avrei preferito una delineazione maggiore per i personaggi secondari. In questo romanzo ho inoltre ritrovato i comportamenti tipici degli adolescenti, con tutti i loro punti di forza e debolezza.
A mio parere è un libro che non può mancare nella libreria dei lettori di romanzi, giovani e non. Un bello spaccato di vita che fa anche riflettere, raccontando temi sensibili dal punto di vista dei giovani e nascondendo dentro di sé un messaggio molto importante: i giovani non hanno paura di lottare per ciò che desiderano, per il rosso della loro vita.